Anche noi bambini leggiamo il Vangelo
25 aprile 2004 -
3
ª Domenica di Pasqua/C

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La cosa più importante per Gesù: Volerci bene

Cari bambini

Siamo ancora nel tempo di Pasqua. Ogni domenica è Pasqua perché incontriamo Gesù risorto. Gesù è risorto, e questo ci riempie di gioia e ci dà una forza nuova, la forza della pace e dello Spirito d’amore.

Gesù, come abbiamo ascoltato la scorsa domenica, ha donato ai suoi discepoli la pace e il suo Spirito d’amore, quando appare loro a porte chiuse nel Cenacolo. Ricordate? Al vedere Gesù risorto il cuore dei discepoli si riempie di gioia e Tommaso chiede perdono per la sua incredulità.

I discepoli vorrebbero rimanere con Gesù risorto per sempre, ma ci sono i problemi della vita di ogni giorno, bisogna lavorare per vivere. Alcuni discepoli, Pietro, Tommaso e i figli di Zebedeo, dopo essersi fermati qualche tempo a Gerusalemme devono fare ritorno ai loro paesi, alle loro case: facevano i pescatori su quel lago grande come il mare che si chiamava Tiberiade.

Un giorno, mentre stavano a pescare, e non avevano preso nemmeno un pesce, ecco che Gesù Risorto si presenta sulla riva e subito li aiuta a fare una grande pesca. Quando Pietro riconosce Gesù, è talmente contento che si getta in acqua e raggiunge la riva.

Ascoltiamo dal Vangelo secondo San Giovanni cosa accade dopo:

Appena scesi a terra, videro un fuoco di brace con del pesce sopra, e del pane. Disse loro Gesù: “Portate un po' del pesce che avete preso or ora”. Allora Simon Pietro salì nella barca e trasse a terra la rete piena di centocinquantatre grossi pesci. E benché fossero tanti, la rete non si spezzò. Gesù disse loro: “Venite a mangiare”. E nessuno dei discepoli osava domandargli: “Chi sei?”, poiché sapevano bene che era il Signore

Allora Gesù si avvicinò, prese il pane e lo diede a loro, e così pure il pesce. Questa era la terza volta che Gesù si manifestava ai discepoli, dopo essere risuscitato dai morti.

Quand' ebbero mangiato, Gesù disse a Simon Pietro: “Simone di Giovanni, mi vuoi bene tu più di costoro?”. Gli rispose: “Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene”. Gli disse: “Pasci i miei agnelli”. Gli disse di nuovo:

"Simone di Giovanni, mi vuoi bene?”. Gli rispose: “Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene”. Gli disse: “Pasci le mie pecorelle”. Gli disse per la terza volta: “Simone di Giovanni, mi vuoi bene?”. Pietro rimase addolorato che per la terza volta gli dicesse: Mi vuoi bene?, e gli disse: “Signore, tu sai tutto; tu sai che ti voglio bene”. Gli rispose Gesù: “Pasci le mie pecorelle. [...]E detto questo aggiunse: “Seguimi”.

Ecco il lago. I discepoli sono ancora sulla barca e hanno fatto una grandissima pesca, 153 grossi pesci, e quasi non ce la fanno a tirare la rete a riva. Intanto sulla riva Gesù ha preparato un fuoco per cuocere il pesce, perché Gesù vuole mangiare con i suoi discepoli. I discepoli sono contenti anche se hanno ancora un po' paura, qualcuno ha avuto difficoltà a riconoscere Gesù Risorto. Pietro sta di fronte a Gesù: è ancora tutto bagnato perché si era tuffato in acqua per andare verso Gesù.

Mangiano insieme un po' di pesce che avevano pescato e poi Gesù prende in disparte Pietro e comincia a parlare. Anzi, Gesù fa una domanda a Pietro, quasi lo interroga. Lo chiama con il suo vecchio nome, Simone, e gli dice: “Simone di Giovanni, mi vuoi bene tu più di costoro?”.

Secondo voi, che cosa risponde Pietro a Gesù che gli domanda se gli vuole bene?... Pietro risponde: “Certo Signore, tu lo sai che ti voglio bene!”.

Ma dopo un po' Gesù glielo domanda di nuovo.

Alla terza volta Pietro ci rimane male, è addolorato: “Ma come? Forse Gesù pensa che non gli voglio bene? Che cosa vuole Gesù da me? Che posso dire e che posso fare di più per fargli capire che gli voglio bene?”.

E noi? Se Gesù ci domandasse se gli vogliamo bene, noi cosa risponderemmo?...

Perché Gesù fa questa domanda a Pietro per tre volte? Perché insiste tanto? Gesù sa che Pietro gli vuole bene... Gesù sa che anche noi gli vogliamo bene...

Vedete, Gesù fa a Pietro una domanda sulla cosa più importante che gli aveva insegnato. Gesù interroga Pietro sull’Amore per lui. Come Gesù aveva amato il Padre, così vuole che anche Pietro lo ami. Quell'amore per il Padre, che è anche l'amore per noi e per tutti gli uomini, ha portato Gesù a farsi servitore e a morire sulla croce, a dare la sua vita per riscattarci dal peccato. Non c'è amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici. Gesù insiste con Pietro perché Pietro possa vivere lo stesso Amore ed essere come un pastore buono che si prende cura delle sue pecore. Infatti gli dice: “Pasci le mie pecorelle”. Così Gesù conferma Pietro come pastore di tutti i cristiani, primo Pastore della Chiesa, primo Papa.

Gesù sul lago di Tiberiade con i suoi discepoli


Preghiera a Gesù

Gesù, anche a noi tu fai la domanda:
“Mi vuoi bene?”.

Ce lo chiedi più volte
perché per te è la cosa più importante.

Aiutami a capire che la cosa più
importante è voler bene.