parrocchia
san Gennaro all'Olmo - Napoli

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la Bibbia
Vangelo festivo

Predicazione del 12/02/23

6a Domenica del Tempo Ordinario /A
 
 

Letture: Siracide 15, 15-20; Salmo 118; 1Corinzi 2, 6-10; Mt 5,17-37.

 

dal Vangelo di Matteo 05, 17-37

Gesù disse ai suoi discepoli: 17Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento. 18In verità io vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà un solo iota o un solo trattino della Legge, senza che tutto sia avvenuto. 19Chi dunque trasgredirà uno solo di questi minimi precetti e insegnerà agli altri a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà, sarà considerato grande nel regno dei cieli. 20Io vi dico infatti: se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli.

21Avete inteso che fu detto agli antichi: Non ucciderai; chi avrà ucciso dovrà essere sottoposto al giudizio. 22Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello dovrà essere sottoposto al giudizio. Chi poi dice al fratello: «Stupido», dovrà essere sottoposto al sinedrio; e chi gli dice: «Pazzo», sarà destinato al fuoco della Geènna.

23Se dunque tu presenti la tua offerta all'altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, 24lascia lì il tuo dono davanti all'altare, va' prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna a offrire il tuo dono. 25Mettiti presto d'accordo con il tuo avversario mentre sei in cammino con lui, perché l'avversario non ti consegni al giudice e il giudice alla guardia, e tu venga gettato in prigione. 26In verità io ti dico: non uscirai di là finché non avrai pagato fino all'ultimo spicciolo!

27Avete inteso che fu detto: Non commetterai adulterio. 28Ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel proprio cuore. 29Se il tuo occhio destro ti è motivo di scandalo, cavalo e gettalo via da te: ti conviene infatti perdere una delle tue membra, piuttosto che tutto il tuo corpo venga gettato nella Geènna. 30E se la tua mano destra ti è motivo di scandalo, tagliala e gettala via da te: ti conviene infatti perdere una delle tue membra, piuttosto che tutto il tuo corpo vada a finire nella Geènna.

31Fu pure detto: «Chi ripudia la propria moglie, le dia l'atto del ripudio». 32Ma io vi dico: chiunque ripudia la propria moglie, eccetto il caso di unione illegittima, la espone all'adulterio, e chiunque sposa una ripudiata, commette adulterio. 33Avete anche inteso che fu detto agli antichi: «Non giurerai il falso, ma adempirai verso il Signore i tuoi giuramenti». 34Ma io vi dico: non giurate affatto, né per il cielo, perché è il trono di Dio, 35né per la terra, perché è lo sgabello dei suoi piedi, né per Gerusalemme, perché è la città del grande Re. 36Non giurare neppure per la tua testa, perché non hai il potere di rendere bianco o nero un solo capello. 37Sia invece il vostro parlare: «Sì, sì», «No, no»; il di più viene dal Maligno.


LE INDICAZIONI DI GESÙ PER VIVERE INSIEME


Gesù disse ai suoi discsepoli: «se la vostra giustizia non supererà
quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli.»

La via indicata da Gesù per affrontare il male

Quante notizie di dolore ci raggiungono ogni giorno, quante sofferenze, quante lacrime! Alle notizie di bombardamenti, di famiglie colpite, di ospedali attaccati che giungono dall’Ucraina, si sono aggiunte in questi giorni quelle del terremoto che ha scosso la terra in Turchia e in Siria, dove molti sono i morti, tantissimi i feriti, e forse milioni rimasti senza casa, senza più nulla. Senza parlare delle continue violenze che si ripetono nelle nostre città.

Ma tutto questo non ci spinge alla rassegnazione, al chiuderci nel nostro “piccolo affaccendarci quotidiano”, ma piuttosto ci chiama a prendere sul serio la parola di Gesù. Questa lunga pagina del Vangelo di Matteo ci indica la via per unire gli uomini, per abbandonare un modo di vivere individualistico. Non ci sembrino esagerate le indicazioni di Gesù, ci indicano la via per avvicinare gli uomini gli uni agli altri, ci indicano la via dell’unità.

Chi ama Dio, ama anche gli altri

Adirarsi con il proprio fratello (e per Gesù tutti sono nostri fratelli), dirgli che è uno stupido o che è un pazzo, non ci sembrino fatti di poco conto, non diciamo che sono cose piccole che avvengono. Gesù ci dice che queste parole dividono, raffreddano i cuori di chi le riceve, allontanano gli uni dagli altri. Ma anche il nostro cuore ne risente, si raffreddano i rapporti, il nostro sguardo non comunica amicizia, affetto, interesse fraterno.

Il nostro rapporto con Dio non può prescindere dal nostro rapporto con gli altri: chi è amico di Dio diventa amico anche degli uomini, negli altri scopre quel legame che viene dal riconoscersi fratelli perché figli dell’unico Padre. E non a caso nella preghiera insegnata da Gesù non diciamo “Padre mio”, ma “Padre nostro”. E questo legame comune dà uno spessore di amore ai nostri rapporti, crea legami profondi che non si rompono facilmente.

Sono tanti quelli che vogliono fare qualcosa per gli altri

L’adulterio verso una donna comincia già nel proprio cuore, quando il nostro sguardo non è limpido e puro; e non chiamiamo Dio col giuramento per coprire la nostra mancanza di verità nelle nostre parole e nei nostri impegni, per coprire le nostre falsità; la sincerità dei rapporti viene dalla forza della parola del Vangelo, che è una forza di amore, che comunica amore; e ci porta a dire sì quando e sì e no quando è no. E - possiamo aggiungere – fa scoprire tanta gente attorno a noi che cerca, che vuole fare qualcosa per gli altri; e dove vede gesti concreti di amore, dove trova una risposta alle domande che si porta dentro, lì si dirige.

Queste indicazioni evangeliche molto concrete che riceviamo da Gesù generano fraternità, fanno emergere energie di bene, portano a costruire il “noi”, fanno scopire la bellezza del vivere insieme. Queste parole di Gesù sono sorgenti del vivere comune, sorgenti di bene e di pace. Questo nostro mondo ha bisogno urgente di spazi di pace, di molti spazi di pace, di spazi di accoglienza, di umanità, di fraternità.

Accogliamo le indicazioni evangeliche che Gesù ci dona

Non giustifichiamoci dicendo che siamo pochi. È vero che tanti si sono allontanati dalla Chiesa, dalla fede. Ma Gesù ci dice che possiamo essere in mezzo agli altri come il lievito che fermenta tutta la farina per preparare il pane, per dirlo con le parole di papa Benedetto, possiamo essere “una minoranza creativa”. Tante volte dietro il pessimismo di chi dice che i problemi sono toppo grandi e che si può fare poco, si nasconde la pigrizia di chi non vuole mettersi in gioco.

“Venite dietro a me” – continua a dirci il Signore Gesù – “imparate da me che sono mite e umile di cuore” e sperimenterete i frutti di chi mette l’amore al primo posto. È questo il senso delle indicazioni evangeliche, molto chiare e concrete, che Gesù dona ai discepoli di ogni tempo. Beati noi se le accogliamo, se lasciamo che fermentino dentro di noi. Siamo piccoli, persone comuni, ma possiamo fare grandi cose, se impariamo da Maria a conservare e meditare nel nostro cuore le parole del Signore e cantare con lei: “il mio spirito esulta in Dio, perché ha guardato l’umiltà della sua serva, grandi cose ha fatto l’Onnipotente” (Lc 1,48-49).

Intenzioni di preghiera

1) Perché l’amore fraterno sia sostanza della nostra vita, la nuova “legge” che ci dona un cuore nuovo e uno spirito nuovo.

2) Per la Comunità di Sant’Egidio, perché comunicando il Vangelo sia ovunque nel mondo portatrice di pace, di riconciliazione, di attenzione verso i poveri.

3) Per la Chiesa perché sia sorgente di speranza nelle difficoltà del tempo presente. Per Papa Francesco, perché il Signore lo protegga e per il nostro vescovo Domenico.

4) Per le popolazioni drammaticamente colpite dal terremoto in Turchia e in Siria: per le vittime, per i superstiti, per chi è rimasto senza casa, perché cresca la risposta solidale di tanti.

5) Perché cessi l’orrore della guerra in Ucraina. Perché ci si impegni a cercare e a sperare nella pace. Perché l’umanità intera sia guarita dall’odio e dai disegni di male.