parrocchia
san Gennaro all'Olmo - Napoli

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la Bibbia
Vangelo festivo

Predicazione del 09/06/19

Festa della Pentecoste /C
 
 

Letture: Atti 2, 1-11; Salmo 103; Romani 8, 8-17; Giovanni 14, 15-16.23-26.

 

Dal Vangelo di Giovanni capitolo 14, versetti da 15 a 16 e da 23 a 26

1 Mentre stava compiendosi il giorno della Pentecoste, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo. 2Venne all'improvviso dal cielo un fragore, quasi un vento che si abbatte impetuoso, e riempì tutta la casa dove stavano. 3Apparvero loro lingue come di fuoco, che si dividevano, e si posarono su ciascuno di loro, 4e tutti furono colmati di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, nel modo in cui lo Spirito dava loro il potere di esprimersi.

5Abitavano allora a Gerusalemme Giudei osservanti, di ogni nazione che è sotto il cielo. 6A quel rumore, la folla si radunò e rimase turbata, perché ciascuno li udiva parlare nella propria lingua. 7Erano stupiti e, fuori di sé per la meraviglia, dicevano: «Tutti costoro che parlano non sono forse Galilei? 8E come mai ciascuno di noi sente parlare nella propria lingua nativa?

9Siamo Parti, Medi, Elamiti, abitanti della Mesopotamia, della Giudea e della Cappadòcia, del Ponto e dell'Asia, 10della Frìgia e della Panfìlia, dell'Egitto e delle parti della Libia vicino a Cirene, Romani qui residenti, 11Giudei e prosèliti, Cretesi e Arabi, e li udiamo parlare nelle nostre lingue delle grandi opere di Dio».


UNA COMUNITÀ CHE SI LASCIA GUIDARE DALLO SPIRITO


MIl giorno di Pentecoste si trovavano tutti insieme
nello stesso luogo ...Apparvero loro lingue come di fuoco,
e si posarono su ciascuno di loro.

Il dono della Pentecoste

Oggi è Pentecoste e noi chiediamo al Signore di far scendere in ognuno di noi questa forza di amore di cui abbiamo bisogno noi e questo nostro mondo. Per questo siamo riuniti insieme, per questo preghiamo e per questo bisogna pregare sempre di più. La preghiera ci apre allo Spirito, riscalda il cuore, lo trasforma e lo apre agli altri.

Quei dodici discepoli, una piccola comunità, tanto piccola dinanzi al mondo di quel tempo, che da timida e paurosa, fa l’esperienza dello Spirito che come un vento forte li avvolge, li scuote, li riempie della sua forza e li spinge ad uscire.

Lo forza che viene da Dio: lo Spirito Santo

Sono deboli, fragili, ma una forza che viene da Dio entra in loro e li rende capaci di parlare a tutti, i più diversi - come ci testimonia il lungo elenco di popoli differenti che si trovano a Gerusalemme proprio per la festa della pentecoste ebraica che celebra la rivelazione di Dio sul monte Sinai, dove ha donato al popolo la Torah, la legge di Dio.

E così da quella piccola comunità è iniziata una storia che percorrendo tante strade, nei diversi continenti ha portato pace non con le armi che uccidono, che contrappongono gli uni agli altri, ma con la mitezza, l’incontro, il dialogo che sono frutti dello Spirito.

Lasciarsi condurre dallo Spirito

“Lasciatevi dominare dallo Spirito, lasciate che venga ad abitare in voi, lasciatevi condurre da lui” – scrive Paolo nella lettera ai Romani. Egli ci parla di quello che lui ha vissuto, sperimentato. È lo Spirito che lo ha condotto dove lui stesso non pensava, che lo ha spinto a portarsi nei luoghi e con le persone più diverse. Lo Spirito – aveva detto Gesù a Nicodemo, andato da lui di notte – è come un vento che soffia dove vuole, che illumina e fa camminare per strade impensate.

Quante storie nuove nascono dallo Spirito che conduce gli uomini e le donne spirituali, quelli, cioè, che si lasciano guidare dallo Spirito, quanti incontri non previsti, che sembravano impossibili. Gesù ha pregato anche per noi perché ci aprissimo allo Spirito. Abbiamo conosciuto il Vangelo, tante pagine le abbiamo lette più volte, ma abbiamo sempre da scoprire in esse cose nuove, scelte nuove, nuove strade. “Lo Spirito Santo – dice Gesù – lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto” (Gv 14, 26).

Lo Spirito ci conduce ad aprirci a tutti

Il ritrovarci insieme nella santa liturgia è un dono del Signore perché ci apriamo ogni volta di più allo Spirito che vuole agire per mezzo nostro. Ci sono anche oggi tante spinte alla chiusura, per paura, per egoismo, per indifferenza verso gli altri. I cristiani sono quelli che non costruiscono muri ma aprono porte verso tutti, che non lasciano soli i deboli, i poveri, ma vanno loro incontro e comunicano amore.

Al fiume Giordano, Gesù si manifesta come colui che, investito dallo Spirito, vive tutti i suoi movimenti ed incontri “condotto dallo Spirito”: anche le prove delle tentazioni le affronta con la forza dello Spirito; pieno di Spirito inizia il suo viaggio incontro agli uomini: “ritornò in Galilea con la potenza dello Spirito” – raccontano i Vangeli (Lc 4,14). Invochiamo lo Spirito, invochiamolo nella preghiera comune come i primi discepoli riuniti nel cenacolo, lo Spirito ci unisce e insieme ci apre agli altri.

La forza delle prime comunità

Oggi è il momento del dono di Dio, egli ci dona nuovamente il suo Spirito. Abbiamo bisogno dello Spirito che sblocca i nostri cuori dalla paura e dall’abitudine, ci spinge a pregare di più, ci insegna la mitezza, ci fa vincere le resistenze.
In questo tempo che dalla Pasqua ci ha condotto alla Pentecoste siamo stati accompagnati dalla lettura del libro degli Atti degli apostoli: se ritorniamo sulle sue pagine scopriamo che è lo Spirito che guida i discepoli nelle loro scelte, nei viaggi, nell’apertura ai pagani. Paolo arriva a dire: “Ecco dunque, costretto dallo Spirito, io vado a Gerusalemme, senza sapere ciò che là mi accadrà” (At 20,22).

Lo Spirito libera dai limiti e ci fa operatori di pace

Se saremo docili al soffio dello Spirito sperimenteremo la libertà dai nostri limiti, la sapienza che viene da Dio, la libertà dalle abitudini che restringono gli orizzonti, la stessa forza che ha condotto quei primi discepoli, persone modeste abitate dallo Spirito che hanno dato origine alla nuova cultura radicata nella Parola di Dio, all’universalismo cristiano che si apre agli uomini di ogni terra, di ogni condizione, recandosi in quelle che oggi chiamiamo le periferie geografiche ed esistenziali.

Invochiamo con forza, con fiducia, lo Spirito e lasciamoci condure, guidare dove Egli ci indicherà. E ringraziamo il Signore per il suo amore verso di noi, piccoli e deboli, che ci ha riuniti in questa santa famiglia, per condurci ad amare tutti e portare pace dove c’è disprezzo, contesa, violenza. Lo Spirito ci farà comprendere meglio il vangelo, ci darà forza per essere sempre più operatori pazienti di pace, ci farà incontrare tante persone desiderose di aiuto, di amicizia, di pace.

Intenzioni di preghiera

1) Signore, manda su di noi il tuo Spirito perché, con rinnovato entusiasmo, possiamo incontrare le folle smarrite delle nostre città, per comunicare il lieto messaggio della tua misericordia che vuole raggiungere tutti.

2) Ti preghiamo, o Signore, per Papa Francesco, per il nostro vescovo Crescenzio e per la Chiesa, abitata per sempre dal tuo Spirito, perché annunci il Vangelo ovunque ma soprattutto nelle periferie geografiche ed esistenziali e la sua testimonianza sia seme fecondo di un’umanità rinnovata tuo amore.

3) Spirito della Pentecoste, consola tutti i poveri, i piccoli e i malati: apri il loro cuore alla speranza e guariscili da ogni infermità.

4) Ti preghiamo, Signore, per tutti i cristiani: concedi ai tuoi figli, di essere sempre aperti all’azione dello Spirito, per parlare al cuore di tutti, camminando insieme e affrontando le cruciali sfide del nostro tempo.

5) Spirito Santo di Dio, che fai rifiorire la speranza in ogni cuore ferito, rinnova la faccia della terra, liberala da ogni male e soprattutto dalla guerra, madre di ogni povertà. Veglia sulla Terra Santa, sull’Ucraina, sul Centrafrica, sul Sud Sudan, sulla Libia e su tutti i paesi in conflitto. Libera chi è ancora prigioniero.