parrocchia
san Gennaro all'Olmo - Napoli

2
la Bibbia
Vangelo festivo

Predicazione del 30/12/18

Domenica della Santa Famiglia /C
 
 

Letture: 1 Samuele 1,20-22.24-28; Salmo 83; 1 Gv. 3,1-2.21-24; Luca 2, 41-52.

 

Dal Vangelo di Luca capitolo 2, versetti da 41 a 52

41I genitori di Gesù si recavano ogni anno a Gerusalemme per la festa di Pasqua. 42Quando egli ebbe dodici anni, vi salirono secondo la consuetudine della festa. 43Ma, trascorsi i giorni, mentre riprendevano la via del ritorno, il fanciullo Gesù rimase a Gerusalemme, senza che i genitori se ne accorgessero. 44Credendo che egli fosse nella comitiva, fecero una giornata di viaggio e poi si misero a cercarlo tra i parenti e i conoscenti; 45non avendolo trovato, tornarono in cerca di lui a Gerusalemme.

46Dopo tre giorni lo trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai maestri, mentre li ascoltava e li interrogava. 47E tutti quelli che l'udivano erano pieni di stupore per la sua intelligenza e le sue risposte. 48Al vederlo restarono stupiti, e sua madre gli disse: «Figlio, perché ci hai fatto questo? Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo». 49Ed egli rispose loro: «Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?». 50Ma essi non compresero ciò che aveva detto loro.

51Scese dunque con loro e venne a Nàzaret e stava loro sottomesso. Sua madre custodiva tutte queste cose nel suo cuore. 52E Gesù cresceva in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini.


CRESCERE ANCHE NOI, COME POPOLO DI DIO, IN SAPIENZA, ETÀ E GRAZIA

Cristo_Giudizio
Dopo tre giorni lo trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai maestri, mentre li ascoltava e li interrogava.

Comprendere meglio il mistero del Natale

Dopo pochi giorni dal Natale, la liturgia ci fa incontrare oggi con la singolare famiglia di Gesù, tornata a vivere nel villaggio di Nazaret. L'episodio del pellegrinaggio a Gerusalemme ci aiuta a comprendere meglio il mistero del Natale, di Dio che viene a vivere in mezzo a noi per trasformare la nostra vita e quella di questo mondo.

Maria e Giuseppe seguendo gli insegnamenti della religione ebraica, ogni anno si recano in pellegrinaggio a Gerusalemme. E prima ancora che Gesù compie il 13º anno, quando per ogni ebreo iniziava l'obbligo del pellegrinaggio, essi prendono con sé Gesù perché partecipi alla Pasqua, quando aveva ancora solo 12 anni.

La forza di quel bambino che è nato

L'episodio nel tempio ci aiuta nella comprensione di quel bambino nato da Maria, protetto da Giuseppe, nato povero fuori della città di Betlemme. Qual è il segreto di quel bambino annunciato dagli angeli ai pastori? Quale forza è nascosta in Lui, che ci ha fatto ritrovare nella grande famiglia raccolta nella liturgia e nei pranzi di Natale? Una famiglia larga che si è estesa alle varie latitudini, alle diverse culture e tradizioni.

Sono domande che ci poniamo per crescere con Lui, dentro questa famiglia larga che il Signore ci ha donato e perché il suo respiro dia nuova linfa anche alle nostre famiglie spesso indurite nelle abitudini. Tanti, in questo tempo sembrano essersi dimenticati di Dio, vivendo una vita che corre dietro gli affanni di ogni giorno. Gesù di Nazaret ci porta a scoprire ciò che è essenziale e prioritario nella nostra vita: la sua centralità nella nostra vita, con la sua parola che ci nutre, con la santa liturgia che ci apre a una vita larga, piena di legami di amicizia e ci fa crescere come figli e fratelli nella sua santa Famiglia.

«Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?»

I pellegrini che andavano a Gerusalemme viaggiavano per lo più in gruppi abbastanza grandi, nei quali ci si poteva perdere di vista. Maria e Giuseppe pensano che il fanciullo si trovi con parenti o amici e sperano di rivederlo la sera dopo il primo giorno di marcia, lì dove si radunava la carovana.

Incomincia una ricerca che li conduce di nuovo a Gerusalemme dove, dopo tre giorni, essi ritrovano il figlio in mezzo ai dottori del tempio e ai loro discepoli, mentre ascolta e fa domande. Alla domanda della madre densa di rimprovero Gesù risponde con parole che ci riportano alla radice del nostro essere figli: «non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?». È la prima frase di Gesù che ci viene tramandata.

Meditare quello che il Signore ci comunica e ci fa vivere

Anche Maria e Giuseppe, che pure vivono una vicinanza quotidiana con quel bambino che cresce, hanno ancora bisogno di comprendere il mistero della vita di quel bambino che hanno accolto, che custodiscono e proteggono e che hanno imparato ad amarlo e comprenderlo. Eppure il Vangelo dice: «ma essi non compresero ciò che aveva dotto loro». Abbiamo bisogno di fare come Maria che «custodiva tutte queste cose nel suo cuore», di meditare quello che è sotto i nostri occhi, su tanti uomini e donne, anziani, giovani e bambini che si lasciano attrarre dalla forza di amare che emana da Gesù.

È il rapporto con Lui che ci fa crescere in umanità, ci rende sapienti, misericordiosi, teneri di cuore. Pensiamo ai trent'anni vissuti da Gesù nella famiglia di Nazaret, alla educazione ricevuta da Maria e Giuseppe: l’ascolto delle Scritture, la preghiera con i Salmi. Così essi lo vedevano crescere in mezzo a loro, dentro il loro cuore, mentre aumentava il loro effetto e la loro comprensione.

Cresca in noi la sapienza del Vangelo, la misericordia e la tenerezza

E così abbiamo bisogno anche noi di far crescere il corpo spirituale e non solo quello fisico delle nostre famiglie e della grande famiglia del popolo di Dio nel quale il Signore ci ha inseriti. Il corpo spirituale cresce col latte spirituale che è la Parola di Dio, da succhiare ogni giorno. Il mistero del Natale ci chiede di crescere nella conoscenza e nell'amore di Gesù, imitando Maria che accoglie, custodisce e fa crescere quel figlio.

«Gesù cresceva in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini»: uniti a lui possa anche a noi accadere questo. Cresca in noi la sapienza del Vangelo, la statura spirituale di ciascuno, la misericordia e la tenerezza nei confronti degli altri. Possa la nostra comunità crescere davanti a Dio che ci accompagna con amore e possa accogliere ancora di più tanti uomini e donne che bussano alla porta di questa casa, perché sia sempre di più popolo di Dio che cammina in mezzo agli uomini.

Intenzioni di preghiera

1. Signore, noi ti preghiamo per la nostra Comunità e per tutte le comunità cristiane. Guarda a questa grande famiglia che hai radunato nel Natale in ogni parte del mondo: fa’ che sia sempre unita nella comunione e rafforza in essa i vincoli di misericordia, bontà, umiltà, pazienza e perdono.

2. Proteggi e benedici, Signore, ogni famiglia umana e fa’ che sull’esempio di quella di Nazareth, tutte possano crescere nell’amore per accogliere e difendere la vita con responsabilità e premura, soprattutto quando essa è più fragile.

3. Signore, sostieni la tua Chiesa, perché sia nel mondo la grande famiglia di Dio. Ti preghiamo per papa Francesco e per il nostro vescovo Crescenzio: proteggili e accompagnali sempre con il tuo amore.

4. Signore, di fronte al male che continua ad operare nel mondo e a minacciare la vita dei popoli, noi ti preghiamo perché la pace torni ad abitare tra gli uomini; perché tutte le nazioni ritrovino la concordia e, ovunque, al fragore delle armi succedano canti di pace. Libera da ogni pericolo e dalla prigionia chi è ancora sequestrato.

5. Aiutaci, Signore, a lasciarti entrare nella nostra vita ogni giorno, perché la volontà di servirti origini in noi il desiderio di cambiare il mondo in cui viviamo a partire da noi stessi.