Domenica 3 dicembre 2000 - 1ª Avvento /b

Avvento: tempo di crescita della nostra amicizia con Dio

 

Dal Vangelo di Luca (21, 25-28.34-36)

25Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti, 26mentre gli uomini moriranno per la paura e per l`attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra. Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte.

27Allora vedranno il Figlio dell`uomo venire su una nube con potenza e gloria grande.

28Quando cominceranno ad accadere queste cose, alzatevi e levate il capo, perché la vostra liberazione è vicina».

34State bene attenti che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi addosso improvviso; 35come un laccio esso si abbatterà sopra tutti coloro che abitano sulla faccia di tutta la terra. 36Vegliate e pregate in ogni momento, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che deve accadere, e di comparire davanti al Figlio dell`uomo».

 

Si apre oggi il tempo di Avvento.

Noi veniamo ogni domenica a questo incontro bello col Signore. Che cosa cambia, allora, che cosa significa questo tempo che ci condurrà a celebrare ancora una volta la nascita di Gesù? Poniamoci questa domanda.

Sappiamo infatti che nel nostro mondo non viene avvertito alcun cambio, le cose continuano a scorrere come sempre, magari si pensa a fare delle spese e dei regali nelle prossime settimane. Alcuni preparano anche il presepe. E se ne accorgono molto bene quelli che abitano al centro storico di Napoli.

Ma per noi, che cosa significa il tempo di Avvento, queste quattro settimane che ci preparano a celebrare la nascita del Signore Gesù?

I testi biblici di questa domenica ci ricordano che questo mondo, anche le cose che sembrano eterne – il sole, la luna, le stelle, questa terra, il mare – tutto questo finirà. E questo, a coloro che hanno fede, non deve incutere spavento, paura: deve piuttosto spingere a sollevare il capo dalle cose di questo mondo e orientare la nostra vita verso il Signore.

Quando aumentano i mali del mondo – ci dice l’evangelista Luca, che ci accompagnerà lungo tutto quest’anno – alzate il capo, accelerate il cammino nel vostro cuore, verso il Signore.

Noi siamo come quelle vergini che sono in attesa dello sposo: siamo invitati a non assopirci, a non abbandonarci alla vita quotidiana; siamo fatti per il Signore e lui è la luce che illumina la nostra vita e dà senso a tutte le cose.

Ci sono dei pericoli lungo la nostra vita: in questo tempo di avvento la Chiesa – che ci parla sempre attraverso le Scritture – ci dice dei pericoli che possono “appesantire il cuore”, ci possono far perdere la sensibilità, la capacità di essere attenti alla vera realtà.

Le preoccupazioni della vita quotidiana, che abbiamo un po’ tutti, rischiano di farci perdere di vista l’essenziale, possono appesantire il cuore.

“Siate svegli” – ci dice il Signore. E la vigilanza si realizza col “pregare in ogni momento”. La preghiera ci tiene svegli, ci rende pronti a capire e ad accogliere la novità della venuta del Signore Gesù. La sua nascita è venuta a cambiare questo mondo, a realizzare le promesse di bene di cui ci parla il profeta Geremia. La preghiera dà la forza di sfuggire al rinchiudersi dentro gli orizzonti terreni di questo mondo; essa orienta i propri pensieri, le proprie speranze verso colui che deve venire.

Uno dei primi monaci cristiani, Sant’Antonio Abate, nato verso il 250 nell’alto Egitto ha lasciato scritto: “l’uomo non è soltanto terra e fango, ma cielo e luce; non solo carne e pesantezza, ma coscienza segnata dalla vocazione di un’incomparabile ascesa: ‘ospitiamo in noi delle bestie selvagge; ma ogni creatura ragionevole, uomo o donna che sia, possiede la capacità di amare Dio e gli esseri’ ”.

La preghiera ci fa riscoprire la nostra vera dignità, ci riporta al Signore della nostra vita, ci apre alle cose che non passano.

I giorni dell’Avvento siano giorni di frequentazione del Vangelo, di lettura, di ascolto, di riflessione, da soli o assieme, oppure in casa.

Non passi giorno senza che almeno una parola del Signore sia stata deposta nel cuore. Tanto spesso il nostro cuore assomiglia ad una grotta buia; in questo tempo di Avvento può divenire, come la grotta di Betlemme, il luogo dove il Signore Gesù rinasce.

“Il Signore vi faccia crescere e abbondare nell’amore vicendevole e verso tutti” (1 Tessalonicesi 3,12). Così vogliamo incamminarci verso il Natale.