parrocchia
san Gennaro all'Olmo Napoli

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la Bibbia
Vangelo festivo

Predicazione del 28 maggio 2023

Domenica di Pentecoste /A
 
 

Letture: Atti 2, 1-11; Salmo 103; 1Corinzi 12, 3-7.12-13; Giovanni 20, 19-23.

Memoria dei santi Addai e Mari, fondatori della Chiesa caldea. Preghiera per i cristiani in Iraq.

Dagli Atti degli Apostoli 2, 1-11

1 Mentre stava compiendosi il giorno della Pentecoste, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo. 2Venne all'improvviso dal cielo un fragore, quasi un vento che si abbatte impetuoso, e riempì tutta la casa dove stavano. 3Apparvero loro lingue come di fuoco, che si dividevano, e si posarono su ciascuno di loro, 4e tutti furono colmati di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, nel modo in cui lo Spirito dava loro il potere di esprimersi.

5Abitavano allora a Gerusalemme Giudei osservanti, di ogni nazione che è sotto il cielo. 6A quel rumore, la folla si radunò e rimase turbata, perché ciascuno li udiva parlare nella propria lingua. 7Erano stupiti e, fuori di sé per la meraviglia, dicevano: «Tutti costoro che parlano non sono forse Galilei? 8E come mai ciascuno di noi sente parlare nella propria lingua nativa? 9Siamo Parti, Medi, Elamiti, abitanti della Mesopotamia, della Giudea e della Cappadòcia, del Ponto e dell'Asia, 10della Frìgia e della Panfìlia, dell'Egitto e delle parti della Libia vicino a Cirene, Romani qui residenti, 11Giudei e prosèliti, Cretesi e Arabi, e li udiamo parlare nelle nostre lingue delle grandi opere di Dio».

Dal Vangelo di Giovanni 20, 19-23

19La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». 20Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. 21Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». 22Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. 23A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».


UNA COMUNITÀ CHE CAMMINA MOSSA DALLO SPIRITO


«Tutti furono colmati di Spirito Santo
e cominciarono a parlare in altre lingue»

 

La tentazione di vivere rinchiusi in se stessi

A 50 giorni dalla Pasqua ci siamo riuniti in questo luogo santo, come i primi discepoli assieme a Maria e alle altre donne; e ci sentiamo uniti a tutte le comunità che, come noi, invocano lo Spirito di Dio perché ci guidi nel tempo presente. Quei primi amici di Gesù tenevano le porte chiuse perché avevano paura che anche per loro si potesse verificare quanto era capitato a Gesù, con la sua passione e la morte in croce.

Anche noi ci troviamo di fronte alle sfide del nostro mondo che vediamo troppo diviso: tante persone che soffrono per la guerra, per la solitudine, tanti che vivono rinchiusi in se stessi. E anche le comunità dei cristiani conoscono la tentazione di vivere rinchiusi nelle proprie preoccupazioni e timori, concentrati solo sui propri problemi.

Lo Spirito di amore che Gesù ci dona

Mentre siamo raccolti in preghiera Gesù si fa presente in mezzo a noi con la parola del Vangelo, con l’Eucaristia che celebriamo. Egli porta nel suo corpo le ferite del mondo: le ferite dei poveri, delle persone che vivono nei paesi dove c’è la guerra. Di fronte a questi dolori non possiamo essere rassegnati. Gesù si fa presente anche in mezzo a noi e ci porta pace. I discepoli, per paura, avevano lasciato Gesù solo nelle ore della passione. Ma ora egli viene e dice a loro e a noi: «Pace a voi!».

L’amore di Gesù non si ferma dinanzi alle nostre debolezze e infedeltà, egli ci viene incontro, ci perdona e con fiducia ci dona lo Spirito Santo, la forza interiore che viene da Dio e che egli ha manifestato con parole e opere nei giorni della sua vita terrena. Ora chiede a noi di operare col suo Spirito per sanare le ferite, di avvicinare, di unire, di fare pace, di sanare le divisioni, le solitudini e ridare speranza.

Lo Spirito Santo: una forza di amore che ci trasforma nell’intimo

Quei primi discepoli riuniti a Gerusalemme erano persone comuni, con storie diverse, come è anche per noi. E il libro degli Atti descrive quello che avvenne nel giorno di Pentecoste. Con delle immagini, con analogie descrivono qualcosa che è avvenuto nel loro intimo. Sentono dentro di loro come un rumore forte, come un vento che scuote, sentono dentro di loro un calore come di un fuoco che scende su di loro. E cominciano a parlare con un linguaggio nuovo.

Anche noi invochiamo dal Signore il dono dello Spirito Santo, questa forza di amore che ci riscalda, che ci fa aprire le porte del cuore chiuse per paura, ci fa uscire e andare incontro alla gente. Ci mette in movimento, ci fa camminare con questa forza dello Spirito, che ci indica la via e le scelte da fare. Così il Signore ci permette di vincere il male con il bene. Abbiamo bisogno di leggere e meditare il Vangelo ogni giorno, più lo leggiamo e più comprendiamo cose nuove.

I frutti buoni dello Spirito

È importante imparare a parlare con parole che incontrano la lingua degli altri, le culture diverse, i mondi diversi. È importante imparare ad ascoltare e comprendere. Così diventiamo una casa accogliente senza mura che dividono. Così conosceremo nella nostra vita i frutti dello Spirito. Quali sono? Ce lo dice Paolo: «amore, gioia, pace, magnanimità, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé».

Invochiamo lo Spirito perché scenda su di noi, sulla nostra comunità e su ogni comunità perché ci trasformi, ci conduca a scoprire le persone, a incontrarle con Lui, ci renda capaci di comunicare il Vangelo in ogni lingua e in ogni situazione.

Intenzioni di preghiera

1) Perché lo Spirito Santo sia effuso su questa Comunità, ne moltiplichi la profezia, ne rafforzi la preghiera e la comunicazione del Vangelo, soprattutto negli angoli più dimenticati della terra.

2) Per Papa Francesco, per il nostro vescovo Domenico e per la Chiesa, abitata per sempre dallo Spirito, risplenda come segno di unità e pace e sia seme fecondo di un’umanità rinnovata dall’amore.

3) Perché lo Spirito della Pentecoste, liberi il mondo da ogni male, guarisca i malati da ogni infermità, consoli i poveri, gli anziani, i profughi, i carcerati. Apra ogni cuore alla speranza.

4) Per tutti i cristiani: perché siano sempre aperti all’azione dello Spirito e superino ogni divisione, per parlare al cuore di tutti, camminando insieme e sostenendosi nell’affrontare le cruciali sfide del nostro tempo.

5) Perché lo Spirito faccia rifiorire la speranza in ogni cuore ferito, rinnovi la faccia della terra, liberi dal male della guerra, madre di ogni povertà. Perché le ragioni della pace possano persuadere alla cessazione di ogni violenza in Ucraina e in ogni altro paese.