parrocchia
san Gennaro all'Olmo - Napoli

la Bibbia
Vangelo festivo

Predicazione del 07/12/14

2ª Domenica di Avvento/B
 

Letture: Isaia 40, 1-5.9-11; Salmo 84; 2 Pietro 3, 8-14; Marco 1, 1-8.

 

GiovBattistaGiovanni Battista battezzava nel deserto e proclamava un battesimo di conversione per il perdono dei peccati

 

Dal Vangelo di Marco, capitolo 1, versetti da 1 a 8

 

1 Inizio del vangelo di Gesù, Cristo, Figlio di Dio.

2Come sta scritto nel profeta Isaia:

Ecco, dinanzi a te io mando il mio messaggero:

egli preparerà la tua via.

3Voce di uno che grida nel deserto:

Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri,

4vi fu Giovanni, che battezzava nel deserto e proclamava un battesimo di conversione per il perdono dei peccati.

5Accorrevano a lui tutta la regione della Giudea e tutti gli abitanti di Gerusalemme.

E si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati.

6Giovanni era vestito di peli di cammello, con una cintura di pelle attorno ai fianchi, e mangiava cavallette e miele selvatico.

7E proclamava:

«Viene dopo di me colui che è più forte di me:

io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoi sandali.

8Io vi ho battezzato con acqua, ma egli vi battezzerà in Spirito Santo».

APRIAMOCI AL GRANDE FUTURO DI DIO

Avvento: attesa di qualcuno che viene

Queste settimane che ci conducono al Natale sono le settimane del tempo di Avvento. «Avvento» significa venuta, venuta di qualcuno che aspettiamo. Ma noi aspettiamo la venuta di qualcuno? Quando non aspettiamo più nessuno, possiamo dire che iniziamo un po’ a morire.

Dinanzi alle ulteriori notizie di corruzione, un fenomeno che riguarda non solo la città di Roma, facilmente ascoltiamo rassegnati a questa realtà. Il cardinale Parolin, segretario di stato di papa Francesco, durante una visita all’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma, ha detto: «Come può non preoccupare? Come si fa a vivere senza legalità? Una società che non cura la legalità è una società destinata a lasciare il predominio soltanto al più forte e a calpestare il più debole».

Il Signore viene a liberarci da una storia circolare

La partecipazione alla liturgia, al banchetto del regno è un privilegio che preserva i discepoli di Gesù dalla banalità di una storia circolare, dalla prigionia in se stessi, dalla chiusura nel tempo: ci apre al grande futuro di Dio!

La nostra città è uno spazio dove vivono migliaia di persone, ma è come un deserto quando continuiamo a guardare solo a noi stessi senza interessarci all’altro, senza conoscerlo, senza ascoltarlo davvero.

Il Signore ci manifesta il suo amore, non si rassegna su di noi, bussa alla porta del nostro cuore; e ci parla per trasformare il nostro tempo scandito dalla schiavitù dei nostri ritmi, vuole entrare nel nostro tempo e purificarlo, rinnovarlo.

La voce profetica di Giovanni Battista

Oggi, nella liturgia risuona la voce di Giovanni Battista: era un uomo cresciuto in una famiglia di timorati di Dio, aveva scelto di vivere poveramente e di fare spazio nella sua vita, alla preghiera.

Nel silenzio di una vita lontana dai rumori scopre e coglie il senso più profondo delle cose, della vita e invita coloro che accorrevano a lui a un battesimo di conversione, chiedendo perdono dei propri peccati per accogliere colui che stava per venire. «Io vi ho battezzato con acqua – diceva - egli vi battezzerà in Spirito Santo».

La voce di papa Francesco

La voce di papa Francesco risuona oggi nella Chiesa e nel mondo come quella di un nuovo Giovanni Battista che chiama a convertire il cuore e la vita al Vangelo. Nella sua esortazione – Evangelii Gaudium – scrive: «La gioia del Vangelo riempie il cuore e la vita intera di coloro che si incontrano con Gesù. Coloro che si lasciano salvare da lui sono liberati dal peccato, dalla tristezza, dal vuoto interiore, dall’isolamento» (EG n.1).

Giovanni Battista ci comunica il sogno di un mondo migliore, del regno che viene, quando le lacrime saranno asciugate. La voce di Giovanni Battista, la voce di papa Francesco riprendono le parole del profeta Isaia (40, 3-4): «Nel deserto preparate la via al Signore, spianate nella steppa la strada per il nostro Dio. 4Ogni valle sia innalzata, ogni monte e ogni colle siano abbassati; il terreno accidentato si trasformi in piano e quello scosceso in vallata».

Il pranzo di Natale con i poveri: immagine dell’avvento di Dio

Spianare la strada al Signore significa che noi per primi lasciamo ogni atteggiamento di predominio sull’altro, nei vari luoghi dove viviamo, a partire dalla stessa famiglia, dai luoghi di lavoro, dal palazzo dove abitiamo. Nel giorno di Natale la nostra chiesa si apre ad una immagine dell’avvento di Dio: dopo il banchetto eucaristico seguirà un banchetto dove poveri, anziani, stranieri staranno a tavola con alcuni di noi, mentre altri prepareranno sin dai giorni precedenti, e altri serviranno ai tavoli.

È l’immagine del mondo nuovo che sgorga dal vangelo, che si costruisce poco a poco assieme a tutti quelli che si mettono in ascolto e desiderano aprirsi ad una vita grande, per non essere solo noi stessi e imporre noi stessi. Così si costruisce una terra nuova sotto cieli nuovi, nei quali abita la giustizia.

Nel silenzio della preghiera, dell’ascolto del Vangelo, scopriamo e assecondiamo il desiderio di vita nuova che c’è in ognuno di noi e in ogni uomo. E comunichiamo con coraggio quanto il Signore ci fa scoprire, facendo nostre le parole del profeta: «Alza la tua voce con forza, tu che annunci liete notizie ... Alza la voce, non temere» (Is.40,9).

Intenzioni di preghiera

  • Ti ringraziamo, o Signore, per la testimonianza di Giovanni il Battista che ci aiuta a vivere questo tempo come momento di grazia e di conversione.
  • Ti preghiamo, o Signore per la nostra Comunità, perché viva unita a te e concorde mentre prepara il tuo Avvento. Proteggi i nostri fratelli che vivono in situazioni difficili, particolarmente quelli nei paesi colpiti da Ebola. Liberali dal male.
  • Ti preghiamo o Signore, per Papa Francesco, per il nostro vescovo Crescenzio e per tutta la Chiesa. Dona loro nuove energie d’amore, di saggezza e di generosità perché possano essere messaggeri della tua salvezza.
  • O Signore, noi ti preghiamo: accogli le invocazioni che a te presentiamo e che lungo questa settimana sono state affidate alla nostra preghiera. Prendi nelle tue mani la vita di chi è misero, dà sostegno a chi è nel bisogno, continua a liberare dal peso della morte chi è condannato senza appello e concedi a tutti di godere della tua misericordia.
  • Raccogliendo il grido della terra, ti invochiamo, o Signore, perché nel mondo, con la giustizia, germogli la pace soprattutto dove ora regna la guerra e il male. Concedi la liberazione a quanti sono ancora sequestrati come i vescovi Mar Gregorios Hibrahim, Paul Yazigi, Padre Paolo Dall’Oglio, i padri Maher Mahfuz e Michel Kayyal.