parrocchia
san Gennaro all'Olmo - Napoli

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la Bibbia
Vangelo festivo

Predicazione del 26/02/23

1ª Domenica di Quaresima /A
 
 

Letture: Genesi 2,7-9; 3,1-7; Salmo 50; Romani 5,12-19; Matteo 4,1-11.

 

dal Vangelo di Matteo 04, 01-11.

1Allora Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato dal diavolo. 2Dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, alla fine ebbe fame. 3Il tentatore gli si avvicinò e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di' che queste pietre diventino pane». 4Ma egli rispose: «Sta scritto: Non di solo pane vivrà l'uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio».

5Allora il diavolo lo portò nella città santa, lo pose sul punto più alto del tempio 6e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, gèttati giù; sta scritto infatti: Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo ed essi ti porteranno sulle loro mani perché il tuo piede non inciampi in una pietra». 7Gesù gli rispose: «Sta scritto anche: Non metterai alla prova il Signore Dio tuo».

8Di nuovo il diavolo lo portò sopra un monte altissimo e gli mostrò tutti i regni del mondo e la loro gloria 9e gli disse: «Tutte queste cose io ti darò se, gettandoti ai miei piedi, mi adorerai». 10Allora Gesù gli rispose: «Vattene, Satana! Sta scritto infatti: Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto».

11Allora il diavolo lo lasciò, ed ecco, degli angeli gli si avvicinarono e lo servivano.


CAMMINARE CON GESÙ, FORTI DELLA SUA PAROLA


«Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto
per essere tgentato dal diavolo».

C’è un mondo più umano da costruire

La Quaresima, iniziata col segno delle ceneri, è l’invito che abbiamo ricevuto per camminare con Gesù verso Gerusalemme, la città santa di Dio, segno di un mondo riconciliato dove si vive insieme, gli uni accanto agli altri. La prima generazione di cristiani ha riflettuto sulla pagina delle tentazioni di Gesù per non perdere di vista la costruzione di un mondo più umano seguendo i passi di Gesù.

Le tentazioni ci parlano del tipo di conflitti e di lotte che Gesù dovette superare per restare fedele a Dio, per instaurare il suo regno nel quale anche noi veniamo coinvolti. Sono tanti coloro che soffrono, nelle nostre città c’è un tessuto umano lacerato, vediamo tante contrapposizioni, lotte che dividono. Il Signore ci chiama a camminare con lui, imparare ad aprire i tanti recinti che tengono isolati. C'è una schiera numerosa di uomini e donne che attendono la liberazione: dalla solitudine, dall’abbandono, e poter vivere una vita più umana.

Non cercare il proprio interesse, ma quello degli altri

La pagina evangelica delle tentazioni ci parla, ci presenta le prove affrontate da Gesù, la lotta per vincere le prove, le difficoltà per lottare contro il male e far prevalere l’amore di Dio. Il diavolo si avvicina a Gesù quando ormai è stremato nelle forze per i quaranta giorni di digiuno E gli chiede di trasformare le pietre in pane. Certo, mangiare è la prima cosa di cui si ha bisogno, ma «non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio».

Gesù non vivrà cercando il proprio interesse, non sarà un egoista. Moltiplicherà i pani quando vedrà i poveri che soffrono la fame. Lui si nutrirà della Parola viva di Dio. Quando cerchiamo il proprio interesse dimenticando il progetto del regno di Dio, quando anteponiamo il nostro interesse alla necessità degli ultimi, noi ci allontaniamo da Gesù.

Un Messia che entra povero in Gerusalemme

La seconda tentazione ha luogo nel tempio. La proposta a Gesù è di fare il suo ingresso nella città santa discendendo dall’alto come Messia glorioso. Ma noi conosciamo come Gesù entrerà a Gerusalemme nella domenica delle palme: cavalcando un asinello avuto in prestito, accompagnato dai fanciulli ebrei che cantavano e dai discepoli mischiati nella folla forse un po’ frastornati, bisognosi di riflettere su quel messia povero. E i segni che accompagnano Gesù sono quelli per curare i malati, per accogliere i peccatori.

L’immagine della terza tentazione, con la visione da un monte altissimo che fa vedere i regni della terra è la visione dei dominatori di questo mondo, con la ricerca del potere, del successo, del trionfo personale. Gesù è venuto per servire e non per dominare. Essere umani significa condividere e non possedere, dare e non accaparrare, cure vita e non sfruttare il fratello.

La forza che promana dalla Parola di Dio

Di fronte ai problemi, alle lotte, al dominio dei forti sui deboli, Gesù ci chiama a fare esperienza della forza che promana dalla sua Parola. Amiamo la Parola di Dio, leggiamo ogni giorno la Bibbia, perché Dio ci parla attraverso di essa. Conosceremo un nuovo profilo di Gesù che parla oggi in modo più chiaro: egli vede quelli che non hanno veramente niente, hanno un viso per lo più emaciato per la denutrizione, per la miseria.

Pensiamo ai volti di quelli che arrivano su barconi con negli occhi le immagini di quelli che non ce l’hanno fatta; pensiamo ai popoli in guerra che non trovano cibo e mezzi per curare le malattie. Gesù è sulla strada, sta in mezzo alla gente. Le parole, i gesti di Gesù, gli incontri ci manifestano i tratti umani di quando Dio ha creato i primi uomini e li ha messi in un giardino con acque abbondanti, fiori e frutti, dove vivevano in armonia con la natura e fra di loro.

Diventare familiari della Parola di Dio

La Parola di Dio che Gesù ci fa conoscere è la Parola del Padre suo e padre nostro, che ci dà forza nelle difficoltà e ci introduce sempre di più nella familiarità col Signore e con gli uomini nostri fratelli, a partire da quelli che il nostro mondo relega agli ultimi posti.

Nel racconto delle tentazioni c’è come un ritornello col quale Gesù risponde al tentatore: “sta scritto: non di solo pane … sta scritto: non metterai alla prova ... Sta scritto: il Signore tuo Dio adorerai ...”. La familiarità con la Parola di Dio ci darà le risposte di fronte alle tentazioni, alle difficoltà, per uscire dal passivismo, dalla rassegnazione. E ci farà camminare in maniera decisa assieme al Signore, vedendo assieme a lui crescere un popolo, il popolo del “noi” dove vengono sconfitti i tanti “io” che si uniscono e fanno crescere un “noi” ricco della diversità e dell’apporto di ciascuno.

Intenzioni di preghiera

1) Perché il cammino della quaresima sia tempo favorevole alla conversione del cuore, mentre ci stringiamo a Gesù che con la Parola di Dio resiste al male e alle sue tentazioni.

2) Perché il deserto, a cui somigliano tanti luoghi del nostro mondo, si popoli di uomini e donne che, come angeli, si avvicinino ai deboli e ai poveri, ai respinti, agli esclusi, per servirli e consolarli.

3) Perché questo tempo, con l’aiuto della grazia di Dio, sia per ogni cristiano e per la Chiesa tutta, un tempo di rinnovamento, di perdono, di stupore per l’opera di Dio. Per Papa Francesco e per il nostro vescovo Domenico.

4) Per i malati, sofferenti nel corpo e nello spirito; perché possa giungere loro la consolazione: che trovino sostegno alla loro speranza nella vicinanza premurosa dei fratelli.

5) Perché non cessiamo di sperare nella pace. Perché sia cacciato il male della guerra in Ucraina e ovunque la pace sia stata smarrita. Perché le popolazioni, colpite dalla violenza dei combattimenti, trovino soccorso. Per le vittime del terremoto in Siria e in Turchia e perché questi paesi siano aiutati a risollevarsi.