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san Gennaro all'Olmo - Napoli
la Bibbia
Nuovo Testamento
Paolo negli Atti e nelle lettere ai Corinzi
 
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Lettura testi paolini
Paolo

Questa sezione - iniziata nel tempo di Pasqua e che continua fino alla fine dell'anno liturgico - completa la lettura dei testi paolini iniziata lo scorso anno.

Si commentano gli Atti, a partire dal capitolo 9 con la conversione dell'apostolo e le due lettere ai Corinzi.

La figura dell'apostolo è presentata sopratutto come colui che vive la passione per la comunicazione del Vangelo al grande mondo. È con lui che il Vangelo del Signore morto e risorto diventa parola di salvezza per tutti, ebrei e pagani. Potremmo dire che un'arte essenziale del suo carisma fu proprio la comunicazione del Vangelo a tutti.

"Guai a me se non comunicassi il Vangelo", afferma nella prima lettera ai Corinzi (9,16). Addirittura egli concepisce questa comunicazione come un atto liturgico, ossia un'azione che permette agli uomini di entrare in comunione e in alleanza con Dio.

Proprio a Corinto, una città grande, complessa e piena di contraddizioni, l'apostolo spese diversi anni della sua vita. Vi entra come per piantare la presenza stessa di Cristo perché l'intera città ne sia beneficata. Per questo si dedica alla evangelizzazione della città con grande passione. Corinto diviene come il banco di prova dell'universalità e della forza di comunione del Vangelo.

È una forza "debole" agli occhi degli uomini, ma è quella che conquista davverso il cuore degli uomini e li cambia. Di fronte alle divisioni che nascono poi all'interno della comunità cristiana (si erano formati molti gruppi) l'Apostolo riafferma che il Vangelo è uno ed è lo stesso per tutti.

Questo Vangelo va comunque comunicato perché è dall'ascolto del Vangelo che nasce la comunità cristiana, come scrive nella lettera ai Romani: "dall'ascolto nasce la fede" (10,17). L'ascolto e la proclamazione della parola di Dio ci riportano al dono della profezia: Dio parla a uomini che ascoltano e che comunicano la Parola che hanno ricevuto.

Come Elia fu riempito dalla forza della Parola a tal punto da divenirne egli stesso segno, così Paolo fu a tal punto pieno del Vangelo di Gesù Cristo da divernirne appassionato annunciatore. Quel Vangelo, che era la sua forza, fu all'origine di un cristianesimo che nel rivolgersi a tutti ricostruisce l'unità della famiglia umana voluta da Dio per il mondo.