parrocchia
san Gennaro all'Olmo - Napoli

2
la Bibbia
Vangelo festivo

Predicazione del 09/12/18

2ª domenica di Avvento /C
 
 

Letture: Baruc 5,1-9; Salmo 125; Filippesi 1,4-6.8-11; Luca 3,1-6.

 

Dal Vangelo di Luca capitolo 3, versetti da 1 a 6

1 Nell'anno quindicesimo dell'impero di Tiberio Cesare, mentre Ponzio Pilato era governatore della Giudea, Erode tetrarca della Galilea, e Filippo, suo fratello, tetrarca dell'Iturea e della Traconìtide, e Lisània tetrarca dell'Abilene, 2sotto i sommi sacerdoti Anna e Caifa, la parola di Dio venne su Giovanni, figlio di Zaccaria, nel deserto.

3Egli percorse tutta la regione del Giordano, predicando un battesimo di conversione per il perdono dei peccati, 4com'è scritto nel libro degli oracoli del profeta Isaia:

Voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri! 5Ogni burrone sarà riempito, ogni monte e ogni colle sarà abbassato; le vie tortuose diverranno diritte e quelle impervie, spianate. 6Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio!


GIOVANNI BATTISTA CI INVITA AD ACCOGLIERE IL SIGNORE

Cristo_Giudizio
La parola di Dio venne su Giovanni,
figlio di Zaccaria, nel deserto.

Tanti luoghi della città sono come deserti di umanità

Queste settimane che ci preparano a celebrare il natale di Gesù sono preziose per fermarci a riflettere e riscoprire il senso vero della vita. Al di là dei rumori e dei tanti messaggi che ci giungono, la parola del Signore ci parla di deserto, un deserto che è vicino a noi, quello di tanti luoghi nascosti della città, diventati deserti di solitudine e umanità.

Ce ne rendiamo conto personalmente quando in momenti di difficoltà abbiamo bisogno di qualcuno che ci aiuti e facciamo fatica a trovare una mano amica che ci venga incontro. Pensiamo allora a quelli che non vivono solo qualche momento difficile ma sono in una condizione di povertà e debolezza quotidiana e non sono più in condizioni di autosufficienza. Sono tanti questi luoghi simili a un deserto perché nessuno va a bussare alla loro porta.

Giovanni Battista ci viene incontro con la Parola del Signore

Queste settimane del tempo di Avvento sono giorni per riflettere su questi luoghi deserti delle nostre città, spesso luoghi da scoprire dove portare calore, vicinanza, aiuto. Per questo il Signore ci viene in aiuto, parla al nostro cuore e oggi lo fa attraverso la persona di Giovanni Battista, un uomo libero e povero, povero nel cibo – si nutre solo di locuste e miele selvatico – povero nel modo di vestire – veste solo di pelo di cammello e di una cintura ai fianchi. Ma nella sua povertà è libero.

Egli sa ascoltare, sa parlare, sa compiere gesti di perdono verso quelli che vanno da lui a confessare i loro peccati. Giovanni non parla per sua personale iniziativa, ma perché è stato raggiunto dalla parola di Dio in un preciso anno, in un determinato luogo. E la sua voce giunge fino ai nostri giorni, ci parla perché non restiamo sempre uguali a noi stessi, ma liberi dall’orgoglio e dall’autosufficienza prepariamo il nostro cuore ad accoglierlo.

Gesù, da ricco che era si è fatto povero per noi

Nel caotico deserto di questo mondo siamo chiamati a fare spazio a una nuova vita, crescendo nell’amore verso Dio e verso i più deboli, crescendo nella conoscenza di Gesù che «da ricco che era si è fatto povero per noi, perché noi diventassimo ricchi per mezzo della sua povertà» (2Cor 8,9): ricchi di amore, di tenerezza, di pazienza, di comprensione e di aiuto verso i più deboli e bisognosi.
Il Natale di Gesù ci conduce alla mangiatoia di Betlemme e riconoscere in quel bambino debole e povero il figlio di Dio fatto uomo. Per andare incontro a lui, per riconoscerlo e accoglierlo come il Signore della nostra vita abbiamo bisogno spogliarci di ogni orgoglio, di senso di autosufficienza e rivestirci «di sentimenti di tenerezza, di bontà, di umiltà, di mansuetudine, di magnanimità, sopportandoci a vicenda e perdonandoci gli uni gli altri, se qualcuno avesse di che lamentarsi nei riguardi di un altro».

Testimoniare il Vangelo nella nostra città

Sono parole di Paolo rivolte alla comunità cristiana di Colossi (3,12-13) e continuando aggiunge: «Ma sopra tutte queste cose rivestitevi della carità, che le unisce in modo perfetto. E la pace di Cristo regni nei vostri cuori, perché ad essa siete stati chiamati in un solo corpo. E rendete grazie!» (ivi, vv.14-15). Aiutiamoci gli uni gli altri mantenendoci uniti nella preghiera e preoccupandoci di far conoscere il Vangelo di Gesù che abbiamo ricevuto, che vogliamo vivere con umiltà e disponibilità, con i piccoli gesti di amore e di vicinanza ai più deboli.

Intenzioni di preghiera

1) Ti preghiamo, Signore, perché, accogliendo la predicazione di Giovanni Battista, sappiamo camminare nella via della conversione. Aiutaci a raddrizzare i sentieri della nostra vita, per poter vivere scelte coraggiose e soprattutto per accogliere e far crescere il tuo Regno.

2) Signore, noi ti preghiamo perché nei deserti sociali e spirituali delle nostre città risuoni ancora la voce di uomini e donne che, come il Battista, annunciano la novità feconda del Regno di Dio. Fa’ che tanti in questo tempo possano incontrarti e conoscere il tuo amore.

3) Ti preghiamo, Signore Gesù, aiuta la Chiesa a tenere viva la speranza che le Scritture e Giovanni Battista hanno seminato, con una profezia umile e forte che risuoni nel deserto di questo mondo. Sostieni con il tuo amore Papa Francesco e il nostro vescovo Crescenzio.

4) Signore, fa che la tua venuta in mezzo agli uomini inauguri un tempo nuovo di riconciliazione e di pace per tutta l’umanità e particolarmente per chi soffre, per chi ha il cuore spezzato, per chi vive in guerra. Libera chi è ancora sequestrato e in pericolo.

5) Ti preghiamo, Signore, per chi vive per strada, pei i barboni, i nomadi, per chi è senza lavoro e riparo, per chi non ha più casa: perché trovi conforto, aiuto e amicizia. E perché Gesù che viene sia il riparo per la loro vita.