parrocchia
san Gennaro all'Olmo - Napoli

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la Bibbia
Vangelo festivo

Predicazione dell'11/10/20

28ª Domenica del Tempo Ordinario /A
 
 

Letture: Isaia 25, 6-10; Salmo 22; Filippesi 4, 12-14.19-20; Matteo 22, 1-14.

Memoria di san Giovanni XXIII (†1963) e dell’apertura del Concilio Vaticano II (1962-1965).

Dal Vangelo di Matteo capitolo 22, versetti da 1 a 14

1 Gesù riprese a parlare loro con parabole e disse:

2«Il regno dei cieli è simile a un re, che fece una festa di nozze per suo figlio. 3Egli mandò i suoi servi a chiamare gli invitati alle nozze, ma questi non volevano venire.

4Mandò di nuovo altri servi con quest'ordine: «Dite agli invitati: Ecco, ho preparato il mio pranzo; i miei buoi e gli animali ingrassati sono già uccisi e tutto è pronto; venite alle nozze!». 5Ma quelli non se ne curarono e andarono chi al proprio campo, chi ai propri affari; 6altri poi presero i suoi servi, li insultarono e li uccisero. 7Allora il re si indignò: mandò le sue truppe, fece uccidere quegli assassini e diede alle fiamme la loro città.

8Poi disse ai suoi servi: «La festa di nozze è pronta, ma gli invitati non erano degni; 9andate ora ai crocicchi delle strade e tutti quelli che troverete, chiamateli alle nozze». 10Usciti per le strade, quei servi radunarono tutti quelli che trovarono, cattivi e buoni, e la sala delle nozze si riempì di commensali.

11Il re entrò per vedere i commensali e lì scorse un uomo che non indossava l'abito nuziale. 12Gli disse: «Amico, come mai sei entrato qui senza l'abito nuziale?». Quello ammutolì. 13Allora il re ordinò ai servi: «Legatelo mani e piedi e gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti».

14Perché molti sono chiamati, ma pochi eletti».


“VENGA IL TUO REGNO!”


«Usciti per le strade, quei servi radunarono tutti quelli che trovarono,
cattivi e buoni, e la sala delle nozze si riempì di commensali»

Accogliere il Regno di Dio

Ad una donna che in mezzo alla folla alza la voce e dice: “beato il ventre che ti ha portato e il seno da cui hai preso il latte”, Gesù risponde: “Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano!” (Lc 11,27-28). È una beatitudine che tutti possiamo sperimentare, perché il regno di Dio viene per tutti quelli che accolgono l’invito del Signore.

È un invito che ci manifesta l’amore del Signore per ogni uomo ogni donna, ma lasciandoci la libertà di accoglierlo o rifiutarlo. È questo il senso della parabola che Gesù racconta. C’è una festa, c’è un banchetto, c’è una vita buona e bella nella quale il Signore desidera introdurci. Ci sono tanti rifiuti perché spesso si preferisce rimanere impegnati nelle proprie cose a alle quali diamo priorità. Ma il Signore non smette di invitare, c’è un banchetto pronto ad accogliere tanti uomini e donne.

Il Signore non si stanca di invitare

Oggi la Chiesa fa memoria di Papa Giovanni XXIII, ma è il giorno anche dell’apertura del concilio Vaticano II da lui voluto: 11 ottobre del 1962. Un concilio per rinnovare la Chiesa mettendo al centro la parola di Dio e i poveri. È quello a cui si richiama anche Papa Francesco.

Quel re della parabola è il Signore che non si stanca di invitare alla festa con lui, alla comunione con lui. Egli desidera fortemente che il suo regno si affermi sulla terra. Gesù a questo ci ha invitati con la preghiera del padre nostro: “venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra”.

Il popolo che ha risposto all’invito

È il sogno antico e nuovo di Dio per gli uomini. La creazione all’inizio manifestava un ordine e un’armonia per la loro vita. Ma con l’uso sbagliato della libertà, con l’allontanamento dalla comunione col Signore, viene il disordine, la contrapposizione, la realtà del mondo che conosciamo.

Il Signore tesse e ripetesse questa tela di comunione. Chiama Abramo, padre di tutti coloro che avrebbero ascoltato la sua voce. E lungo la storia c’è tutto un popolo di coloro che rispondono all’invito e vivono questa comunione. Oggi il Signore parla noi. Questa parabola ci mette davanti alla nostra libertà di rispondere o rifiutare l’invito e ci chiede di essere noi quei servi solleciti che vanno a invitare al banchetto.

L’abito della festa

La storia si ripete: ci sono quelli che rifiutano, ma ci sono quelli che accolgono con gioia, spesso sono i più deboli, i poveracci che rispondono all’invito. La veste nuziale vuole dirci che non possiamo stare nella casa del Signore, vivere dentro la sua famiglia, continuando con le abitudini di prima. L’abito nuziale è un abito luminoso fatto di opere di misericordia, di fiducia nella parola di Dio, di comunione con i più poveri, di pace con tutti.

In questo tempo osserviamo un declino della fede, sembra che tanti stiano voltando le spalle alla chiesa, calano evocazioni, diminuiscono i preti. E tempo di camminare con i passi del Vangelo, in compagnia di Papa Francesco. “Abbiate fiducia - dice Gesù ai discepoli di ogni tempo - io ho vinto il mondo” (Giovanni 16,33).

Viviamo con gioia, amici di tutti e affezionati ai poveri

Preghiamo il Signore perché tutti noi possiamo comportarci come quei servi della parabola pronti ad uscire più volte secondo le indicazioni di quel re, che Dio stesso. E preghiamo anche perché il Signore susciti in mezzo a noi altri che nella chiesa possano svolgere il servizio liturgico, la celebrazione dell’eucaristia, stando in mezzo a noi generosi e disponibili.

Uniti al Signore non possiamo essere pessimisti, chi lavora con gli altri e per gli altri si libera dal pessimismo di chi è prigioniero dell’individualismo. Il Signore ci aiuti a vivere con tanti fratelli in mezzo alla strada della vita, amici di tutti, affezionati ai poveri e alle periferie, amando la gente del nostro tempo. Sosteniamo con la nostra preghiera gli sforzi perché ritorni la pace del Sud Sudan e ringraziamolo per la liberazione di padre Maccalli. Viviamo con gioia la nostra vita come servizio a questo mondo bisognoso di riconciliazione.

Intenzioni di preghiera

1) Signore, che per noi prepari la mensa, insegnaci a non presentarci innanzi a te con l'abito dimesso del nostro individualismo. Donaci nella gioia la conversione del cuore.

2) Ti preghiamo, Signore, per Papa Francesco e per la vita della Chiesa: fa’ che tutti i tuoi discepoli, sappiano farsi messaggeri del tuo Vangelo che è buon notizia per tutti. Benedici e sostieni il nostro vescovo Crescenzio.

3) Signore, Tu che doni i tuoi beni a tutti i popoli, e prepari una festa da cui nessuno è escluso, aiutaci a sognare con te un mondo senza divisioni, senza nemici, odi razziali, senza estraneità.

4) Signore, ti preghiamo per il Sud Sudan, benedici gli sforzi di pace e di riconciliazione in corso a Roma in questi giorni. Aiutaci tutti ad essere segno di concordia, di unità, di fraternità. Libera il mondo dal male e dalla Pandemia

5) Signore, tu che vuoi che il tuo Vangelo sia annunciato fino agli estremi confini della terra, proteggi i missionari, coloro che comunicano la tua Parola e testimoniano il tuo amore anche a prezzo della propria vita, in situazioni difficili e dolorose. Ti ringraziamo per la liberazione di padre Pier Luigi Maccalli.