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Giovanni Battista ci indica il Signore Gesù e la via nuova che siamo invitati a percorrere. |
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Introduzione
La celebrazione del Natale è preparata da un tempo di quattro settimane - le settimane di Avvento - per disporci ad accogliere Gesù che vuole sempre di più incidere nella nostra vita.
Viviamo in un tempo in cui si è affermata la logica della forza, che fa aumentare le divisioni, le lotte, le ingiustizie. Ci sono le guerre, non solo quelle combattute in tanti paesi, come l'Ucraina, la Terrasanta e tanti altri paesi.
Ma sono cresciute le divisioni nelle nostre città, nei quartieri. La parola di Dio che ci viene proposta ogni giorno vuole allargare il nostro cuore agli altri, creare incontri, amicizie, ascolto vicendevole. C'è bisogno di essere operatori di pace, facendoci vivini a quelli più soli, a quelli più arrabbiati, per rendere più pacifico il nostro mondo.
Ogni giorno, un brano della Bibbia ci accompagna, come luce sul nostro cammino. Il calendario segue il cammino del tempo attraverso i tempi dell'anno liturgico che ci fanno vivere i mesi e i giorni cercando sempre, nell'ascolto della Parola di Dio l'orientamento della nostra vita.
Durante l'anno ci fermiamo a riflettere sulla vita dei primi discepoli di Gesù, assieme alla memoria di alcuni che hanno speso la loro vita per il Signore. Per le domeniche di questo anno si segue prevalentemente il vangelo di Matteo (anno A). Per i giorni feriali si seguono i brani dell'anno pari (2026).
Ogni giorno si segue uno schema di preghiera, a seconda dei giorni:
Il lunedì vediamo il volto del Signore in quello dei poveri. La preghiera della sera accoglie quindi la memoria dei poveri, di quelli incontrati lungo il giorno e di quelli lontani, anche di interi paesi segnati dalla sofferenza. Li presentiamo tutti al Signore perché li consoli e li liberi dal male.
Il martedì la preghiera è accompagnata da Maria, madre del Signore. Siamo invitati ad apprendere da lei, la prima dei credenti, a «custodire nel cuore» (Lc 2,51) quello che ha ascoltato e a ringraziare il Signore che ha rivolto verso gli umili il suo sguardo.
Il mercoledì preghiamo gli uni per gli altri e per la Chiesa intera. Tutti gioiamo della comunione d’amore che il Signore dona ai suoi figli e alle sue figlie. La preghiera litanica, con i santi del cielo invocati ciascuno per nome, accompagna il nostro cammino nel mondo con la gioia dei salvati.
Il giovedì si ricordano tutte le Chiese cristiane, d’Oriente e d’Occidente, perché cresca la comunione tra i credenti in Cristo e la comunicazione del Vangelo si estenda sino ai confini della terra.
Il venerdì si fa memoria della croce del Signore: da essa sgorga la salvezza. L’intreccio tra le beatitudini evangeliche e la narrazione della passione spinge a contemplare la ricchezza della croce che è assieme annuncio di morte dell’egoismo e di vittoria dell’amore per gli altri.
Il sabato è il giorno della vigilia e dell’attesa della risurrezione del Signore. Si canta davanti alla tomba di Lazzaro morto perché siano sciolte le bende. In lui si raccoglie il grido di aiuto che sale da ogni parte del mondo. Si chiede a Dio di intervenire perché tutti veniamo sciolti dalle bende del peccato e salvati dalla misericordia di Dio.
La domenica raccoglie i giorni passati e li orienta verso la domenica eterna, giorno senza tramonto, quando tutti saremo nella casa del Padre.
Durante ogni mese due preghiere particolari vengono richiamate: la Preghiera per i malati e la Preghiera per la pace. La scelta di vivere in maniera particolare questi due momenti di preghiera nasce dalla fede nella misericordia di Dio che si china per accogliere e aiutare coloro che sono nella sofferenza causata sia dalla malattia che dalla guerra. La vicinanza ai poveri, ai deboli, all'enorme sofferenza che si abbatte sulla vita di tanti non può lasciarci indifferenti. La Parola di Dio offre una luce.
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