parrocchia
san Gennaro all'Olmo - Napoli

la Bibbia
Vangelo festivo

Predicazione del 25/03/12

5ª Domenica tempo Quaresima/B
   

Letture: Geremia 31,31-34; Salmo 50; Ebrei 5,7-9; Giovanni 12,20-33

 


"E' venuta l'ora che il Figlio dell'uomo sia glorificato"

Dal Vangelo di Giovanni capitolo 12 versetti da 20 a 33.

20Tra quelli che erano saliti per il culto durante la festa c'erano anche alcuni Greci. 21Questi si avvicinarono a Filippo, che era di Betsàida di Galilea, e gli domandarono: «Signore, vogliamo vedere Gesù».22Filippo andò a dirlo ad Andrea, e poi Andrea e Filippo andarono a dirlo a Gesù.

23Gesù rispose loro: «È venuta l'ora che il Figlio dell'uomo sia glorificato. 24In verità, in verità io vi dico: se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto. 25Chi ama la propria vita, la perde e chi odia la propria vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna. 26Se uno mi vuole servire, mi segua, e dove sono io, là sarà anche il mio servitore. Se uno serve me, il Padre lo onorerà. 27Adesso l'anima mia è turbata; che cosa dirò? Padre, salvami da quest'ora? Ma proprio per questo sono giunto a quest'ora! 28Padre, glorifica il tuo nome». Venne allora una voce dal cielo: «L'ho glorificato e lo glorificherò ancora!».

29La folla, che era presente e aveva udito, diceva che era stato un tuono. Altri dicevano: «Un angelo gli ha parlato». 30Disse Gesù: «Questa voce non è venuta per me, ma per voi. 31Ora è il giudizio di questo mondo; ora il principe di questo mondo sarà gettato fuori. 32E io, quando sarò innalzato da terra, attirerò tutti a me».

33Diceva questo per indicare di quale morte doveva morire.

spendersi per gli altri rende ricca la nostra vita

Vivere in comunione

Dall’inizio della storia Dio ha sempre cercato gli uomini perché vivessero la comunione con lui. Se noi siamo in comunione con Dio, riusciamo ad esprimere la vera ricchezza e bellezza della natura umana: la comunione con Dio ci rende solidali gli uni con gli altri, abbatte ogni barriera di religione, di etnia, e ci fa camminare insieme.

Conosciamo quanti ostacoli e difficoltà poniamo perché si possa vivere questa comunione. L’egoismo ci imbruttisce, pensare di star bene da soli è un inganno in cui tanti cadono. La Pasqua che ci accingiamo a celebrare è l’incontro con Cristo che offre la sua vita e si propone come nostro modello, perché le nostre vite siano salvate dal perdersi dietro se stessi.

L’amore è la forza di Dio

«Avendo amato i suoi che erano nel mondo – dice il vangelo di Giovanni (13,1) – li amò sino alla fine». Egli, camminando per le strade della Palestina ha fatto conoscere l’amore del Padre verso tutti, specialmente verso i poveri, egli stesso ha vissuto l’amore e la vicinanza a tutti; ora, nei giorni della Settimana Santa che ci accingiamo a celebrare, manifesta il suo amore fino all’estremo.

Non ha un potere economico, non ha la forza delle armi. Debole, disarmato, lo contempleremo entrare nella città santa a dorso di un asinello che gli è stato prestato. È l’immagine viva di come egli desidera entrare nella nostra vita, fare breccia nel nostro cuore: mite e mansueto attende che noi gli facciamo spazio nei nostri pensieri, nelle nostre azioni, nella nostra vita.

Vogliamo vedere Gesù

Prima dei giorni della Pasqua è salito a Gerusalemme, una città posta in alto. Ed alcuni greci chiedono a coloro che stanno con Gesù, di poterlo incontrare, vedere da vicino. E Gesù risponde che è venuto il momento – “è venuta l’ora”, egli dice – in cui egli si manifesterà pienamente al mondo.

Sono i giorni della Pasqua, i giorni santi che la Chiesa ci invita a vivere con lui. Ma gli eventi della Pasqua ci appaiono come una sconfitta per lui. Acclamato per un breve spazio di tempo dalla folla di Gerusalemme, finisce processato e condannato a morte.

Ma il potere di Dio si manifesta proprio in questi eventi della vita del Figlio suo: è un potere di amore, più forte della violenza e della ingiustizia degli uomini. Lungo tutti gli eventi della passione, in mezzo all’odio e alla violenza, rimane forte il suo amore verso tutti: verso i discepoli che fuggono per la paura, verso i suoi crocifissori, verso i ladri condannati a morte con lui.

La vita che nasce dal dono di sè

Dalla sua morte rinasce la vita, segno della vittoria sul male. E Gesù ce lo spiega con l’immagine del chicco di grano: «se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto». Gesù parla di sé, del dono della sua vita perché noi possiamo aprirci alla vita vissuta come lui.

Egli sta dicendo ad ognuno di noi: se tu voi che la tua vita e il tuo compito nel mondo sia fruttuoso come lo è per me, fai come me; diventa come il grano che si lascia seppellire, accetta di morire a te stesso, non aver paura. Se tu rifuggi da questo spogliarti di te stesso, resterai solo. Non c’è gente più sola degli egoisti. Ma se tu, per amore verso gli altri offri la tua vita come io la sto per offrire a tutti, raccoglierai molti frutti, conoscerai le gioie più profonde. Non temere, io sono con te.

Mettersi in gioco col Signore

Non mettersi in gioco, restare distanti e indifferenti, lontani da coloro che soffrono, è svuotare la nostra vita. Anche se riusciamo a procurarci tante cose che ci facciano vivere nel benessere, finiamo col perdere l’anima, un cuore che sia umano.

Ma se per amore al Signore, prendiamo le distanze dal modo di pensare e di vivere secondo il mondo e ci facciamo vicino agli altri, vicino ai poveri, partecipi delle gioie e dei dolori degli altri, allora conosceremo la pienezza della vita.

A questo ci chiama, oggi, la parola di Dio che abbiamo ascoltato. Accogliamola, viviamola, partecipiamo e viviamo insieme i giorni della Settimana Santa. Comprenderemo che veramente vale la pena essere cristiani, vivere da cristiani

Intenzioni di preghiera

  • Vieni in nostro aiuto, Signore, e rendici capaci di morire all’amore per noi stessi per essere discepoli disponibili al servizio dei fratelli e dei più poveri.
  • Ti preghiamo, Signore, perché la Chiesa sia sempre più come il chicco di grano, gettato nel campo del mondo, per portare gioia e speranza all'umanità. Sostieni il Papa Benedetto e il nostro vescovo Crescenzio.
  • Ti preghiamo, Signore, perché nel cuore di ogni uomo germogli il seme della parola e nessuno resti indifferente all'alleanza d'amore che Tu ci offri.
  • Ti presentiamo, Signore, tutte le invocazioni che sono state affidate alla nostra preghiera. Ricordando le vittime di Tolosa ti chiediamo di disarmare le mani dei violenti: fa’ che la morte e l’odio non dominino più sul cuore degli uomini e ovunque possa regnare la pace.
  • Ti preghiamo, o Signore, per la nostra Comunità: sostienila nella sua missione e nel suo servizio, benedici i frutti del suo lavoro e proteggila da ogni male. Guidaci a vivere uniti a te il tempo della tua Passione.