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Libri storici - Giosuè
 
 

Venerdì 5 dicembre

Giosuè 4,1-24. Le dodici pietre

  La Chiesa bizantina venera oggi san Saba (+532) “archimandrita di tutti gli eremi della Palestina”.
 

Quando tutta la gente ebbe finito di attraversare il Giordano, il Signore disse a Giosuè : 2 "Sceglietevi dal popolo dodici uomini, un uomo per ogni tribù, 3 e comandate loro: Prendetevi dodici pietre da qui, in mezzo al Giordano, dal luogo dove stanno immobili i piedi dei sacerdoti; trasportatele con voi e deponetele nel luogo, dove vi accamperete questa notte".

4 Allora Giosuè convocò i dodici uomini, che aveva designati tra gli Israeliti, un uomo per ogni tribù, 5 e disse loro: "Passate davanti all’arca del Signore vostro Dio in mezzo al Giordano e caricatevi sulle spalle ciascuno una pietra, secondo il numero delle tribù degli Israeliti, 6 perchè diventino un segno in mezzo a voi. Quando domani i vostri figli vi chiederanno: Che significano per voi queste pietre? 7 risponderete loro: Perchè si divisero le acque del Giordano dinanzi all’arca dell’alleanza del Signore; mentre essa attraversava il Giordano, le acque del Giordano si divisero e queste pietre dovranno essere un memoriale per gli Israeliti, per sempre". 8 Fecero dunque gli Israeliti come aveva comandato Giosuè , presero dodici pietre in mezzo al Giordano, secondo quanto aveva comandato il Signore a Giosuè , in base al numero delle tribù degli Israeliti, le trasportarono con sè verso l’accampamento e le deposero in quel luogo.

9 Giosuè fece collocare altre dodici pietre in mezzo al Giordano, nel luogo dove poggiavano i piedi dei sacerdoti che portavano l’arca dell’alleanza: esse si trovano là fino ad oggi. 10 I sacerdoti che portavano l’arca si erano fermati in mezzo al Giordano, finchè fosse eseguito ogni ordine che il Signore aveva comandato a Giosuè di comunicare al popolo, e secondo tutte le prescrizioni di Mosè a Giosuè . Il popolo dunque si affrettò a passare.

11 Quando poi tutto il popolo ebbe terminato la traversata, passò l’arca del Signore e i sacerdoti, dinanzi al popolo. 12 Passarono i figli di Ruben, i figli di Gad e metà della tribù di Manàsse, ben armati, davanti agli Israeliti, secondo quanto aveva comandato loro Mosè ; 13 circa quarantamila, armati per la guerra, passarono davanti al Signore per il combattimento verso le steppe di Gerico. 14 In quel giorno il Signore glorificò Giosuè agli occhi di tutto Israele e lo temettero, come avevano temuto Mosè in tutti i giorni della sua vita.

15 Disse allora il Signore a Giosuè : 16 "Comanda ai sacerdoti che portano l’arca della testimonianza che salgano dal Giordano". 17 Giosuè comandò ai sacerdoti: "Salite dal Giordano". 18 Non appena i sacerdoti, che portavano l’arca dell’alleanza del Signore, furono saliti dal Giordano, mentre le piante dei piedi dei sacerdoti raggiungevano l’asciutto, le acque del Giordano tornarono al loro posto e rifluirono come prima su tutta l’ampiezza delle loro sponde. 19 Il popolo salì dal Giordano il dieci del primo mese e si accampò in Gàlgala, dalla parte orientale di Gerico.

20 Quelle dodici pietre che avevano portate dal Giordano, Giosuè le eresse in Gàlgala. 21 Si rivolse poi agli Israeliti: "Quando domani i vostri figli interrogheranno i loro padri: Che cosa sono queste pietre?, 22 farete sapere ai vostri figli: All’asciutto Israele ha attraversato questo Giordano, 23 poichè il Signore Dio vostro prosciugò le acque del Giordano dinanzi a voi, finchè foste passati, come fece il Signore Dio vostro al Mare Rosso, che prosciugò davanti a noi finchè non fummo passati; 24 perchè tutti i popoli della terra sappiano quanto è forte la mano del Signore e temiate il Signore Dio vostro, per sempre".

 
 

Dopo che il popolo ha traversato il fiume, il Signore chiede a Giosuè di scegliere “dodici uomini, uno per tribù”, per indicare la totalità del popolo d’Israele. Se da una parte c’è l’Arca, una sola, che raccoglie tutto il popolo, dall’altra ci sono le dodici tribù d’Israele che indicano la diversità tra le tribù e assieme l’universalità d’Israele. Giosuè chiede a ciascuno dei dodici: “Prendete da qui, in mezzo al Giordano, dal luogo dove i sacerdoti si sono fermati, dodici pietre”.

Esse dovranno essere portate dove si stabilisce l’accampamento e qui collocate come memoria del passaggio miracoloso. Si potrebbe dire che l’Arca e le pietre si richiamano a vicenda. Le pietre, prese dal letto del fiume dove si è fermata l’Arca sono il segno visibile della presenza miracolosa di Dio nella vita dei credenti. La forza del Signore, presente nell’Arca, è la pietra sulla quale poggia la salvezza del popolo d’Israele. Vengono in mente le parole conclusive del discorso del monte: l’uomo saggio non costruisce la casa sulla sabbia ma sulla roccia, “cadde la pioggia, strariparono i fiumi… ed essa non cadde” (Mt 7,25).

Se l’Arca è una, le pietre sono “dodici” come a voler significare che l’unica Parola di Dio deve essere accolta da tutti: ogni credente, infatti, è chiamato a fondare la propria esistenza sulla Parola di Dio; ogni comunità è chiamata a fondarsi sulla roccia del Signore. Ma non basta. È necessario che la Parola non sia posta una volta per tutte e poi dimenticata. Quei dodici uomini collocarono le dodici pietre come “memoriale” del passaggio miracoloso: “Le acque del Giordano furono tagliate, e queste pietre sono per i figli d’Israele un ricordo per sempre”. Ogni credente deve tornare ad ascoltare la Parola di Dio come fondamento vivo della propria esistenza.

È quel che inizia Giosuè, il quale, terminato il passaggio, spiega a tutto il popolo il senso e la forza di questa compagnia del Signore. Di generazione in generazione deve risuonare questo memoriale del Signore come lo stesso Giosuè afferma al termine del suo discorso: “Perché tutti i popoli della terra sappiano quanto è forte la mano del Signore”.

Fin dai primi passi dell’ingresso nella terra promessa vi è già uno spirito di universalità come parte integrante della vocazione stessa d’Israele. Il Vangelo espliciterà in maniera definitiva questa dimensione della rivelazione biblica.