parrocchia
san Gennaro all'Olmo - Napoli

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la Bibbia
Vangelo festivo

Predicazione del 13/03/22

2ª domenica del tempo di Quaresima /C
 
 

Letture: Genesi 15, 5-12.17-18; Salmo 26; Filippesi 3,17 - 4,1; Luca 9, 28-36.

 

dal Vangelo di Luca capitolo 9, versetti 28-36

28Circa otto giorni dopo questi discorsi, Gesù prese con sé Pietro, Giovanni e Giacomo e salì sul monte a pregare. 29Mentre pregava, il suo volto cambiò d'aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante. 30Ed ecco, due uomini conversavano con lui: erano Mosè ed Elia, 31apparsi nella gloria, e parlavano del suo esodo, che stava per compiersi a Gerusalemme.

32Pietro e i suoi compagni erano oppressi dal sonno; ma, quando si svegliarono, videro la sua gloria e i due uomini che stavano con lui. 33Mentre questi si separavano da lui, Pietro disse a Gesù: «Maestro, è bello per noi essere qui. Facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». Egli non sapeva quello che diceva.

34Mentre parlava così, venne una nube e li coprì con la sua ombra. All'entrare nella nube, ebbero paura. 35E dalla nube uscì una voce, che diceva: «Questi è il Figlio mio, l'eletto; ascoltatelo!». 36Appena la voce cessò, restò Gesù solo. Essi tacquero e in quei giorni non riferirono a nessuno ciò che avevano visto.


LA LUCE DI GESÙ TRASFIGURA ANCHE NOI


Pietro e i suoi compagni erano oppressi dal sonno; ma, quando si svegliarono, videro la sua gloria e i due uomini che stavano con lui.

Una quaresima in un tempo di guerra

Stiamo vivendo questo tempo di Quaresima che ci accompagna verso la Pasqua, con l’angoscia nel cuore per la tragedia che ha colpito il popolo ucraino. Tanti stanno pregando perché venga la pace, tanti stanno manifestando il desiderio di pace e tanti sono i segni di solidarietà, di aiuti materiali per le persone che hanno perso tutto.

In questa seconda domenica di Quaresima la liturgia ci presenta il Vangelo della Trasfigurazione. Poco prima Gesù ha parlato ai discepoli delle ore della passione che sarebbero arrivate: «Il Figlio dell'uomo deve soffrire molto, essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e risorgere il terzo giorno» (Lc 9,22). E invita i discepoli a seguirlo nella via della croce, a non aver paura di seguirlo: «Chi vuole salvare la propria vita, la perderà, ma chi perderà la propria vita per causa mia, la salverà» (v.24).

Ascoltare e accogliere Gesù nella preghiera

Otto giorni dopo Gesù sale sul monte a pregare assieme a Pietro, Giacomo e Giovanni. Probabilmente l’episodio della trasfigurazione si svolge di notte. Sappiamo che Gesù amava passare in preghiera le ore silenziose. E l’evangelista Luca sottolinea che proprio mentre pregava «il suo volto cambiò d’aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante». I discepoli possono conoscere ancora più chiaramente chi è Gesù.

La preghiera è sempre un momento che trasfigura, che impegna Gesù a mostrarsi e i discepoli ad ascoltarlo ed accoglierlo. La preghiera ci risveglia alla visione di Dio dinanzi alla nostra vita, alle vicende del mondo e ci comunica una forza che ci sostiene nelle avversità. La preghiera ci lega al Signore, instaura un rapporto familiare, profondo e intimo che va continuamente alimentato e ci apre a nuovi legami di amicizia, di tenerezza, di compassione.

Uniti a Gesù non vacilliamo nelle ore della prova

Il Signore conosce la nostra debolezza e ci viene incontro nella preghiera, ci fa scoprire il nostro bisogno di Lui, di ascoltare e accogliere ogni sua parola. L’idea di Pietro di costruire tre capanne perché Gesù e i due, Mosé ed Elia che conversavano con Lui, voleva essere un’attenzione per il freddo che di notte scende in Palestina. In realtà Gesù voleva fortificare la fede dei suoi discepoli, voleva legarli più fortemente a sé, perché non vacillassero nelle ore della prova.

Il Signore, in modi diversi continua a spingerci perché il nostro cammino sia sempre più dietro di Lui. Abbiamo sempre bisogno di purificare la nostra mente da pensieri che dividono, il nostro cuore da sentimenti di orgoglio, da desideri di affermazione con la forza. Per ben tre volte Gesù parla ai discepoli delle ore della passione che lo attendono, ma sempre aggiunge: «e risorgerò il terzo giorno». Ma invece i discepoli pensano di difenderlo e difendersi con le armi. I vangeli di Matteo e Marco dicono che uno dei presenti estrae una spada e colpisce, mentre il Vangelo di Giovanni specifica: «Allora Simon Pietro, che aveva una spada, la trasse fuori, colpì il servo del sommo sacerdote e gli tagliò l'orecchio destro» (Gv 18, 10).

Le armi uccidono e non danno felicità

E Gesù reagisce in maniera molto forte: «Rimetti la tua spada al suo posto, perché tutti quelli che prendono la spada, di spada moriranno» (Mt 26, 52). Di fronte alla forza sovrastante che in questi giorni colpisce l’Ucraina, tanti sono tentati di cedere e affidarsi alla forza delle armi. Papa Francesco ci ha ricordato che le armi chiamano guerra, che le armi distruggono e non liberano, uccidono e non danno la felicità.

Oggi la liturgia ci invita a salire sul monte con Gesù, a pregare con Lui, a calmare le nostre passioni, sgonfiare il nostro orgoglio e lasciarci trasformare dal suo amore. «Perché spendete denaro per ciò che non è pane, il vostro guadagno per ciò che non sazia?» - ci chiede il Signore (Is. 55,2). Ascoltiamo la voce dalla nube: «questi è il Figlio mio, l’eletto; ascoltatelo!». Egli è la nostra pace, ci indica le vie della pace, ci chiede di operare per la pace, ci chiede di smettere le piccole guerre personali.

La liturgia è il monte sul quale il Signore ci conduce, ci invita a tenere gli occhi fissi su di Lui, sul Vangelo, per essere trasfigurati anche noi, vedere meglio il mistero dell’amore di Dio e comunicare agli altri quello che le parole del Vangelo ci trasmettono.

Intenzioni di preghiera

1) Perché il Vangelo della Trasfigurazione in queste ore buie ci faccia pregustare la vittoria sul male del cammino che passa per la Passione e la Croce. Che il Signore conceda anche a noi di trasfigurarci, per divenire luce e sale della terra.

2) Perché, per tutti, questa quaresima sia un tempo di rinnovamento e di conversione. Perché in tanti scelgano per la pace, sottraendosi allo spirito di divisione che mette gli uni contro gli altri. Perché, accogliendo la Parola di Dio, sappiamo farci pacificatori, miti, soccorritori di chi è nel bisogno.

3) Per la Chiesa, perché trasfigurata dalla luce di Gesù, illumini e conforti il mondo con la speranza che non delude e la consolazione che rincuora ogni afflizione. Per Papa Francesco, voce instancabile di pace, che esorta tutti alla preghiera, all’unità, all’azione solidale. Per il nostro vescovo Domenico.

4) Per la protezione e la salvezza della popolazione inerme sotto i bombardamenti in Ucraina, per i più deboli come gli anziani, i bambini e i malati. Per la città di Kiev e le tante città minacciate e ferite dalla violenza della guerra. Perché nessuno sia lasciato solo. Per i profughi perché trovino accoglienza e rifugio.

5) Perché si fermi il male della guerra che insidia pericolosamente il mondo. Perché si moltiplichino gli sforzi diplomatici per trovare una soluzione al conflitto che ponga fine alle ostilità. Perché tanti si mobilitino per la pace, il dialogo, l’unità, la riconciliazione.