parrocchia
san Gennaro all'Olmo - Napoli

la Bibbia
Vangelo festivo
Predicazione del 03/06/07
Festa della Santissima Trinità /C
   
Letture: Proverbi 8, 22-31; Salmo 8; Romani 5, 1-5; Giovanni 16, 12-15.


Egli mi glorificherà, perchè prenderà del mio e le l'annunzierà"

Dal Vangelo di Giovanni capitolo 16 versetti da 12 a 15

12Gesù disse ai suoi discepoli:

“Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso.

13Quando però verrà lo Spirito di verità, egli vi guiderà alla verità tutta intera, perché non parlerà da sé, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annunzierà le cose future.

14Egli mi glorificherà, perché prenderà del mio e ve l’annunzierà.

15Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà del mio e ve l’annunzierà”.

 

 

dio ci chiama a vivere la sua comunione tra noi

“L’ordinarietà” della nostra vita con il Signore

In questa domenica dopo la Pentecoste, la Chiesa celebra la festa della Trinità nel riprendere il tempo detto “ordinario” che ci conduce fine alla fine dell’anno liturgico. E la festa della Santissima Trinità proietta la sua luce su tutti i giorni che verranno lungo il resto dell’anno della Chiesa, quasi a dilatare nel tempo la scelta di iniziare ogni nostra azione – e anche ogni nostra giornata - nel “nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo”.

Il nostro Dio, il Dio che Gesù ci ha fatto conoscere, è un solo Dio che vive in tre persone, appunto il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo. Il nostro Dio non è un Dio solitario, ma vive una comunione profonda, una unità nell’unione delle tre persone. E insieme vengono incontro all’uomo per comunicargli il loro amore, la loro intima unione, la stessa comunione che essi vivono nell’unità delle tre persone.

La comunione con Dio Padre

Nel Vangelo noi ci incontriamo con questa unione profonda che Gesù più volte richiama ai discepoli: “Io e il Padre siamo una cosa sola” (Gv.10,30). Ed a questa unione profonda noi siamo chiamati: “Padre santo, custodisci nel tuo nome coloro che mi hai dato, perché siano una cosa sola, come noi” (Gv.17,11).

Certo, non è una unione che si raggiunge in un momento. Nella pagina evangelica della liturgia di oggi Gesù, prima della sua passione dice ai suoi: “Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. Quando però verrà lo Spirito di verità, egli vi guiderà alla verità tutta intera” (Gv. 16,12-13). Insomma la vita cristiana è una crescita continua, avendo dinanzi la comunione profonda che il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo vivono da sempre.

E questo rende la nostra vita bella, con tanti frutti di amicizia, di incontri che questa comunione con Dio produce. I frutti sono quelli che Gesù, diventato uomo come noi, ci ha fatto conoscere durante la sua vita terrena. Il Vangelo, attraverso Gesù, è la rivelazione che Dio fa a noi, ma anche la possibilità di vivere noi stessi la vita di Gesù. “Abbiate in voi gli stessi sentimenti che furono in Cristo Gesù” dice anche a noi l’apostolo Paolo (Fil. 2,5).

Il libro dei Proverbi, nella pagina proclamata oggi, ci presenta Dio che dialoga con la “Sapienza”, personificata, durante il processo della creazione. La sapienza esclama: “Quando non esistevano gli abissi, io fui generata...; quando (Dio) ancora non aveva fatto la terra... io era là; quando (Dio) disponeva le fondamenta della terra, allora io ero con lui come architetto ed ero la sua delizia ogni giorno, mi rallegravo davanti a lui in ogni istante; mi ricreavo sul globo terrestre, ponendo le mie delizie tra i figli dell’uomo” (Pv 8, 22-31).

Il momento della creazione è segnato dal dialogo tra Dio e la sapienza, tra il Padre e il Figlio. Il cuore di ogni realtà umana, ha l’impronta di questo singolarissimo rapporto che c’è tra il Padre e il Figlio. Gli uomini che vivono radicati in Dio, in questa comunione possono creare cose nuove e belle. L’uomo isolato e diviso è portato facilmente alla contrapposizione, che non poche volte genera scontri e guerre e quindi sofferenze e dolori.

Noi siamo fatti per la comunione. E la comunione produce pace, amore, benevolenza, comprensione, aiuto vicendevole. Ma l’esperienza quotidiana ci dice che da soli non siamo capaci di vivere questa comunione, di vivere insieme in pace, con amore.

Essere famiglia di Dio

Abbiamo bisogno di avere il Vangelo come nutrimento della nostra umanità, altrimenti degenera, inaridisce, diventa violenta. E il Signore a chi lo cerca, dona il suo Spirito che ci trascina verso il cuore di Dio, verso il mondo di Dio, verso la vita di Dio, che è comunione di amore tra il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo.

Il Dio di Gesù è una “famiglia” di tre persone che si vogliono così bene da essere una cosa sola. Ebbene, questa incredibile “famiglia” è entrata nella storia degli uomini per chiamare tutti a far parte di questa stessa “famiglia”. All’origine e al termine della storia c’è questa comunione del Padre, del Figlio e dello Spirito.

La festa della Trinità è una sfida lanciata alla Chiesa, a tutte le Chiese cristiane. È la sfida a vivere nell’amore. È una sfida che è lanciata a tutte le religioni, a tutti gli uomini. L’incontro che il prossimo ottobre ci sarà a Napoli, di esponenti di tutte le religioni è un segno, una manifestazione che questo incontro è possibile, che ci si può incontrare e rispettare anche essendo diversi, perché tutte le religioni sono chiamate a vivere nell’amore. L’unità fra gli uomini aiuta tutti e ciascuno a incontrare Dio.

 

Intenzioni di preghiera:

  • O Signore, Padre nostro, tu che ci consideri figli nel tuo Figlio e ci arricchisci con i doni del tuo Santo Spirito, liberaci dalla schiavitù del peccato e della paura e rendici testimoni del tuo amore per ogni uomo.
  • Ti preghiamo o Signore per il Papa Benedetto, per il nostro vescovo Crescenzio e per la Chiesa, perché con rinnovato slancio missionario sappiano parlare agli uomini e alle donne di questo tempo.
  • O Signore, nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo noi ti preghiamo per l’unità di tutti i cristiani. Fa’ che i tuoi figli, nell’amore fraterno e nella comunione, siano segno e primizia di un’umanità rinnovata dal tuo amore.
  • Signore Gesù noi bambini ti conosciamo da poco tempo ma abbiamo capito che sei molto unito al Padre tuo. Noi ti preghiamo per tutte le famiglie perché possano essere unite e siano un segno di pace per tutti.
  • O Signore, ti preghiamo per tutti quelli che si rivolgono a te nella preghiera; accogli le loro invocazioni nel tuo amore, esaudiscile per la tua grande misericordia.Ti preghiamo particolarmente per coloro che sono malati e che cercano la guarigione: liberali dal male, dona loro il tuo conforto e la tua salvezza.
  • Ti preghiamo o Signore veglia sull’umanità ovunque si accendono focolai di guerra perché gli uomini, illuminati dallo Spirito, si sentano figli dell’unico Padre, fratelli in Gesù e trovino presto, guidati dal tuo Spirito, le strade della pace.