parrocchia
san Gennaro all'Olmo - Napoli

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la Bibbia
Vangelo festivo

Predicazione del 23/01/22

3ª domenica del tempo ordinario /C
 
 

Letture: Neemia 8,2-4.5-6.8-10; Salmo 18; 1ª Corinzi 12, 12-31; Luca 1,1-4; 4,14-21.

Festa della Parola di Dio.
Preghiera per l’unità dei cristiani. Memoria particolare delle comunità cristiane in Africa.

dal Vangelo di Luca capitolo 1, versetti da 1 a 4: poi capitolo 4, versetti da 14 a 21

1 Poiché molti hanno cercato di raccontare con ordine gli avvenimenti che si sono compiuti in mezzo a noi, 2come ce li hanno trasmessi coloro che ne furono testimoni oculari fin da principio e divennero ministri della Parola, 3così anch'io ho deciso di fare ricerche accurate su ogni circostanza, fin dagli inizi, e di scriverne un resoconto ordinato per te, illustre Teòfilo, 4in modo che tu possa renderti conto della solidità degli insegnamenti che hai ricevuto.

14Gesù ritornò in Galilea con la potenza dello Spirito e la sua fama si diffuse in tutta la regione. 15Insegnava nelle loro sinagoghe e gli rendevano lode.

16Venne a Nàzaret, dove era cresciuto, e secondo il suo solito, di sabato, entrò nella sinagoga e si alzò a leggere. 17Gli fu dato il rotolo del profeta Isaia; aprì il rotolo e trovò il passo dove era scritto: 18Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l'unzione e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio, a proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; a rimettere in libertà gli oppressi, 19a proclamare l'anno di grazia del Signore.

20Riavvolse il rotolo, lo riconsegnò all'inserviente e sedette. Nella sinagoga, gli occhi di tutti erano fissi su di lui. 21Allora cominciò a dire loro: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato».


«OGGI SI È COMPIUTA QUESTA SCRITTURA CHE VOI AVETE ASCOLTATO»


Gesù cominciò a dire loro: La madre di Gesù gli disse:
«Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato».

La Parola di Dio, dono e luce per la nostra vita

La liturgia di oggi ci invita a fare festa per la Parola di Dio che ci viene donata. La prima lettura tratta dal libro di Neemia ci parla della gioia del popolo ebraico che deportato in esilio era rimasto per decenni senza tempio e senza Parola di Dio. C’è gioia e commozione nell’ascoltare di nuovo la parola delle Scritture sante, con la spiegazione del senso e facendo festa tutti assieme, anche con quelli che non avevano il necessario per nutrirsi.

Siamo in un tempo in cui tanti vivono senza ascoltare la Parola di Dio e ne vediamo le conseguenze: divisioni, ricerca continua di beni materiali, tanta indifferenza nei confronti di chi soffre, di chi è rimasto senza il necessario per vivere. E noi che possiamo ascoltare, ricevere il dono della Parola di Dio, siamo invitati a riflettere su questo dono e su come lo facciamo diventare l’orientamento per la nostra vita.

La responsabilità dei cristiani di fronte al mondo

«Tutto il popolo tendeva l’orecchio al libro della legge … i leviti leggevano a brani distinti e ne spiegavano il senso … e tutto il popolo piangeva mentre ascoltava le parole della legge» (Nee 8,3.8.9). È un invito per noi a proclamare, ad ascoltare con grande attenzione e rispetto la Parola del Signore, a comprenderne ogni volta il senso per la nostra vita, con la gioia di scoprire sempre nuove cose ogni volta che la leggiamo e la meditiamo. Quella cura che l’evangelista Luca ha posto nel raccontare gli avvenimenti, sia per noi cura nel conservare questo libro santo e soprattutto meditare nel nostro cuore le parole che riceviamo.

L’apostolo Paolo ci ricorda che «noi tutti siamo stati battezzati mediante un solo Spirito in un solo corpo, Giudei o Greci, schiavi o liberi; e tutti siamo stati dissetati da un solo Spirito» (1Cor 12,13). Siamo tutti membri dell’unica famiglia umana e noi cristiani viviamo all’interno di questa grande realtà verso la quale tendere le braccia. Essere cristiani non è una tranquilla abitudine religiosa ma diventare consapevoli della responsabilità di essere lievito di coesione, integrazione in questa realtà frammentata.

La Parola di Dio apre sempre ad un nuovo inizio

All’inizio del suo Vangelo, Luca ci dice che ogni parola è frutto di ricerche accurate, ogni parola ha il suo peso. Il frutto degli eventi che lui racconta è la comunità di Gesù. La forza vitale di questi avvenimenti è manifestata già da quanto è stato originato da essi. E sappiamo bene che tutta l’esperienza della comunità che viviamo ha le sue radici in questa Parola, in questo Vangelo, che si compie e che diventa realtà.

Dopo l’esperienza di preghiera e di riflessione nel silenzio del deserto, con la consapevolezza del compito che gli è stato affidato dal Padre suo, Gesù ritorna nei luoghi della sua infanzia, va nella sinagoga dove veniva portato dalla mamma sin da bambino e dove egli stesso aveva continuato a partecipare fino all’età di 30 anni. Ora inizia qualcosa di diverso e di profondamente nuovo. Gesù si manifesta come l’inviato di Dio venuto a dare inizio a un tempo nuovo, tempo di riconciliazione, di pace e di giustizia, lieta notizia per i poveri, gli oppressi, gli emarginati.

Nono solo ascoltare ma «compiere» la Parola ricevuta

Terminata la lettura del brano di Isaia, Gesù non lo commenta ma lo compie: «Oggi si è compiuta questa Scrittura», oggi questo che avete ascoltato si realizza, avviene. Questo «oggi» è l’oggi di tutti i luoghi dove si proclama e si attua il Vangelo. E ogni volta che lo ascoltiamo siamo chiamati a far diventare realtà la Parola che riceviamo. E sono proprio i poveri, i deboli, gli afflitti, i carcerati, gli emarginati ad attendere e poter dire: sì, per noi oggi si è realizzata questa Scrittura. Pensiamo a quelli che in questi giorni di freddo hanno potuto trovare un luogo dove trascorrere la notte al coperto. Nuovi posti sono stati allestiti. Ma sono ancora tanti quelli che non hanno posto!
C’è gioia nell’evangelista Luca nel raccontare gli eventi vissuti da Gesù e dai suoi primi discepoli. Ma c’è la gioia nel vedere che quelle parole e quegli eventi sono diventati realtà nella comunità di cui egli fa parte. Quelle parole di Isaia si compivano anche nella vita della sua comunità. Possa essere questa anche la nostra gioia nel vedere che l’oggi delle parole del profeta si compie anche nelle tante comunità che ascoltano, meditano e attuano la parola ricevuta.

Intenzioni di preghiera

1. Perché nessuna parola del Vangelo vada perduta, perché la luce della Parola di Dio sia sempre guida ai nostri passi e perché uniti oggi accogliamo di nuovo l’invito alla conversione e alla concordia dei cuori.

2. Per Papa Francesco, per il nostro vescovo Domenico e per la Chiesa, perché sia fedele nel comunicare il tesoro della Parola di Dio per le strade degli uomini e ovunque sia proclamata la liberazione degli oppressi, la consolazione degli afflitti, l’anno di misericordia per tutti.

3. Per l’unità di tutte le Chiese cristiane. Perché nella multiforme ricchezza dei doni, diventino luogo in cui incontrare la l’amore di Dio e la sua pace.

4. Perché in tanti in questo tempo rispondano all’invito della Parola di Dio, lasciando quello che non serve, per collaborare con audacia e generosità al rinnovamento del mondo e alla consolazione dei poveri.

5. Per l’Ucraina, minacciata da nuovi venti di guerra, per le nostre comunità che lì vivono e servono i poveri; perché Gesù mite e umile di cuore, persuada i cuori ad abbandonare ogni violenza e doni la pace.