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Libri storici - Giosuè
 
 

Sabato 6 dicembre

.Giosuè 5,1-15. Con la circoncisione una nuova maturità

  Memoria di san Nicola (+350), vescovo in Asia minore (attuale Turchia). E’ venerato in tutto l’Oriente
 

Quando tutti i re degli Amorrei, che sono oltre il Giordano ad occidente, e tutti i re dei Cananei, che erano presso il mare, seppero che il Signore aveva prosciugato le acque del Giordano davanti agli Israeliti, finchè furono passati, si sentirono venir meno il cuore e non ebbero più fiato davanti agli Israeliti. In quel tempo il Signore disse a Giosuè : "Fatti coltelli di selce e circoncidi di nuovo gli Israeliti". 3 Giosuè si fece coltelli di selce e circoncise gli Israeliti alla collina Aralot.

4 La ragione per cui Giosuè fece praticare la circoncisione è la seguente: tutto il popolo uscito dall’Egitto, i maschi, tutti gli uomini atti alla guerra, morirono nel deserto dopo l’uscita dall’Egitto; 5 mentre tutto quel popolo che ne era uscito era circonciso, tutto il popolo nato nel deserto, dopo l’uscita dall’Egitto, non era circonciso.

6 Quarant’anni infatti camminarono gli Israeliti nel deserto, finchè fu estinta tutta la nazione, cio’ gli uomini atti alla guerra usciti dall’Egitto, i quali non avevano ascoltato la voce del Signore e ai quali il Signore aveva giurato di non mostrare loro quella terra, dove scorre latte e miele, che il Signore aveva giurato ai padri di darci, 7 ma al loro posto fece sorgere i loro figli e questi circoncise Giosuè ; non erano infatti circoncisi perchè non era stata fatta la circoncisione durante il viaggio. 8 uando si terminò di circoncidere tutta la nazione, rimasero al loro posto nell’accampamento finchè furono guariti.

9 Allora il Signore disse a Giosuè : "Oggi ho allontanato da voi l’infamia d’Egitto". Quel luogo si chiamò Gàlgala fino ad oggi.10 Si accamparono dunque in Gàlgala gli Israeliti e celebrarono la pasqua al quattordici del mese, alla sera, nella steppa di Gerico.

11 Il giorno dopo la pasqua mangiarono i prodotti della regione, azzimi e frumento abbrustolito in quello stesso giorno. 12 La manna cessò il giorno dopo, come essi ebbero mangiato i prodotti della terra e non ci fu più manna per gli Israeliti; in quell’anno mangiarono i frutti della terra di Canaan.13 Mentre Giosuè era presso Gerico, alzò gli occhi ed ecco, vide un uomo in piedi davanti a sè che aveva in mano una spada sguainata. Giosuè si diresse verso di lui e gli chiese: "Tu sei per noi o per i nostri avversari?".

14 Rispose: "No, io sono il capo dell’esercito del Signore. Giungo proprio ora". Allora Giosuè cadde con la faccia a terra, si prostrò e gli disse: "Che dice il mio signore al suo servo?". 15 Rispose il capo dell’esercito del Signore a Giosuè : "Togliti i sandali dai tuoi piedi, perchè il luogo sul quale tu stai è santo". Giosuè così fece.

 
 

Con il passaggio del Giordano termina un importante periodo della storia d’Israele, iniziato con il passaggio del Mar Rosso e continuato con i quaranta anni di cammino nel deserto. L’autore sacro fa iniziare questa nuova storia ricordando tre episodi che evocano l'Esodo: la circoncisione, la Pasqua e l'apparizione dell’angelo. Il rito della circoncisione che significava il passaggio dall’infanzia alla pubertà faceva entrare i bambini nella comunità, con tutti i diritti e i doveri. Ma il suo vero senso era dato dall’appartenenza a Dio e quindi al suo popolo. Non a caso, dopo il rito, Dio dice a Giosuè: “Oggi ho allontanato da voi l'infamia d'Egitto”. E si parla di una nuova circoncisione.

Dopo i quaranta anni di vita passati nel deserto, il popolo d’Israele iniziava una nuova fase della sua storia. Non è più quella dell’adolescenza con il Signore che curava Israele come una madre accudisce il suo bambino. Con il rito della circoncisione, la nuova generazione, entrando nella terra promessa, varca la soglia della maturità. La terra che il Signore dona al suo popolo non significa un richiudersi in se stessi, ma il testimoniare stabilmente e in maniera generosa l’amore di Dio per tutti i popoli. Potremmo dire che la missione nuova che Israele riceve è quella della maturità dell’amore.

Dopo la circoncisione gli israeliti possono celebrare la Pasqua e iniziare un nuovo cammino. Non avranno più bisogno della manna perché sarà la terra a dare loro il nutrimento. È a dire che la Parola di Dio dovrà essere predicata e ascoltata perché tutti crescano ancor più nella conoscenza e nell’amore di Dio. L’ingresso perciò provoca come una nuova vocazione, una nuova chiamata: è il senso della visione dell’angelo. L'angelo manifesta la Parola di Dio. Durante il cammino nel deserto Dio accompagnava il popolo nel segno della coltre di nube e di fuoco; e abitava nella tenda che accompagnava il popolo pellegrino, con pedagogia materna.

Ora il Signore appare di nuovo in forma di angelo, di messaggero, come prima dell’epoca del deserto, come al passaggio del Mar Rosso. Giosuè non lo riconosce e interloquisce con lui. La risposta non si fa attendere: “Sono il comandante dell’esercito del Signore; sono arrivato”. L’angelo ha la spada sguainata nella mano, pronto a ferire, come in Egitto. Egli è la vera guida del popolo d’Israele. Ed è “arrivato”per restare stabilmente con Israele. E subito invita Giosuè a togliersi i sandali perché la terra nella quale è entrato è la terra della promessa, è il dono di Dio.