parrocchia
san Gennaro all'Olmo - Napoli

la Bibbia
Vangelo festivo
Predicazione del 24/06/07
domenica 12ª Tempo Ordinario /C
   
Letture: Zaccaria 12, 10-11; Salmo 62; Galati 3, 26-29; Luca 9, 18-24.


"Ma voi chi dite che io sia? "

Dal Vangelo di Luca capitolo 9,versetti da 18 a 24

18Un giorno, mentre Gesù si trovava in un luogo appartato a pregare e i discepoli erano con lui, pose loro questa domanda: «Chi sono io secondo la gente?».

19Essi risposero: «Per alcuni Giovanni il Battista, per altri Elia, per altri uno degli antichi profeti che è risorto».

20Allora domandò: «Ma voi chi dite che io sia?». Pietro, prendendo la parola, rispose: «Il Cristo di Dio».

21Egli allora ordinò loro severamente di non riferirlo a nessuno.

22«Il Figlio dell’uomo, disse, deve soffrire molto, essere riprovato dagli anziani, dai sommi sacerdoti e dagli scribi, esser messo a morte e risorgere il terzo giorno».

23Poi, a tutti, diceva: «Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua.

24Chi vorrà salvare la propria vita, la perderà, ma chi perderà la propria vita per me, la salverà.

DA GESÙ UNA FORZA DI AMORE CHE SALVA

Chi è Gesù nella nostra vita?

C’è una domanda che Gesù pone ai suoi discepoli di ogni tempo: “Chi sono io per voi?”. È una domanda che egli ci pone non in modo astratto, teorico, magari per vedere se noi sappiamo rispondere correttamente. Egli ci chiede quanto concretamente egli è entrato nella nostra vita.

Anche oggi, come duemila anni fa, ci sono in giro tante idee su Gesù. Allora, in Palestina, c’era chi diceva che Gesù era una specie di reincarnazione di Giovanni Battista ucciso da Erode perché parlava liberamente dicendo la verità anche ai potenti; altri dicevano che era il grande profeta Elia ritornato sulla terra; altri ancora dicevano che comunque era un grande profeta.

Pure oggi ci sono quelli che si riferiscono a Gesù come ad un uomo giusto, buono; altri che ritengono i contenuti del Vangelo degni di apprezzamento, un libro che dice cose valide, ma che non sono attuabili in un mondo come il nostro; altri vedono Gesù come il fondatore di una nuova religione, in mezzo a tante altre.

La nostra idea di Gesù

Ma Gesù in maniera intima e diretta ci pone nuovamente questa domanda: “Chi sono io per voi?”. Lo fa in un contesto familiare, come quel giorno quando “si trovava in un luogo appartato a pregare e i discepoli erano con lui”. È una domanda che si cala nella nostra vita concreta: Quanto conto veramente per voi, per te? Quanto il Vangelo che vi viene annunciato è per voi il libro della vostra vita, che stabilisce un rapporto personale con me?

La risposta di Pietro è più che esatta: “Tu sei il Cristo di Dio”; tu sei il consacrato di Dio, il suo inviato sulla terra. Eppure Pietro ha una sua idea di come l’inviato di Dio si deve manifestare. I miracoli, i gesti di amore verso tanti sofferenti dovevano preludere ad una manifestazione potente della forza di Dio. Non avrebbe mai immaginato e non poteva pensare che questo inviato si sarebbe consegnato ai soldati, avrebbe subito un processo fino ad essere condannato a morte. Tutto questo non era degno dell’inviato di Dio, non poteva accadere al consacrato di Dio.

La reazione di Pietro quando Gesù vuole preparare i discepoli ai giorni bui della passione, ci manifesta il suo modo di intendere il compito di Gesù; è una reazione non solo di incomprensione, ma di rifiuto: non devi dire queste cose e non le devi nemmeno pensare.

Un amore che va oltre il nostro modo di amare

Ma l’amore di Gesù si manifesta non solo quando si china sui poveri, quando accoglie i peccatori, ma anche e soprattutto quando ama i suoi nemici e mai accetta di rispondere con la violenza alla violenza che subisce ingiustamente. L’amore di Dio continua a manifestarsi in mezzo alle difficoltà, nei momenti duri del rifiuto e della condanna ingiusta. Ed è un amore che Gesù continua ad avere verso i discepoli anche dopo che questi lo abbandonano e lo rinnegano, fuggendo tutti e lasciandolo solo.

Seguire Gesù significa entrare in questa via nuova, di un amore che non è quello che gli uomini conoscono; è incamminarsi con lui per vivere l’esperienza del suo amore, che non recede e non smette di manifestarsi anche nel buio del peccato. Quando Gesù racconta la parabola del Padre misericordioso che corre incontro al suo figlio, dopo che questi si era volontariamente allontanato da lui e aveva sperperato tutti i beni ricevuti dal padre, abbracciandolo e facendo una grande festa, è proprio questo amore che egli vuole svelarci, a questo amore ci vuole attrarre.

Chi spende la vita per il Signore, salva se stesso e gli altri

“Chi sono io per voi?” è una domanda che ritorna, una domanda che dobbiamo porci nuovamente per capire come stiamo percorrendo questa via del suo amore, del suo comandamento nuovo. La via dell’affermazione di se stessi porta alla divisione, allo scontro; genera sofferenza nei più deboli, ci rende tutti meno umani.

Il tempo che viviamo è troppo intriso di individualismo; e vediamo quanta aggressività suscita verso i diversi, a volte rabbia e ingiuste accuse. Noi cristiani abbiamo in Gesù il pacificatore, colui che conduce all’unità, alla convivenza pacifica, alla comprensione nella diversità. E il nostro compito in questo tempo di confusione e di difesa aggressiva dagli altri, è quello di manifestare la forza di amore che viene dal Vangelo, vivere con Gesù e comunicare la larghezza del suo amore verso tutti.

Il compito bello dei cristiani in questo tempo

Come sempre, la parola che Gesù rivolge ai suoi discepoli è chiara e diretta: “chi vorrà salvare la propria vita, la perderà, ma chi perderà la propria vita per me, la salverà”. Il “salva te stesso” che anche oggi molti gridano e sbandierano non salva né noi né il mondo che ci circonda. Noi cristiani possiamo spegnere i fuochi della rabbia, dell’odio, della divisione e accendere tanti fuochi di amore, di amicizia, che calmano gli animi, fanno riflettere e ragionare ed eliminano tanti veleni. E aiutano a comprendere che si può costruire un mondo diverso e migliore.

 

  • Intenzioni di preghiera:
  • Aiutaci, Signore, a comprendere e a vivere il tuo amore che ci manifesti con la tua Parola e i tuoi gesti; aiutaci a far fruttificare il talento prezioso che hai posto nel cuore di ciascuno di noi.
  • Ti preghiamo Signore, per il papa Benedetto, per il nostro vescovo Crescenzio e per tutta la Chiesa, perché in questo mondo sappia parlare a tutti, e proporre la via di riconciliazione e di pace che viene dal Vangelo.
  • Ti preghiamo Signore per la nostra comunità, per le comunità cristiane ovunque diffuse, perché siano un segno di unione, di fraternità e manifestino la bellezza della vita seguendo il Vangelo.
  • (un bambino) Gesù, io ti prego perché noi bambini possiamo crescere in un mondo di pace, dove possiamo vivere insieme ed aiutarci gli uni gli altri.
  • Accogli Signore, le preghiere che salgono da quelli che soffrono, che sono malati, che cercano la guarigione: dona loro sollievo e conforto.
  • Ti preghiamo Signore per la pace nel mondo, per la fine delle guerre; ti preghiamo perché diventiamo accoglienti verso quelli che vengono da lontano, perché tutti vengano trattati rispettando la loro dignità di persone.