parrocchia
san Gennaro all'Olmo - Napoli

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la Bibbia
Vangelo festivo

Predicazione del 26/05/19

6ª Domenica di Pasqua /C
 
 

Letture: Atti 15, 1-2.22-29; Salmo 66; Apocalisse 21,10-14.22-23; Giovanni 14, 23-29.

Memoria di san Filippo Neri (†1595), “apostolo di Roma”.

Dal Vangelo di Giovanni capitolo 14, versetti da 23 a 29

23Gesù disse [ai suoi discepoli]: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. 24Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato.

25Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. 26Ma il Paraclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto.

27Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore. 28Avete udito che vi ho detto: «Vado e tornerò da voi». Se mi amaste, vi rallegrereste che io vado al Padre, perché il Padre è più grande di me. 29Ve l'ho detto ora, prima che avvenga, perché, quando avverrà, voi crediate.


COSTRUTTORI DI UNA NUOVA CITTÀ


«Se uno mi ama, osserverà la mia parola
e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui
e prenderemo dimora presso di lui ».

La nuova città che viene da Dio

La liturgia del giorno del Signore ci accoglie con le esperienze che viviamo nella città dove viviamo, dove lavoriamo e dove vediamo tante situazioni di persone in difficoltà, di persone che si contrappongono, si dividono, di persone che piangono. E il Signore ci dice che non è questa la città da accettare, ci chiama a riparare i rapporti fra gli uomini.

Mentre sotto i nostri occhi abbiamo la vita quotidiana delle nostre città, il Signore ci porta in alto e ci mostra la nuova città, luminosa, poggiata su solide fondamenta, una città non chiusa su se stessa ma con tante porte per poter accogliere, sostenere e proteggere. Da dove le viene la luce che la rende luminosa?

La vita di Dio che fluisce in noi

«La sua lampada è l’Agnello»: è Gesù, la sua parola è amore, comunica amore, riscalda i cuori, raccoglie, unisce, affratella. La parola di Gesù ci fa entrare nel circuito divino che ci rende partecipi del flusso di vita che viene da Dio: «se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui». Questo fa di noi donne e uomini diversi che pur vivendo in mezzo agli altri, partecipando a tutto come cittadini, testimoniano un metodo di vita diverso che affratella, che mette pace.

E perché non ci rassegniamo a questa realtà il Signore ci sostiene, ci promette il suo Spirito che ci aiuta a comprendere il sogno di Dio su questo mondo, sulle città degli uomini perché possa diventare sempre più realtà. Dinanzi a una guerra a pezzi noi operiamo per una pace a pezzi, risanando e ricomponendo tanti luoghi che diventano già realtà del regno di Dio che viene.

Una città materna

Sono tanti i luoghi da liberare dalla schiavitù del male e noi operiamo perché siano risanati e il volto della città diventi un volto materno, che accoglie, si prende cura, aiuti a vivere in pace. «Se siete risorti con Cristo – ci esorta l’apostolo Paolo – cercate le cose di lassù», lo Spirito riconciliatore che viene da Dio (Col. 3,1-2).

In un mondo globalizzato, tanti fanno fatica ad accogliere chi è diverso, chi viene da un altro paese, con un’altra cultura, anche di un altro credo religioso. Anche nelle prime comunità cristiane ci sono state difficoltà da superare nell’incontro fra cristiani provenienti dall’ebraismo e quelli provenienti dal paganesimo. Il concilio di Gerusalemme ha aiutato a superare le chiusure, le divisioni che si erano prodotte e a camminare insieme vivendo la comunione fra diversi, uniti dallo stesso spirito di amore che viene dal Signore.

Il bisogno di unità

Questa nostra società ha bisogno di unità, di integrazione, di ascolto reciproco, ritessendo il tessuto di rapporti fra le persone tante volte lacerato. Il Signore ci parla e la sua parola è parola che unisce, che fa amare tutti. E noi che da poveri diventiamo ricchi di amore, lo comunichiamo e lo testimoniamo con gioia.

Il legame di amore con Gesù rende possibile il cambiamento di questo mondo, delle nostre città e prima ancora rende possibile il cambiamento di ciascuno di noi, giorno dopo giorno, amando le sue parole e sperimentando la loro forza mettendole in pratica.

Intenzioni di preghiera

1. Signore, che ci conforti e ci esorti a presentare a te tutte le nostre speranze, sostieni la nostra comunità, custodiscila sempre in comunione con te, proteggila da ogni male.

2. Ti preghiamo, Signore, per il Papa Francesco, proteggilo e sostienilo nel suo ministero e fa’ che la Chiesa, insieme a lui, sia sempre nel mondo lievito d’unità e di amore. Ti preghiamo per il nostro vescovo Crescenzio.

3. Ti preghiamo, Signore, benedici e proteggi quanti t'invocano come Padre, perché ti cerchino con fedeltà, ti amino con sincerità di cuore e vivano ogni giorno la sfida dell’amore in un mondo ferito da tante divisioni.

4. Signore, fa’ che gli uomini possano abbandonare la violenza, per riscoprirsi fratelli e figli tuoi. Dona pace dove c’è guerra e divisione e restituisci alle loro comunità tutti quelli che sono ancora sequestrati.

5. Signore, che sei morto e risorto per la nostra salvezza, ricordati - nel tuo amore senza fine - di chi è povero, debole, malato, prigioniero. Manda il tuo Spirito in soccorso di quanti sono tentati dalla disperazione e aiutaci ad essere strumenti generosi della tua misericordia.