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          La via che Dio sceglie per venire in mezzo a noi 
          Siamo ancora nei giorni santi del Natale. E la Chiesa ci invita a fermarci, a riflettere dinanzi al mistero della nascita del Figlio di Dio. Dio manda il suo Figlio sulla terra perché noi potessimo conoscere il suo cuore, i suoi sentimenti, il suo sguardo di amore su tutti gli uomini, ed esserne contagiati. 
           Ma la via che sceglie non è secondo i nostri canoni: sceglie un’umile fanciulla di Nazareth come madre, a Betlemme non trova accoglienza e Gesù nasce in una stalla, deposto in una mangiatoia. I primi chiamati ad incontrare quel bambino sono degli umili pastori, guardiani di pecore, una categoria disprezzata nella società di quel tempo. 
          Le profonde ingiustizie di un mondo organizzato "secondo noi"  
          È una via tanto diversa da quella che noi avremmo scelto. E su questo dobbiamo molto riflettere. Dio è padre di tutti gli uomini, non ha figli e figliastri, sono tutti suoi figli. Nessuno è escluso dal suo amore.  
           Noi conosciamo la realtà umana costruita secondo i nostri criteri: i forti fanno sentire la loro voce, i deboli restano indietro, facilmente dimenticati. C’è una profonda ingiustizia nel mettere da parte le persone quando sono più deboli. Sono disumane le lotte fra gli uomini, fino a farsi guerra, che provoca tante sofferenze e morte. 
          La forza del bambino di Betlemme  
          Il Natale che abbiamo celebrato ci ha mostrato la forza di quel bambino, che ha raccolto tanti intorno a sé: non solo tanti poveri – come lo erano i pastori – ma anche tante donne e uomini di buona volontà che hanno formato un popolo di umili e di poveri riuniti attorno alla stessa tavola.  
           L’immagine di tanti pranzi nei giorni del Natale in tante parti del mondo ci mostrano qual è la vita vera che il Signore viene a portare sulla terra, a indicarla a tutti gli uomini; qual è la luce vera che viene ad illuminare ogni uomo. È una luce che riscalda i cuori, ci guarisce dall’egocentrismo, rende vicini coloro che erano lontani, rende interessati quelli che erano indifferenti, rende tutti più umani. 
          Lasciamoci invadere da questa forza di amore e comunichiamola a tanti  
          Non riprendiamo a percorrere le vie delle nostre abitudini, del pensare solo a se stessi. Sono vie che non portano ad un futuro di pace, di fraternità. Accanto al Figlio di Dio che è venuto ad abitare in mezzo a noi, la nostra vita prende un nuovo sapore, il sapore dei figli di Dio che – nella misura in cui si lasciano invadere da questo potere di amore – diventano capaci a loro volta di comunicare questa forza di amore che unisce, che purifica e salva. 
           Il Signore ci aiuti – giorno dopo giorno – a conoscere la vita che Gesù è venuto a donarci. Egli illumini la nostra mente e il nostro cuore perché possiamo comprendere “a quale speranza ci ha chiamati” e quale dono prezioso è quello che ci è stato fatto, di vivere con lui la sua stessa vita, di essere figli dentro la sua famiglia, fratelli dentro una realtà senza confini. 
           Ci conceda il Signore di partecipare e contemplare questa vita bella dentro cui lasciarci attrarre sempre più, una vita piena “di grazia e di verità”. 
          Intenzioni di preghiera 
          1) Ti preghiamo, o Signore, perché a partire dal Natale, la tua Parola, divenga carne della nostra vita: rendici assidui nell’ascolto, aperti all’azione del tuo spirito, fedeli nella preghiera. 
           2) Ti ringraziamo, o Signore, per il Natale appena trascorso, per la bellezza del banchetto attorno al quale con tanti poveri ci hai radunato nella gioia; perché sappiamo custodire e far crescere questo dono di pace in una familiarità senza confini.  
           3) Ti preghiamo, o Signore, per Papa Francesco, per il nostro vescovo Crescenzio e per tutta la Chiesa. Guidala sulle strade del mondo, perché annunci ovunque il Vangelo e orienti il cammino di tutti i popoli verso di te. 
           4) O Signore, ti preghiamo per la pace in ogni luogo dove non c’è pace. Fa’ che cessi ogni violenza in Siria, in Iraq, in Burundi e veglia sul mondo intero. Libera quanti sono ancora prigionieri. 
           5) Ti preghiamo, Signore, per chi cerca parole di salvezza e consolazione per la propria sofferenza e per tutti i malati.  Tu che sei la salute delle anime nostre, salva anche le nostre fragili membra. 
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