parrocchia
san Gennaro all'Olmo - Napoli

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la Bibbia
Vangelo festivo

Predicazione dell'08/12/23

Festa dellImmacolata Concezione di Maria
 
 

Letture: Genesi 3, 9-15.20; salmo 97; Efesini 1,3-6.11-12; Luca 1, 26-38.

 

dal Vangelo di Luca 01, 26-38

26Al sesto mese, l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret, 27a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. 28Entrando da lei, disse: «Rallegrati, piena di grazia: il Signore è con te».

29A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. 30L'angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. 31Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. 32Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre 33e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».

34Allora Maria disse all'angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». 35Le rispose l'angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell'Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. 36Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch'essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: 37nulla è impossibile a Dio». 38Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l'angelo si allontanò da lei.


CON MARIA APRIRCI SEMPRE DI PIÙ ALL’AMORE DI DIO


Entrando da Maria, l'angelo disse:
«Rallegrati, piena di grazia: il Signore è con te»

Il sogno di Dio: una vita dentro un giardino

La festa di oggi ci riporta al sogno originario di Dio per questo nostro mondo: un giardino, dove gli uomini possano vivere insieme, in armonia, in pace, godendo dei frutti buoni di questo giardino. Ma gli uomini hanno avuto paura, non hanno avuto fiducia nella bontà di Dio e nella passione di amore che egli ha per noi. Possiamo dire che sin dall’inizio gli uomini più che interessati al giardiniere, alla vocazione di amore che hanno ricevuto, hanno preferito lasciarsi assorbire dall’«io».

Quando l’uomo, secondo il racconto della Genesi, viene cercato da Dio: «dove sei?», nel rispondere lo vediamo assorbito dall’«io»: (io) ho udito, (io) ho avuto paura, (io) ero nudo, (io) mi sono nascosto, (io) ho mangiato. Vediamo che la paura e il nascondersi fanno chiudere su se stessi: la vita si introverte, si avvita sul sé. E gli uomini sperimentano che la vita al di fuori del giardino diventa piena di conflitti, di dolore, di fatica, di desideri disordinati.

Dio vuole il nostro «ben-essere»

Ma Dio non rinuncia al suo disegno: mentre si rapporta ai fatti della vita umana, persiste nel volere la vera vita per i suoi figli. Nel giardino pensato da Dio c’era spazio per la reciprocità e l’uguaglianza. Ma ora, nella disobbedienza al sogno di Dio, il suo giardino è permeato di sfiducia, vigono dominio e disparità. Ma Dio non vuole questo, vuole il nostro “ben-essere”. Questo, però, non si può avere quando si imposta la propria vita in modo autonomo. L’autonomia umana conduce alla alienazione propria e altrui.

Il dono della vita è un mistero che Dio ha riservato a sé, da accogliere con fiducia. Quando ci si vuole appropriare dei misteri di Dio – il mistero della vita, della conoscenza - vediamo svilupparsi rapporti sociali di tipo oppressivo, modi autoritari e gerarchici dell’organizzazione della vita. E oggi la Chiesa ci mette dinanzi Maria, la vergine Maria che accoglie l’inviato di Dio e spinge anche noi ad affidare le nostre vite a Dio, a volgerci dall’io autonomo, dal nostro presunto benessere, alla ricchezza di doni e progetti che Dio ha per noi.

Una nuova pagina della storia

Con Maria viene interrotta la tragica catena che porta uomini e donne alla violenza e alla morte. Con Maria inizia una nuova pagina nella storia umana, quella di un’amicizia con Dio, non compresa e rifiutata dai nostri progenitori. L’annuncio della nascita di Gesù avviene in un villaggio sconosciuto, Nazaret, in una povera casa di un villaggio. Sono le sorprese di Dio: egli si fa uomo non per rimanere nei templi, ma per fissare la sua dimora fra gli uomini e condividere la nostra vita.

Il racconto dell’annunciazione a Maria è un invito a vivere la nostra fede in modo gioioso e fiducioso: «Rallegrati, non perdere la gioia, il Signore è con te, non temere, hai trovato grazia presso Dio». Tutti possiamo unirci a Maria per accogliere colui che salva e aiutare tanti altri a conoscerlo ed accoglierlo.

Una Chiesa del Magnificat

La gioia di Maria è quella che si rallegra in Dio Salvatore, che innalza gli umili, disperde i superbi nei pensieri del loro cuore, colma di beni gli affamati e rimanda i ricchi a mani vuote. Maria si rallegra in Dio perché viene a realizzare la speranza degli abbandonati. Si può essere gioiosi solo se si è in comunione con quelli che soffrono e solidali con quelli che piangono.

La Chiesa, come Maria, è chiamata ad ascoltare la voce dell’angelo e a dire il suo sì, per essere una comunità dalle braccia aperte, che accoglie, che vive la misericordia, sempre in ascolto del Signore.

Intenzioni di preghiera

1) Perché come Maria ci lasciamo toccare il cuore e diciamo “si” alla chiamata che ci giunge da questo Avvento.

2) Per tutte le nostre Comunità, perché testimonino l’amore di Dio soprattutto negli angoli più dimenticati e periferici d questo mondo, accogliendo i poveri e gli scartati della terra.

3) Per Papa Francesco, per il nostro vescovo Domenico e per la Chiesa, perché come Maria sia Madre della Misericordia e non si stanchi mai di offrire consolazione.

4) Per i più piccoli, per tutti i bambini e particolarmente per ogni vita nuova, perché sia accolta e custodita sempre con tenerezza ed amore.

5) Perché la domanda di salvezza di tanti, trovi risposta: tacciano le armi, finisca la guerra in Ucraina, in Terra Santa, in Sudan e in ogni luogo dove si combatte sia pace. Per i profughi di ogni guerra, per i sequestrati, per tutte le vittime.