parrocchia
san Gennaro all'Olmo - Napoli

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la Bibbia
Vangelo festivo

Predicazione del 24/01/21

Domenica 3ª del Tempo Ordinario
Festa della Parola di Dio
 

Letture: Giona 3,1-5.10; Salmo 24; 1 Corinzi 7,29-31; Marco 1,14-20.

Memoria di sant’Antonio abate (†356). Seguì il Signore nel deserto egiziano e fu padre di molti monaci. Giornata di riflessione sui rapporti tra ebraismo e cristianesimo.

dal Vangelo di Marco 01, 14-20

14Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, 15e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo».

16Passando lungo il mare di Galilea, vide Simone e Andrea, fratello di Simone, mentre gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. 17Gesù disse loro: «Venite dietro a me, vi farò diventare pescatori di uomini». 18E subito lasciarono le reti e lo seguirono.

19Andando un poco oltre, vide Giacomo, figlio di Zebedeo, e Giovanni suo fratello, mentre anch'essi nella barca riparavano le reti. 20E subito li chiamò. Ed essi lasciarono il loro padre Zebedeo nella barca con i garzoni e andarono dietro a lui.


PRENDERCI CURA DEGLI ALTRI

 


Gesù disse loro: «Venite dietro a me, vi farò diventare pescatore di uomini».
E subito lasciarono le reti e lo seguirono.

La Domenica: giorno della Parola del Signore

La domenica per noi cristiani non è un giorno come gli altri, non è solo il giorno di riposo dal lavoro quotidiano. La domenica è il giorno del Signore, il giorno della Parola del Signore che ci parla con le parole della Bibbia. Sono parole che ci liberano dalla prigionia di noi stessi, da una visione angusta della vita, ci dicono che siamo tutti immagine di Dio, chiamati a vivere non solo per il pane, per le cose materiali, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio.

Durante la liturgia la Bibbia passa in mezzo a noi perché ci disponiamo ad ascoltarla, per ritrovare il libro della vita e leggerlo, ascoltarlo, viverlo. Quella parola del Signore rivolta a Giona - «Alzati, va’ a Ninive, la grande città, e annuncia loro quanto ti dico» - è anche la parola di Gesù che dice: «il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo».

La Bibbia appartiene a tutto il popolo

Celebriamo oggi la festa della Parola, una festa che si radica nel Concilio Vaticano II, quando i vescovi chiesero che la Bibbia tornasse nelle mani di tutti, di ogni cristiano. E papa Francesco, istituendo questa festa ha affermato che “la Bibbia non può essere solo patrimonio di alcuni, essa appartiene anzitutto al popolo convocato per ascoltarla e riconoscersi in quella Parola”.

Il Signore Gesù continua a passare anche oggi e guarda, vede in profondità, legge nel cuore degli uomini le loro domande, il bisogno di risposte vere per la propria vita. «Gesù andò nella Galilea»: è la regione da cui proviene, ma è anche la regione dei pagani. Gesù comincia la sua missione che è aperta ad altri, comprende un orizzonte largo che vuole raggiungere tutti.

Gesù è il primo pescatore di uomini

Per seguire Gesù non c’è bisogno di attitudini particolari, di preparazione specifica. Quei primi chiamati da Gesù, due coppie di fratelli – Simone e Andrea, Giacomo e Giovanni – erano dei pescatori e non immaginavano che l’incontro con Gesù avrebbe trasformato la loro vita. Gesù prende il loro mestiere sul serio, ma per trasformarlo completamente. È lui il primo pescatore di uomini, ed ecco che raccogliere quattro bei pesci nella sua rete.

Quello che è chiesto ad ogni discepolo è seguire il Signore. «Venite dietro a me!» - dice Gesù: è questa la posizione del discepolo. Seguendolo impariamo a guardare con i suoi occhi per vedere ciò che egli vede e lasciarci vedere da lui. Quei primi discepoli presteranno una delle loro barche perché serva da pulpito dal quale egli proclamerà la Parola. La sinagoga è troppo piccola, bisogna uscire all’aperto.

Essere pescatori di uomini nel mare delle tante Galilee di oggi

Questa festa della Parola ci chiama a divenire ancora pescatori di uomini nel mare delle tante Galilee di oggi, terre pagane come quella prima Galilea, bisognose di rinascita, di rinnovamento, mossi dall’energia che la Parola del Signore comunica. Il nuovo lavoro è quello di curarci dei nostri contemporanei, degli uomini e donne di questa generazione, dei tanti che vivono ai margini e attendono di essere risollevati. Da Gesù impariamo a compiere quello che lui stesso fa.

Intenzioni di preghiera

1. Perché la luce della Parola di Dio sia sempre guida ai nostri passi e perché uniti oggi accogliamo di nuovo l’invito alla conversione e alla concordia dei cuori.

2. Per Papa Francesco, per il nostro vescovo Crescenzio e per la Chiesa, perché sia fedele nel custodire e comunicare il tesoro della Tua Parola.

3. Per l’unità di tutte le Chiese cristiane. Perché nella multiforme ricchezza dei doni, diventino luogo in cui incontrare la misericordia del tuo amore e la tua pace.

4. Perché in tanti in questo tempo rispondano all’invito della tua Parola a seguirti, lasciando quello che non serve, per collaborare con audacia e generosità al rinnovamento del mondo e alla consolazione dei poveri.

5. Perché Gesù mite e umile di cuore, doni al mondo la pace e faccia cessare ovunque la guerra. Per la liberazione dal male e dalla Pandemia. Per la città di Beira, in Mozambico, nuovamente colpita da un ciclone e per tutti coloro che hanno nuovamente perso la loro casa.