parrocchia
san Gennaro all'Olmo - Napoli

la Bibbia
Vangelo festivo
Predicazione del 06/05/07
5ª Domenica di Pasqua /C
   
Letture: Atti 14, 21-27; Salmo 144;Apocalisse 21, 1-5; Giovanni 13, 31-33.34-35.

Il popolo zingaro, anche quello di fede musulmana, festeggia san Giorgio che morì martire per liberare la Chiesa.


"...che vi amiate gli uni gli altri,
come io vi ho amati"

Dal Vangelo di Giovanni capitolo 13 versetti da 31 - 33. 34 - 35

31Quando Giuda fu uscito dal cenacolo, Gesù disse: “Ora il Figlio dell’uomo è stato glorificato, e anche Dio è stato glorificato in lui.

32Se Dio è stato glorificato in lui, anche Dio lo glorificherà da parte sua e lo glorificherà subito.

33Figlioli, ancora per poco sono con voi. 34Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri; come io vi ho amato, così amatevi anche voi gli uni gli altri.

35Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altri”

essere profeti e annunciatori del vangelo

L’amore che Gesù ci rivela durante la Passione

“Ora il Figlio dell’uomo è stato glorificato, e anche Dio è stato glorificato in lui”. Queste parole Gesù le pronuncia quella sera del giovedì santo, poche ore prima del suo arresto, quando Giuda è appena uscito dal cenacolo. Dinanzi alle ore dolorose della passione e della condanna a morte, Gesù parla della sua glorificazione che è anche la glorificazione di Dio.

Egli parla così perché quell’amore che ha manifestato durante gli anni della vita pubblica, percorrendo le strade della Palestina e facendosi vicino a tutti, ora quell’amore lo manifesta nella sua pienezza e definitività: continua ad amare i suoi discepoli nonostante il loro tradimento e abbandono, perdona Giuda e i suoi persecutori. L’evangelista Giovanni scrive: “dopo aver amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine” (13,1).

Il mondo ha bisogno di questo amore unico

Questo è l’amore che egli ci comunica e in questo amore siamo chiamati ad entrare. È un amore che il mondo non conosce, ma di cui ha bisogno grande. Perché abbiamo bisogno di vivere insieme, di accogliere i diversi, di farci prossimi ai più deboli, di vivere in pace.

A questo ci chiama il Signore quando dice: “Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri”. Perché nuovo? Perché siamo chiamati ad amare come lui ci ha amati e ci ama: “come io vi ho amato, così amatevi anche voi gli uni gli altri”.

L’amore del Signore ci trasforma

E farci accanto ai malati, a quelli che piangono, a quelli che sono in affanno, che sono nel dolore, nell’abbandono della solitudine, significa incontrare il volto sofferente del Signore e con lui passare dalla morte alla vita, alla resurrezione.

L’incontro con i poveri fa rinascere a vita nuova noi e loro; perché l’amore del Signore ci trasforma, ci dona di vivere della sua stessa vita. E l’uomo nostro contemporaneo, spesso distratto, prigioniero di sé e dei suoi problemi, indifferente e frettoloso, ha bisogno di conoscere che si può vivere in modo diverso e che è possibile costruire un mondo diverso.

Un amore che produce frutti

Ogni giorno sperimentiamo la verità e la forza del Vangelo: “Rimanete in me e io in voi – dice Gesù – chi rimane in me e io in lui fa molto frutto” (Gv. 15,4-5). Di questo noi siamo testimoni. E questa è la forza della Comunità, la forza della Chiesa.

Non è un appuntamento abitudinario quello che convoca i fratelli e le sorelle attorno al Risorto. È un momento, grave ed esaltante. Ogni domenica noi riceviamo il suo comando, unico, fondamentale: “Come io vi ho amato, così amatevi anche voi gli uni gli altri” (v. 34). E ogni volta si accende in noi un amore più grande, più largo, che trascende i nostri abituali confini.

Di qui nasce il desiderio di un giorno diverso, migliore, il desiderio della fine di ogni tristezza, di ogni dolore, di ogni potere oscuro. E il desiderio di comunicare il Vangelo in ogni occasione, come Paolo raccomanda al suo discepolo Timoteo: “annunzia la parola, insisti in ogni occasione opportuna e non opportuna, ammonisci, rimprovera, esorta con ogni magnanimità e dottrina” (2Tm. 4,2).

Urgenza di comunicare il Vangelo

Se alziamo lo sguardo da noi stessi, vediamo tanti che cercano, che attendono una parola vera, i segni di un tempo nuovo, di un nuovo cielo e una nuova terra. E noi, pur nella nostra debolezza e pochezza, siamo il segno di un tempo nuovo, di una resurrezione che è per tutti.

Perché Dio è con noi e noi siamo suo popolo. Egli, risorto, cammina innanzi a noi e ci conduce incontro agli uomini: lì dove ci sono lacrime da asciugare, domande da raccogliere, persone da pacificare, malati da curare, uomini e donne soli da incontrare.

Nella pagina degli Atti proclamata in questa domenica, vediamo Paolo e Barnaba che dopo essere stati presi a sassate (14,19-20), non si fermano: esortano i discepoli a restare saldi nella fede e continuano a predicare la parola in diversi luoghi, viaggiando per terra e per mare.

Risvegliamoci dalla nostra pigrizia

“Guai a me, se non predicassi il vangelo – scrive l’apostolo Paolo ai Corinzi – per questo mi sono fatto servo di tutti per guadagnarne il maggior numero: mi sono fatto giudeo con i giudei … debole con i deboli; mi sono fatto tutto a tutti, per salvare ad ogni costo qualcuno. Tutto io faccio per il Vangelo, per diventarne partecipe con loro” (1Cor. 9,16.19-23).

Ognuno di noi si scuota dalla sua pigrizia, dal suo passo lento e scontato e cammini con la forza del Vangelo incontro agli uomini per essere profeta di amore, di riconciliazione, di resurrezione

 

  • Intenzioni di preghiera:

  • Signore che ci chiami a seguirti sulla strada di un amore senza limiti custodiscici sempre nella comunione con te e con i nostri fratelli.
  • Ti preghiamo o Signore per il Papa Benedetto, per il nostro vescovo Crescenzio e per la Santa Chiesa perché sia sempre capace di rinnovarsi nel tuo amore.
  • Gesù, tu ci dici di imparare da te a volerci bene. Perdonaci perché tante volte litighiamo invece di aiutarci e volerci bene. Aiutaci a vivere col tuo amore.
  • Signore, noi ti preghiamo perché cessi il tempo dell’odio, perché termini ogni guerra, perché si tornino a cercare vie di dialogo, di riconciliazione, di pace.
  • Signore proteggi questa Comunità e tutti i nostri fratelli che in ogni parte del mondo vivono seguendo il tuo Vangelo.
  • Ti preghiamo o Signore per chi lotta contro la morte, per chi soffre, per chi è gravemente malato: perché trovi in te soccorso, guarigione, salvezza..