parrocchia san Gennaro all'Olmo Napoli
UNA TAVOLA DELLA FRATERNITÀ
CHE ABBRACCIA IL MONDO
 
 
 

Ogni giorno siamo raggiunti da tante notizie, spesso sono cattive notizie. Abbiamo bisogno di essere informati, ma abbiamo bisogno anche di buone notizie. Sembra che non ci siano, eppure ci sono e non sono poche; il problema è che non trovano facilmente spazio sui nostri mezzi di comunicazione.


i regali di Babbo Natale

 

Nell’esperienza per apparecchiare tanti pranzi di Natale assieme ai poveri, dove trovano posto anziani soli, persone malate, bambini, disabili, persone rimaste senza famiglia, profughi, abbiamo scoperto che le persone che hanno chiesto di aiutare a servire o di sedere a tavola assieme ai poveri sono state tantissime.

In tanti, ma proprio in tanti c’è la voglia di fare il bene, di aiutare, ma tante volte non sanno dove e come manifestare questa loro voglia.

Guardare l’avvenimento di questi pranzi di Natale, questi tanti pranzi preparati – che possiamo chiamare la grande “tavola della fraternità” – ci dà una immagine diversa da quella che sembra prevalere dalle notizie che ci raggiungono.


i volti parlano

 

Tanti sono i commenti positivi, ma i volti pieni di gioia lo esprimono prima ancora che con le parole.

Questa “tavola della fraternità” si è moltiplicata in tanti luoghi della città di Napoli, della regione, ma in questi anni c’è stata una moltiplicazione che ha raggiunto i quattro angoli del mondo.

Non è solo un evento dei giorni di Natale, perché l’evento ha alle spalle tanti momenti di incontro durante l’anno, tante visite, tanti legami con quelli che sono dimenticati o guardati con indifferenza.

E l’evento di questi pranzi spinge a ritornare, intensificare le visite e a far crescere questa amicizia che non esclude nessuno.

Mi sembrano, queste, buone notizie da far conoscere, da far circolare. Abbiamo da parlare, da comunicare, abbiamo parole nuove da dire dinanzi a quelli che vedono solo quello che è male, che certamente c’è.

Ci fa bene parlare anche del bene che c’è. Ci incoraggia a sostenerlo, a moltiplicarlo e a coinvolgerci con quello che ciascuno può dare.