parrocchia
san Gennaro all'Olmo - Napoli

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la Bibbia
Vangelo festivo

Predicazione del 02/06/19

Ascensione del Signore /C
 
 

Letture: Atti 1, 1-11; Salmo 46; Ebrei 9, 24-28;10,19-23; Luca 24, 46-53.

 

Dal Vangelo di Giovanni capitolo 24, versetti da 46 a 53

46Gesù disse ai suoi discepoli: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, 47e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. 48Di questo voi siete testimoni. 49Ed ecco, io mando su di voi colui che il Padre mio ha promesso; ma voi restate in città, finché non siate rivestiti di potenza dall’alto».

50Poi li condusse fuori verso Betània e, alzate le mani, li benedisse. 51Mentre li benediceva, si staccò da loro e veniva portato su, in cielo. 52Ed essi si prostrarono davanti a lui; poi tornarono a Gerusalemme con grande gioia 53e stavano sempre nel tempio lodando Dio.


SALENDO AL CIELO GESÙ INAUGURA UNA NUOVA PRESENZA IN MEZZO A NOI


Mentre li benediceva, si staccò da loro
e veniva portato su, in cielo.

Saranno gli apostoli a portare il Vangelo in tutto il mondo

La pagina finale del Vangelo di Luca ci riporta le ultime parole di Gesù prima di tornare al Padre. Dopo i giorni della sua morte e resurrezione, gli apostoli lo hanno visto più volte vivo: sono stati con Lui, hanno mangiato con Lui.

Mentre stanno a tavola insieme, sono invitati da Gesù a prepararsi ad andare sino agli estremi confini della terra. Voi – dice loro Gesù – sarete quelli che farete conoscere al mondo quello che ho detto e ho fatto, la mia morte e resurrezione, sarete voi a far conoscere quello che avete visto e vissuto accanto a me.

Ma i discepoli non sono ancora pronti per questa missione, essi pensano ancora ad un regno terreno. E Gesù prova ancora a spiegare la diversità del regno di Dio e li prepara alla venuta dello Spirito Santo che li illuminerà e li guiderà nella loro missione.

Forse proprio dal Monte degli Ulivi da dove era partito per l’ingresso in Gerusalemme, li benedice, mentre viene portato verso il cielo. I discepoli si prostrano per adorarlo, poi tornano a Gerusalemme e stanno nel tempio, da dove cominceranno ad annunciare la Parola di Dio si diffonderà nel mondo.

L’incontro con Gesù nella Liturgia Ogni domenica, nella liturgia noi celebriamo l’incontro con Gesù e la sua Parola, non più come presenza visibile, ma come presenza spirituale. Egli continua a parlarci, ci chiede di essere suoi testimoni, ci nutre per mezzo dell’Eucaristia e ci benedice perché per mezzo nostro si diffonda nel mondo la buona notizia del Vangelo e del suo amore verso tutti.

Ora Gesù sta alla destra di Dio ma è vicino a noi forse in maniera ancora più reale di quando era presente fisicamente. Nella Liturgia si fa presente, parla come faceva con i primi discepoli e ci apre alla comprensione di quanto anche noi siamo chiamati a vivere con Lui e della bellezza di essere suoi testimoni in mezzo agli altri.

Dio vuole abitare in mezzo agli uomini

Nella liturgia ci sentiamo coinvolti, come i primi discepoli, ad accogliere la dimensione universale del Vangelo. Il Vangelo allarga il nostro sguardo verso tutti e ci fa andare loro incontro sapendo che il Signore è con noi. Per troppi uomini e donne lo sguardo è annebbiato e rimangono chiusi su se stessi, indifferenti a quello che accade intorno a noi. La Parola di Dio ci invita a guardare Gesù, da lui impariamo ad alzare lo sguardo e rivolgerci con attenzione e simpatia alle immense folle di questo tempo, che sono come pecore senza pastore.

Dalla liturgia usciamo rinnovati nel cuore, col desiderio di comunicare nella nostra città e in ogni luogo la buona notizia del Vangelo che chiama tutti a far parte della famiglia di Dio di cui noi già facciamo parte. Dio vuole radunare tutti i popoli perché formino un’unica famiglia. Il libro degli Atti ci racconta come gli apostoli presero sul serio le parole di Gesù e iniziarono a testimoniare quanto avevano vissuto con lui facendo nascere tante comunità, a partire da Gerusalemme e poi man mano in tutti i luoghi “fino ai confini della terra”.

Con la forza dello Spirito far nascere tante comunità

La nostra città, la nostra vecchia Europa ha bisogno di testimoni e di evangelizzatori che comunicano la vita nuova che nasce dal Vangelo, che portano a vivere insieme nella diversità delle culture e delle diverse tradizioni religiose. Vivendo uniti in mezzo agli altri testimoniamo che è possibile vivere insieme, riconoscersi fratelli e sorelle dell’unica famiglia umana.

Dinanzi alle divisioni, a fatti di violenza che colpiscono i piccoli, i deboli, noi non ci lasciamo intimorire, ma aiutiamo a raccogliersi, manifestare la solidarietà e la vicinanza a coloro che sono colpiti e incoraggiare a camminare insieme.

Gesù sale al cielo ma ci invita a prepararci a ricevere lo Spirito Santo che scende su di noi e ci riempie della sua forza di amore. Con questa forza noi, come gli apostoli, diventiamo capaci di far nascere tante comunità, di avvicinare tanti, liberandoli dal loro individualismo, facendo loro scoprire la bellezza e la forza di edificarsi come un unico corpo, un unico popolo che vive la ricchezza della diversità che unisce e ci fa camminare insieme.

Intenzioni di preghiera

1. Signore Gesù, che dopo la tua Ascensione sei con noi tutti i giorni con la tua Parola ed il tuo Spirito, fa’ crescere in noi la speranza e aiutaci a comunicare il tuo Vangelo ad ogni creatura.

2. Ti preghiamo, o Signore, per Papa Francesco, per il nostro vescovo Crescenzio, per tutta la Chiesa e per la missione che le hai affidata, perché tanti uomini e tante donne accolgano, in questo tempo, l’invito a farsi comunicatori generosi del tuo Vangelo.

3. Ti preghiamo, Signore, per la nostra Comunità, donale la tua benedizione e la tua grazia perché non si lasci intimidire dalle insidie del male e, soccorsa dal tuo spirito di sapienza, sappia manifestare a tutti il tuo nome glorioso.

4. Ti preghiamo per tutti quegli uomini e quelle donne per cui il cielo è chiuso, anche a causa del peccato e dell’indifferenza del nostro mondo. Sostienili, liberali dal male, custodiscili nella speranza e aiutaci a non dimenticarli mai nella preghiera e con la vicinanza. Libera Signore chi è ancora sequestrato.

5. O Padre, che con l’ascensione del tuo Figlio consoli ogni cuore e lo apri alla speranza, ascolta la nostra preghiera per chi è malato. Ricordati nel tuo amore senza fine di chi nella debolezza confida nel tuo aiuto e nella tua misericordia.