parrocchia
san Gennaro all'Olmo - Napoli

la Bibbia
Vangelo festivo

Predicazione del 25/10/15

30ª domenica Tempo Ordinario /B
 
 

Letture: Geremia 31,7-9; Salmo 125; Ebrei 5,1-6; Marco 10,46-52.

 

Dal Vangelo di Marco capitolo 10, versetti 46-52

46E giunsero a Gerico. Mentre partiva da Gerico insieme ai suoi discepoli e a molta folla, il figlio di Timeo, Bartimeo, che era cieco, sedeva lungo la strada a mendicare. 47Sentendo che era Gesù Nazareno, cominciò a gridare e a dire: «Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di me!».

48Molti lo rimproveravano perché tacesse, ma egli gridava ancora più forte: «Figlio di Davide, abbi pietà di me!». 49Gesù si fermò e disse: «Chiamatelo!». Chiamarono il cieco, dicendogli: «Coraggio! Àlzati, ti chiama!». 50Egli, gettato via il suo mantello, balzò in piedi e venne da Gesù.

51Allora Gesù gli disse: «Che cosa vuoi che io faccia per te?». E il cieco gli rispose: «Rabbunì, che io veda di nuovo!». 52E Gesù gli disse: «Va', la tua fede ti ha salvato». E subito vide di nuovo e lo seguiva lungo la strada.


Vedere come vede Gesù, camminando con lui

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Gesù gli disse: «che cosa vuoi che io faccia per te?». E il cieco gli rispose: «Rabbunì, che io veda di nuovo!»

Imparare da Gesù a fermarci dinanzi ai poveri

Ogni domenica il Signore ci accoglie in questa casa e ci parla con amore attraverso il suo Vangelo. Col suo comportamento e con le sue parole vuole mostrarci un altro modo di vivere e spingerci dolcemente ad imitarlo.

Lo dice ai suoi discepoli e lo dice anche a noi: «venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore» (Mt 11,28-29).

La pagina del vangelo di oggi ci parla con un esempio molto concreto. Gesù sta uscendo dalla città di Gerico assieme ai discepoli e una grande folla è con lui. Sulla strada, per terra, c’è un povero cieco che fa l’unica cosa possibile nelle sue condizioni: chiedere l’elemosina. È una scena che è sotto i nostri occhi anche oggi, di poveri ne incontriamo tanti mentre andiamo per strada.

I poveri sono persone che hanno un nome

Già è da notare che di questo cieco ci viene detto il nome suo e del padre: Bartimeo figlio di Timeo. Qual è il nome dei poveri mendicanti che noi incontriamo per strada? Non lo conosciamo. Questo dettaglio ci fa riflettere.

Ricordiamo anche l’episodio del ricco che banchettava lautamente e il povero alla sua porta che aspettava qualcuno che gli desse qualcosa. Il nome del ricco non ci viene riportato, mentre quello del povero mendicante sì, si chiamava Lazzaro.

Con Gesù quelli che sono marginali, per lui sono importanti. Essi ci aiutano a sciogliere la durezza dei nostri cuori. Possa questo vangelo di oggi aiutarci a guardare con affetto i poveri che incontriamo per strada, a conoscere il nome di almeno qualcuno di loro.

Tanti provano fastidio per i poveri

A quel tempo di Gesù, nella piccola Palestina, si parlava di lui; i suoi segni e le sue parole avevano attirato tanti ma avevano messo in allarme i capi religiosi.

Quel cieco, Bartimeo, quando sente che sta passando Gesù di Nazareth - ricordiamo che anche Nazareth era un paesino molto marginale, senza nessuna importanza – si mette a gridare e dire: «Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di me!».

Tante volte aveva cercato di farsi sentire, ma la gente normalmente passava oltre. Il cieco non voleva farsi sfuggire l’occasione di farsi sentire da Gesù, quello che accoglieva soprattutto i deboli, i poveri, i lebbrosi, i malati. La gente è infastidita da questo gridare e lo sgrida, lo rimprovera e gli chiede di smetterla.

Ma lui per niente intimorito grida ancora più forte: «Figlio di Davide, abbi pietà di me!». Abbi pietà di me: è una frase che anche noi ripetiamo più volte, in greco – kyrie eleison che significa: Signore, abbi pietà  – magari senza pensare al suo significato. Significa invocare con forza e con fede la sua misericordia, la sua tenerezza perché si chini su di noi.

Imparare a fermarsi e non a passare oltre

A questo punto Gesù si ferma, non va oltre e dice: «Chiamatelo!». Tutti si fermano. E quella folla che prima ostacolava infastidita, ora incoraggia e aiuta; fa largo, chiama il cieco e gli dice: «Coraggio! Àlzati, ti chiama!».

Possa il comportamento di Gesù incidere nei nostri comportamenti, correggere le nostre abitudini e la nostra mentalità imparando da lui ad essere miti e misericordiosi, a farci vicini e attenti a coloro che il mondo lascia tranquillamente indietro.

La risposta di Bartimeo è immediata: «gettato via il suo mantello, balzò in piedi e venne da Gesù». Si alza di scatto, lasciando il povero mantello, era tutto quello che aveva. Per noi diventa meno facile rispondere a Gesù che ci chiama a seguirlo, perché abbiamo troppo cose alle quali siamo attaccati. Tanti volte ci preoccupiamo più dei beni materiali che del bene dell’amicizia, dell’affetto, della comprensione, dell’aiuto fraterno.

Che cosa vogliamo che il Signore faccia per noi?

Nel grido di Bartimeo c’era una domanda implicita e Gesù gliela fa dire apertamente con una domanda: «Che cosa vuoi che io faccia per te?». Ricordiamo la stessa domanda di Gesù alla richiesta dei due fratelli, Giacomo e Giovanni: «Che cosa volete che io faccia per voi?».

Bartimeo chiede di poter vedere per poter vivere, poter camminare, poter lavorare. I due fratelli chiedono invece il potere, i primi posti per comandare.

«Rabbunì, che io veda di nuovo!» - gli dice Bartimeo. Colpisce quel «Rabbunì» che significa «maestro mio!», un grido che gli esce dal cuore. Un grido che vogliamo far nostro, perché il Signore ci conceda di vedere come vede lui, di guardare come guardano i suoi occhi, che guardano con tenerezza. E Gesù si commuove.

Se ci rivolgiamo a Lui con fede, il Signore accoglie la nostra richiesta, perché è la fede, la fiducia in Lui, che salva la nostra vita. E ci fa camminare, come Bartimeo, per la strada, con Gesù.

Intenzioni di preghiera

1) Signore, che non lasci senza riposta l’invocazione dei poveri, aiuta questi tuoi servi a trovare la guarigione del cuore come il cieco Bartimeo: abbi pietà di noi e sostienici con la luce della fede.

2) Ti preghiamo, o Signore, per Papa Francesco, per in nostro vescovo Crescenzio e per la Chiesa, perché renda sempre viva testimonianza della tua Parola di salvezza.

3) Ti preghiamo, o Signore Gesù, per tutti coloro che vivono nel dolore e nel pianto e ti chiediamo che tutti gli uomini facciano esperienza della compassione e della tenerezza del tuo amore e sappiano mettersi in cammino verso di te.

4) Con cuore unanime ti chiediamo di donare pace alla Terra Santa  e alla Siria. Proteggi la vita dei vescovi Mar Gregorios Hibraim, Paul Yagizi, di Padre Dall’Oglio e dei sacerdoti Maher Mafouz e Michel Kayyal, e di tutti coloro che sono ancora sequestrati.

5) Ti preghiamo, o Signore, per tutti i profughi, per chi fugge dalla miseria e dalla guerra, per coloro che affrontano viaggi lunghi e pericolosi in cerca di salvezza. Perché possano trovare accoglienza e stabilità.