l
parrocchia
san Gennaro all'Olmo - Napoli
la Bibbia
Nuovo Testamento
1 e 2 libro della Cronache
 
altre date:
 
Introduzione
 
cronache
Iesse giace addormentato;
dal suo petto parte un intreccio di rami al centro del quale è seduta la Madonna con il bambino;
vicini a Iesse Adamo ed Eva

I due libri delle Cronache (i “fatti del giorno”) costituiscono un’unica opera che raccoglie l’intera storia dell’umanità fino all’editto di Ciro, il re persiano che offre a Israele la possibilità di un nuovo inizio dopo l’esilio. Probabilmente all’inizio comprendeva anche l’opera di Esdra-Neemia.

Il Cronista è un autore sacerdotale mosso dal vivo desiderio di aiutare il popolo ebraico, disperso all’interno di comunità pagane, a tornare alle radici della propria identità religiosa. Per questo l’autore interpreta in maniera teologica quanto è accaduto.

Servendosi di materiale già presente in Genesi, Numeri, Giosuè, Samuele e Re, apre il primo libro con le genealogie divise con il criterio delle dodici tribù. Tra tutte viene dato risalto alla tribù di Giuda, da cui verrà il re Davide, e alla tribù di Levi, da cui discendevano i leviti. Manifesta un grande interesse per il tempio che diviene il cuore della narrazione. Il clero occupa un posto importante. Sotto Davide si realizzano le migliori condizioni della teocrazia. Per questo - sottolinea il Cronista - è nello spirito di Davide che il popolo di Israele deve continuare a vivere. Il trattamento riservato a Beniamino, cui apparteneva Saul, vuole mostrare che il vero Israele, dopo la caduta del regno del nord, è rappresentato dalle due tribù di Giuda e di Beniamino.

Anche il Nuovo Testamento inizia con una genealogia per sottolineare che il Signore non ha scelto di salvare gli uomini in maniera individuale, ma inserendoli in un popolo. Seppure è indispensabile che ciascun credente viva un rapporto personale con Dio, è però all’interno della comunità che questo può avvenire, visto che Dio salva i credenti inserendoli in essa. La comunità in effetti non è una folla anonima di persone e tanto meno il frutto di alleanze “orizzontali” realizzate per iniziativa umana. La comunità è radunata per iniziativa del Signore che ha voluto fare di gente dispersa un unico popolo.

I nomi posti nell’elenco sono nomi di persona, ma anche nomi di popoli, come a sottolineare un legame tra la fraternità delle persone e la fraternità tra i popoli. Del resto la scelta di Israele non è operata per escludere gli altri popoli, ma per condurre tutti verso l’unico Signore. L’appartenenza al popolo di Dio non è generica e non nasce da una scelta individuale. Si è anzitutto scelti dal Signore e poi tocca a noi accogliere la scelta fatta da Dio.