parrocchia
san Gennaro all'Olmo - Napoli

la Bibbia
Vangelo festivo

Predicazione del 02/05/10

5ª Domenica di Pasqua/C
   

Letture: Atti 14, 21-27; Salmo 144;  Apocalisse 21, 1-5; Giovanni 13, 31-35.

 


"Come io vi ho amati, così amatevi
anche voi gli uni gli altri"

Dal Vangelo di Giovanni capitolo 13 versetti da 31 a 35

31Quand'egli fu uscito,(Giuda) Gesù disse: "Ora il Figlio dell'uomo è stato glorificato, e anche Dio è stato glorificato in lui.

32Se Dio è stato glorificato in lui, anche Dio lo glorificherà da parte sua e lo glorificherà subito.

33Figlioli, ancora per poco sono con voi; voi mi cercherete, ma come ho già detto ai Giudei, lo dico ora anche a voi: dove vado io voi non potete venire.

34Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri; come io vi ho amato, così amatevi anche voi gli uni gli altri. 35Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altri".

impariamo ad amare come gesu' ci ha amati

Dio manifesta la potenza del suo amore nella Resurrezione del suo Figlio

La Pasqua che abbiamo celebrato è la vittoria del Figlio di Dio sulla morte, è l’apertura di una strada che fa passare anche noi dalla morte alla vita. Con la resurrezione di Gesù anche noi credenti, proprio attraverso di lui, diventiamo partecipi della vita stessa di Dio.

La glorificazione di Gesù non avviene attraverso un evento spettacolare, come pensavano tutti i discepoli e lo stesso Giuda con loro, ma attraverso la manifestazione dell’amore di Dio, che è più forte dei poteri degli uomini e più forte della stessa morte.

L’apostolo Paolo ha ben compreso tutto questo quando si chiede e ci chiede (Rm. 8,35ss): “Chi ci separerà dall’amore di Cristo? Forse la tribolazione, l'angoscia, la persecuzione, la fame, la nudità, il pericolo, la spada? … Ma in tutte queste cose noi siamo più che vincitori per virtù di colui che ci ha amati”.

La fiducia di Gesù nel Padre diventa la nostra fiducia in lui

Per questo non si abbatte e non si scoraggia dinanzi alle difficoltà: quando alcuni Giudei vogliono lapidarlo, Paolo fugge in altre città e lì continua a predicare il vangelo. Anche qui viene preso a sassate e lo abbandonano credendolo morto. Ma Paolo si riprende, annuncia il Vangelo, rianima i discepoli esortandoli a restare saldi nella fede, poiché – diceva – “è necessario attraversare molte tribolazioni per entrare nel regno di Dio” (cfr. Atti 14,5-7.19-22).

La glorificazione di Gesù passa attraverso la sua morte. Ed egli affida ai suoi amici il segreto della sua e della loro esistenza: la sua fiducia totale nel Padre, il legame indissolubile fra lui e il Padre. Il frutto del passaggio di Gesù al Padre, il frutto della Pasqua, è l’esistenza in questo mondo della comunità, dove il Signore ci chiama a vivere.

La novità di vita è vivere con lo stesso amore di Gesù verso di noi

Dopo la Pasqua non possiamo continuare a vivere, a camminare ognuno per conto suo. Con la Pasqua diventiamo partecipi di quella unità profonda con Gesù e con il Padre suo. E l’amore che siamo chiamati a vivere, come discepoli, gli uni verso gli altri, è qualcosa di nuovo: “come io vi ho amati, così amatevi anche voi gli uni gli altri” (v.34).

È un comandamento nuovo, la novità consiste nella natura dell’amore che noi dobbiamo avere gli uni per gli altri, che è l’amore di Gesù stesso che si esprime in noi. Ed è attraverso i discepoli di Gesù che l’amore rivelato si fa presente nel mondo. Questo amore è il segno della comunità cristiana. Il nostro amore reciproco manifesta a tutti la nostra appartenenza a Lui, al Signore.

La comunità dei cristiani è la tenda di Dio in mezzo agli uomini

Questo è il cielo nuovo e la terra nuova di cui ci parla l’Apocalisse: è la vita di Dio che si manifesta in mezzo agli uomini per mezzo dei suoi discepoli. Noi diventiamo la tenda di Dio in mezzo agli uomini. E sappiamo che questo non è per le nostre capacità, ma per l’amore di Dio che è stato riversato in noi, a prezzo della vita di Gesù che si è offerto per noi. L’apostolo Paolo ricorda alla comunità di Corinto: “voi siete stati comprati a caro prezzo” (6,20).

Siamo chiamati a vivere la Pasqua come continuo passaggio dalla morte alla vita, dalla divisione all’unità, dal nostro modo di amare - spesso interessato – a quello di amarci gli uni gli altri come ci ha amati Gesù: un amore gratuito, capace di perdonare, di accogliere, di aprirsi a tutti.

Viviamo la nostra vita, non solo in questo tempo della Pasqua  ma in ogni giorno della nostra vita, come scelta di passare dall’amore per noi stessi all’amore del Signore, che fa nuova la nostra vita e manifesta agli uomini il mistero dell’amore di Dio.

Intenzioni di preghiera

  • O Signore Gesù che con la tua Resurrezione rinnovi gli uomini e il mondo, fa’ che accogliamo il comandamento dell’amore per amare te e i nostri fratelli come tu ci ami.
  • Aiutaci o Signore a manifestare al mondo la forza rinnovatrice del tuo amore e a vivere quella comunione che ci farà conoscere come tuoi discepoli.
  • Ti preghiamo o Signore per il Papa Benedetto, per il nostro vescovo Creszcenzio e per la Santa Chiesa perché sia nel mondo segno di comunione e di fraternità evangelica.
  • Ti presentiamo o Signore le invocazioni che sono state affidate alla nostra preghiera. Aiutaci a guardare il mondo con i tuoi stessi occhi, a non disperare mai anche nelle situazioni più difficili, ad invocarti sempre con la fiducia di essere esauditi. Proteggi e sostieni la vita della nostra comunità.
  • O Signore ti chiediamo di guarire chi è malato e di donare a tutti la medicina della tua consolazione.