parrocchia
san Gennaro all'Olmo - Napoli

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la Bibbia
Vangelo festivo

Predicazione del 22/01/23

3a Domenica del Tempo Ordinario /A
 
 

Letture: Isaia 8,23b - 9,3; salmo 26; 1 Corinzi 1,10-13.17; Matteo 4,12-23.

Festa della Parola di Dio. Preghiera per l'unità dei cristiani. Memoria particolare delle Chiese e comunità ecclesiali protestanti (luterane, riformate, metodiste, battiste, pentecostali ed evangelicali)

dal Vangelo di Matteo 04, 12-23.

12Quando Gesù seppe che Giovanni era stato arrestato, si ritirò nella Galilea, 13lasciò Nazaret e andò ad abitare a Cafarnao, sulla riva del mare, nel territorio di Zabulon e di Neftali, 14perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaia: 15Terra di Zabulon e terra di Neftali, sulla via del mare, oltre il Giordano, Galilea delle genti! 16Il popolo che abitava nelle tenebre vide una grande luce, per quelli che abitavano in regione e ombra di morte una luce è sorta. 17Da allora Gesù cominciò a predicare e a dire: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino».

18Mentre camminava lungo il mare di Galilea, vide due fratelli, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello, che gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. 19E disse loro: «Venite dietro a me, vi farò pescatori di uomini». 20Ed essi subito lasciarono le reti e lo seguirono. 21Andando oltre, vide altri due fratelli, Giacomo, figlio di Zebedeo, e Giovanni suo fratello, che nella barca, insieme a Zebedeo loro padre, riparavano le loro reti, e li chiamò. 22Ed essi subito lasciarono la barca e il loro padre e lo seguirono.

23Gesù percorreva tutta la Galilea, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni sorta di malattie e di infermità nel popolo.


«VI FARÒ DIVENTARE PESCATORI DI UOMINI»


Gesù disse loro: «Venite dietro a me, vi farò pescatori di uomini»

Conoscere ogni giorno la Parola di Dio

Oggi, per invito di papa Francesco, tutta la Chiesa celebra la festa della Parola di Dio, la Bibbia ci viene presentata in modo solenne perché ognuno si apra alla conoscenza di questa Parola imparando ogni giorno a leggerla e, a partire da essa, ad orientare i nostri pensieri e le nostre azioni.

La Parola di Dio ci fa alzare lo sguardo da noi stessi, ci fa guardare con attenzione e interesse quello che avviene attorno a noi e nel mondo e ci spinge ad unirci per andare, assieme, incontro agli altri. Questo tempo che viviamo è un tempo duro, è facile rassegnarsi dinanzi alla guerra, alle violenze, dinanzi alla difficile condizione di vita di tanti poveri nelle nostre città.

Iniziare a vivere in modo nuovo

Il Vangelo di oggi ci dice che Gesù, avendo sentito che Erode ha arrestato Giovanni Batista perché smettesse di predicare la Parola di Dio, lascia la tranquilla Nazaret dove vive per andare a Cafarnao, in una regione dove tanti «sono nelle tenebre». La Galilea era una terra mista, dove vivevano giudei e pagani. Infatti la parola Galilea significa proprio questo: terra di pagani.

E Gesù è una luce che viene a illuminare la vita di quelli che sono nelle tenebre, di quelli che aspettano una buona notizia che li apra al futuro con speranza. In Gesù Dio si fa vicino agli uomini perché possano camminare uniti dietro di lui, lasciando una vita che si preoccupa solo di se stessi. Convertitevi – egli dice - perché il regno dei cieli è vicino. È l’invito ad iniziare un nuovo modo di vivere, invito che rivolge anche a noi.

I primi discepoli di Gesù

È Gesù che viene a cercarci per farci uscire dalla prigionia di noi stessi, dei soliti pensieri che non ci fanno guardare fuori di noi. Gesù comincia a camminare in mezzo alla gente, a incontrare persone. E la Galilea – una terra periferica - diventa il centro del ministero di Gesù, una terra poco considerata dove la popolazione del posto si era mischiata con i pagani che non conoscevano il vero Dio.

Mentre camminava lungo il mare di Galilea, vide due fratelli. Sono Simone che sarà chiamato Pietro e Andrea suo fratello. Notiamo che Simone è un nome ebraico, quello di suo fratello è un nome greco: un piccolo sintomo rivelatore di quella integrazione culturale tra ebraismo ed ellenismo diffusa nella Palestina del tempo, ma specialmente in Galilea. Pensiamo all’atteggiamento nei confronti dei migranti. Poco più avanti vede altri due fratelli, Giacomo e Giovanni e chiama anche loro.

Un nuovo mestiere da imparare: pescatori di uomini

 Sono i primi quattro che chiama a stare con lui. Sono pescatori che stanno lavorando – gettavano le reti in mare … riparavano le loro reti – e dice loro: «Venite dietro a me, vi farò pescatori di uomini». Che significa? Con Gesù impariamo ad avvicinare la gente, impariamo a collegarci agli altri, impariamo ad avvicinare chi soffre, chi piange o è toccato dalla morte: come avviene per quei primi discepoli che si mettono a camminare con lui e lo vedono fermarsi accanto a coloro ai quali essi, prima non vi facevano caso.

Così nasce il “noi”, così inizia una storia che quei pescatori non avrebbero mai immaginato, una storia che è giunta sino a noi. Con Gesù si impara a fare tanti incontri nei confronti dei quali già allora c’erano muri, e ci sono ancora oggi. Con Gesù impariamo ad avvicinarci ai diversi e ai lontani. Gesù viene a distruggere i muri e i reticolati che non ci fanno vedere e non ci fanno avvicinare ai poveri e ai feriti della vita.

Il Vangelo è il grande dono fatto alla nostra vita

Gesù percorre tutta la Galilea insegnando, annunciando il Vangelo e guarendo ogni sorta di malattie e di infermità nel popolo. Ma ormai non cammina da solo, ai primi quattro se ne aggiungeranno altri otto e poi tanti altri, il vangelo ci parla di altri settantadue per indicarci che con Gesù si impara ad andare incontro a tutti.

Il Vangelo è un seme di unità che è stato seminato sulla terra lungo la storia. È stato seminato anche in noi e vuole germogliare, portare frutto, vuole far crescere la realtà di essere fratelli e sorelle, diffondere la pace malgrado ci siano tanti operatori di odio e di guerra. Aiutiamoci ed aiutiamo a crescere uniti con la buona notizia che è il Vangelo. «Non vi siano divisioni tra voi, ma siate in perfetta unione di pensiero e di sentire» - ci raccomanda fraternamente l’apostolo Paolo (1Cor 1,10).

Intenzioni di preghiera

1. Perché illuminati dalla Parola di Dio, riconosciamo nella storia e nella nostra vita quotidiana il disegno provvidenziale di Dio.

2. Perché la Parola sia luce nelle tenebre di questo mondo: guidi gli umili e converta i peccatori, alimenti i sogni dei giovani e le visioni negli anziani, apra tutti alla speranza.

3. Per l’unità dei cristiani. Perché la Parola nutra il popolo di Dio e lo renda testimone di un amore generoso. Per Papa Francesco, per il nostro vescovo Domenico e per la Chiesa tutta, perché, insieme, impari a spezzarla nelle periferie dimenticate, nei luoghi di dolore e di violenza e tutti ne siano illuminati.

4. Perché ogni generazione sia rinnovata dalla seminagione della Parola. Perché sia forza e consolazione dei poveri e dei deboli, seme di pace e di unità fra i popoli, luce per tutti. Perché la pace venga presto in Ucraina e ovunque tacciano le armi.

5. Per la nostra Comunità perché sia sempre luogo santo in cui la Parola di salvezza si compie.