parrocchia
san Gennaro all'Olmo - Napoli

la Bibbia
Vangelo festivo

Predicazione del 09/05/10

6ª Domenica di Pasqua/C
   

Letture: Atti 15, 1-2.22-29; Salmo 66;  Apocalisse 21,10-14.22-23; Giovanni 14, 23-29.

 


"Chi non mi ama, non osserva
le mie parole."

Dal Vangelo di Giovanni capitolo 14 versetti da 23 a 29

Gesù disse [ai suoi discepoli]«Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui.

24Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato.

25Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi.

26Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto.

27Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore.

28Avete udito che vi ho detto: “Vado e tornerò da voi”. Se mi amaste, vi rallegrereste che io vado al Padre, perché il Padre è più grande di me. 29Ve l’ho detto ora, prima che avvenga, perché, quando avverrà, voi crediate.

dio vuole venire ad abitare in noi

“Un angelo mi trasportò in spirito su di un monte alto e mi mostrò la città santa, che scende dal cielo”: la santa liturgia che celebriamo è questo monte alto dove noi siamo innalzati e dove il Signore ci fa contemplare la città santa che viene da Lui, risplendente della sua gloria.

È una visione che irrompe e illumina di una luce chiara la nostra settimana, le nostre giornate. E la sua luce ci fa vedere con occhi nuovi le persone, i luoghi, ma soprattutto ci dona di leggere la realtà con gli occhi stessi di Dio. Dinanzi alle tante divisioni, ai tanti feriti della vita la luce di Dio ci immette in un cammino di riconciliazione, di pacificazione, che rende tutti più umani.

E nella liturgia noi vediamo la città degli uomini secondo Dio, per cui operare, spenderci perché questa città si realizzi e ogni giorno venga di più il Regno di Dio. La liturgia ci fa contemplare la visione di Dio sugli uomini

È una visione che ci accompagna lungo la settimana e ci fanno guardare con occhi nuovi le diverse realtà con le quali ci incontriamo. Ci sono tanti feriti dalla vita, ci sono divisioni che pesano sulla vita dei più deboli. E questa visione della città di Dio che si realizza nella liturgia è come una bussola che ci orienta e ci spinge ad operare perché questa città si realizzi, perché venga il Regno di Dio.

La comunità, costituita da uomini e donne comuni, di ogni popolo, di ogni lingua accoglie l’invito del Signore a realizzare questa città santa che viene da Dio. Essa diventa il tempio spirituale, un tempio non fatto di pietre, ma di persone che si lasciano guidare dallo Spirito che il Signore dona ai suoi discepoli e che noi – come i discepoli dopo la Pasqua - attendiamo nella celebrazione della Pentecoste, che ci trasformi e ci rinnovi come avvenne per i discepoli.

Fondati sulla pietra angolare, il Signore Gesù, questo edificio santo possa risplendere in maniera chiara e bella della luce del Signore.

E oggi anche voi bambini - che tante volte avete partecipato con noi a questa santa assemblea, che avete cominciato a conoscere Gesù, il suo amore verso tutti, verso i bambini, verso i poveri, verso i malati e le persone sole - ricevete per la prima volta la santa Comunione, il pane e il vino che diventano Corpo e Sangue di Gesù, come lo ricevettero per la prima volta i primi amici di Gesù, gli apostoli, la sera dell’ultima Cena. Prendete posto, assieme ai vostri genitori, in questa bella assemblea dove si impara a conoscere Gesù, a crescere nel suo amore.

La pagina del Vangelo di oggi ci riporta, appunto, all’Ultima Cena, mentre Gesù sta parlando con i suoi discepoli. E spiega come la comunità e ognuno di loro può vivere sempre unito a Lui e al Padre suo: “Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui”.

La via di Gesù è la via dell’amore – per Gesù non c’è altra via – e ce la fa conoscere proprio attraverso il Vangelo che ci dice quello che ha detto e ha fatto Gesù, perché anche noi facciamo quello che ha fatto lui e impariamo a parlare con le sue parole.

La Parola di Gesù non è come le parole degli uomini. Riguardo a questo Gesù dice una cosa molto bella e importante: “la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato”. Per questo, se noi la accogliamo e la mettiamo in pratica, sentiamo venire in noi una forza che realizza quello che dice.

La Parola di Dio è una parola creatrice. Ricordiamo il racconto della Genesi quando la Bibbia ci parla della creazione: “Dio disse: sia la luce. E la luce fu. Dio disse: la terra produca germogli. E così avvenne …”.

E qui Gesù ci dice qualcosa di grande che noi non avremmo saputo nemmeno immaginare: “noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui”. Dio che vuole stare con noi, abitare con noi. È l’immagine descritta nel libro della Genesi, del giardino dell’Eden dove Dio pose i primi uomini, con piante, fiori, fiumi. E Dio che passeggia con loro nel giardino.

Gesù è venuto per ricostruire questa armonia, questa comunione, questa pace fra gli uomini e Dio e fra di loro. E questo lo vuole fare con noi, se siamo uniti a Lui. Il Signore vuole riunire gli uomini, ricomporre nell’unità la famiglia umana.

Ma ci sono tanti dissensi, visioni e valutazioni diverse, discussioni accese che tante volte degenerano fino a portare alla violenza e alla guerra. Anche nelle prime comunità cristiane c’erano motivi di dissenso, di visioni e valutazioni diverse, di discussioni accese, come ci racconta Luca nel libro degli Atti. Ma essi non arrivano alla violenza e tantomeno alla guerra. Perché si lasciano guidare dallo Spirito di Dio che è Spirito di amore.

Erano comunità formate da persone rimaste legate alla Legge di Mosè, e da persone che provenivano dal mondo pagano e avevano accolto il Vangelo. Erano storie e tradizioni diverse. E nella preghiera e nello Spirito di comunione che il Signore dona a coloro che lo invocano, trovano la via per superare le difficoltà.

E lo dicono molto chiaramente quando mandano una lettera alle Comunità, dopo essersi riuniti a Gerusalemme: “È parso bene allo Spirito santo e a noi, di non imporvi alcun altro obbligo al di fuori di queste cose necessarie: astenersi dalle carni offerte agl’idoli, dal sangue, dagli animali soffocati e dalle unioni illegittime. Farete cosa buona a stare lontani da queste cose. State bene!”.

“State bene”: il Signore vuole che noi stiamo bene, in pace, amici, fratelli. E questo il Signore ci dona di viverlo, se Lui è con noi, può prendere dimora presso di noi. Con Lui abbiamo la pace, riceviamo la sua pace: una pace che non è fatta di compromessi, ma è un dono che porta con sé lo Spirito Santo che ci insegna la via della pace e ci aiuta a comprendere gli altri, ad accoglierli, ad aiutarli.

Ringraziamo il Signore per il dono di questa santa liturgia, per il dono della pace, e in attesa della Pentecoste ci disponiamo a lasciarci rinnovare dalla forza dello Spirito.

Intenzioni di preghiera

  • Signore Gesù che hai promesso ai tuoi figli il dono dello Spirito sostieni la nostra Comunità, guidala nel mondo e donale la forza di comunicare il Vangelo della Resurrezione in ogni luogo.
  • Ti preghiamo o Signore per il Papa Benedetto, per il nostro vescovo Crescenzio e per tutta la Chiesa: donale la forza del tuo Santo Spirito, fonte di ogni dono, perché sia luce delle nazioni.
  • O Signore, tu che ci hai lasciato la tua pace e ce la doni liberando il nostro cuore dalla paura,  ascolta la nostra preghiera perché ovunque cessi il tempo dell’odio e dove c’è inimicizia si torni a cercare una via di dialogo, di riconciliazione, di pace.
  • Al termine di questa settimana ti presentiamo o Signore le invocazioni che lungo questa settimana sono state affidate alla nostra preghiera. Ti preghiamo per tutti coloro che sono soli, afflitti, senza speranza, perché il Consolatore faccia loro sentire la tenerezza di Dio Padre che non abbandona mai.
  • Signore noi ti preghiamo perché la luce della tua Resurrezione, tocchi i cuori e vinca il male là dove colpisce vite innocenti. Solleva i poveri dalla loro miseria, libera i prigionieri, proteggi chi è in pericolo.