parrocchia
san Gennaro all'Olmo - Napoli

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la Bibbia
Vangelo festivo

Predicazione del 12/06/22

Festa della Santissima Trinità /C
 
 

Letture: Proverbi 8, 22-31; Salmo 8; Romani 5, 1-5; Giovanni 16, 12-15.

Le Chiese ortodosse festeggiano la Pentecoste.

dal Vangelo di Giovanni, capitolo 16, versetti 12-15

Gesù disse ai suoi discepoli: 12Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. 13Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future.

14Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. 15Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà.


LA VITA DI DIO È COMUNIONE


«Quando verrà lui, lo Spirito della verità,
vi guiderà a tutta la verità»

Chiamati a vivere una vita guidata dallo Spirito

Abbiamo celebrato domenica scorsa la festa di Pentecoste: dopo cinquanta giorni dalla Pasqua quei primi discepoli di Gesù, un gruppo di uomini e donne che erano stati con Lui, mentre sono in preghiera ricevono lo Spirito Santo, una forza dall’alto che li riempie di amore e li fa uscire incontro agli altri. Così comincia l’avventura di tanti incontri, di tante persone che sperimentano la bellezza di una vita mossa dall’amore verso tutti che crea una nuova cultura, un nuovo umanesimo.

Oggi la liturgia ci chiama a celebrare la festa della Santissima Trinità: possiamo dire che siamo chiamati a riflettere sulla realtà della vita di Dio nella quale egli desidera coinvolgerci perché ne godiamo e la indichiamo agli altri come vita possibile per tutti quelli che si rendono disponibili e ne possano sperimentare la bellezza.

Dio è realtà di amore

Il nostro Dio è un solo Dio ma in tre persone: il Padre, il Figlio e lo Spirito santo. Che vuol dire? Che significa che noi abbiamo un solo Dio in tre persone? Vuol dire che Dio è amore, l’unione tra il Padre e il Figlio è una realtà di amore che chiamiamo Spirito santo. Non è qualcosa di incomprensibile; in maniera imperfetta lo sperimentiamo anche noi quando due o più persone si vogliono bene, si amano, si aiutano; in qualche modo, anche se imperfetto, diventano una sola cosa.

Possiamo dire che Dio è una famiglia di tre persone che sono una sola cosa, Dio è comunione ed egli chiama noi, suoi figli ad entrare in questa comunione. È qualcosa di intimo, profondo, che comprendiamo e viviamo poco per volta, ma sempre di più. E ogni momento di comunione, ogni spazio in cui si fa comunione, si vive la comunione, in qualche modo ci rende partecipi della vita stessa di Dio che è comunione.

Gesù ci fa conoscere l’amore di Dio

Dio ci ha creato a sua immagine, come leggiamo nel libro della Genesi: «Dio disse: facciamo l’uomo a nostra immagine, secondo la nostra somiglianza … Dio creò l'uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò: maschio e femmina li creò» (Gen1,26-27). Questa immagine viene deturpata quando viviamo nella divisione, nell’indifferenza vicendevole, quando facciamo spazio alla contrapposizione, quando ci chiudiamo in noi stessi, quando discriminiamo o escludiamo gli altri dalla nostra vita.

E Dio ci manda il suo Figlio per darci la possibilità di ricostruire questa comunione. Gesù viene a manifestarci l’amore di Dio; le sue parole, i suoi gesti, i suoi rapporti ci mostrano la vita stessa di Dio. Una vita che Gesù ci invita a vivere assieme a Lui. Quando aiutiamo i bambini a vivere insieme, senza fare differenze e senza esclusioni, noi vediamo la comunione, facciamo comunione. E così con gli anziani, con gli stranieri: quando non lasciamo che gli anziani restino soli noi operiamo perché non si interrompa la comunione; quando accogliamo gli stranieri, quando insegniamo a comunicare con la nostra lingua, noi operiamo per la comunione.

La liturgia: spazio di comunione con Dio e con gli altri

Nella liturgia noi impariamo la comunione, la pratichiamo, anche se in modo imperfetto. Dobbiamo ancora imparare a riconoscerci fratelli e sorelle, coltivare i rapporti che si radicano in questo essere figli dello stesso Dio. La fraternità discende da questo essere fratelli e sorelle, tutti creati a immagine e somiglianza di Dio. La guerra, le lotte, gli scontri, le accuse vicendevoli vanno nella direzione radicalmente opposta alla comunione.

In ciascuno di noi ci sono stimoli, forze interiori che ci spingono l’uno verso l’altro. Ma purtroppo ci sono anche forze che ci spingono alla contrapposizione. Ma il Signore, se noi invochiamo la sua forza di amore, egli ce le dona, ci ascolta e ci risponde. E qui pensiamo allo spazio della preghiera nelle nostre giornate. Senza preghiera è come restare con le sole nostre forze che sono ambivalenti. Gesù come uomo sentiva il bisogno quotidiano della preghiera per rimanere intimamente legato a quella comunione del Padre e del Figlio, nello Spirito Santo.

Moltiplicare gli spazi che fanno crescere la comunione

Moltiplichiamo gli spazi di incontro, di ascolto, di accoglienza, di vicinanza, di aiuto fraterno: sono spazi che fanno crescere la comunione, che manifestano la nostra identità di figli e di fratelli e sorelle. È vero che siamo fragili, che siamo attaccati alle nostre abitudini; ma il Signore con pazienza non ci lascia soli, ci parla, ci riunisce, ci invita a tessere tanti fili di amicizia che danno gioia, che ci fanno camminare insieme.

Signore, col tuo Spirito avvolgici, perché possiamo entrare sempre più in questa vita di comunione, che è la tua vita, in questa fraternità senza confini, in questa tua famiglia. Fa’ che questa tua vita, come un fiume che scorre nel mondo, ristori, vivifichi e raggiunga tante altre persone. Tu ci comunichi la tua vita e ci chiedi di farla conoscere a tanti che cercano una vita più umana, più bella, più fraterna.

Intenzioni di preghiera

1) Per la nostra Comunità: perché sia segno di unità, fermento di pace, portatrice del Vangelo e testimonianza d’amore davanti a tutti gli uomini.

2) Perché Dio Padre, ci consideri figli nel suo Figlio e ci arricchisca con i doni dello Spirito, ci aiuti ad aver il cuore sempre aperto ai poveri per essere ricchi di sogni e liberi da ogni paura.

3) Perché la Santissima Trinità, raccolga nell’unità la Chiesa è manifesti l’amore di Dio fino ai confini della terra. Per Papa Francesco e per il nostro vescovo Domenico.

4) Per la pace e perché cessi ogni violenza in Ucraina e in ogni paese oppresso da conflitti. Perché il mondo sia liberato dal male, dalla carestia, dalla fame.

5) Perché lo Spirito Santo sia consolazione per gli oppressi e luce per gli afflitti. Rianimi chi è senza speranza, dia forza ad ogni cuore provato, e protegga chi è in pericolo.