parrocchia
san Gennaro all'Olmo - Napoli

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la Bibbia
Vangelo festivo

Predicazione del 02/02/20

Festa della Presentiazione di Gesù al Tempio /A -
 
 

Letture: Malachia 3,1-4; Salmo 23; Ebrei 2,14-18; Luca 2,22-40.

Ricordo dei due anziani Simeone e Anna, che aspettavano con fede il Signore. Preghiera per gli anziani.
Memoria del centurione Cornelio, primo pagano convertito e battezzato da Pietro.

dal Vangelo di Luca 02, 22-40.

22Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione rituale, secondo la legge di Mosè, portarono il bambino a Gerusalemme per presentarlo al Signore - 23come è scritto nella legge del Signore: Ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore - 24e per offrire in sacrificio una coppia di tortore o due giovani colombi, come prescrive la legge del Signore.

25Ora a Gerusalemme c'era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e pio, che aspettava la consolazione d'Israele, e lo Spirito Santo era su di lui. 26Lo Spirito Santo gli aveva preannunciato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Cristo del Signore. 27Mosso dallo Spirito, si recò al tempio e, mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per fare ciò che la Legge prescriveva a suo riguardo, 28anch'egli lo accolse tra le braccia e benedisse Dio, dicendo:

29«Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo vada in pace, secondo la tua parola, 30perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza, 31preparata da te davanti a tutti i popoli: 32luce per rivelarti alle genti e gloria del tuo popolo, Israele».
33Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui. 34Simeone li benedisse e a Maria, sua madre, disse: «Ecco, egli è qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione 35- e anche a te una spada trafiggerà l'anima -, affinché siano svelati i pensieri di molti cuori».

36C'era anche una profetessa, Anna, figlia di Fanuele, della tribù di Aser. Era molto avanzata in età, aveva vissuto con il marito sette anni dopo il suo matrimonio, 37era poi rimasta vedova e ora aveva ottantaquattro anni. Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere. 38Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme.

39Quando ebbero adempiuto ogni cosa secondo la legge del Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro città di Nàzaret. 40Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era su di lui.


GESÙ CI VIENE INCONTRO COME LUCE PER TUTTI I POPOLI


Anche Simeone lo accolse tra le braccia e benedisse Dio.

L’incontro di Gesù al tempio

Celebriamo oggi la festa della presentazione di Gesù al Tempio di Gerusalemme. Secondo la religione ebraica, quaranta giorni dopo la nascita ogni primo figlio doveva essere portato al Tempio per essere presentato al Signore, perché egli appartiene a Dio fin dalla nascita.

E Maria e Giuseppe seguono questa norma; in quanto poveri si limitano ad offrire per il sacrificio di purificazione solo due piccioni. Quella di oggi è la festa dell’incontro tra Dio e il suo popolo nel tempio e celebra Gesù come luce che viene a illuminare la vita di tutti gli uomini. E noi questo incontro lo viviamo nella santa liturgia che celebriamo: Gesù viene ad illuminare la nostra vita e quella del mondo.

E nel tempio sono proprio due anziani, Simeone ed Anna, che lo riconoscono come inviato da Dio. Simeone accoglie tra le sue braccia il bambino e canta pieno di gioia: «Ora posso andare in pace, perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza, luce per rivelarti ai popoli». E anche Anna, anziana di 84 anni arriva al tempio, con gioia si rivolge a Dio e subito parla agli altri del bambino.

Nuove esperienze anche da anziani

Anche da vecchi si può incontrare il Signore, vivere una nuova amicizia e iniziare una vita più intensa e più importante di quella già vissuta. È l’esperienza che tanti nostri amici anziani hanno cominciato a vivere. Oggi gli anziani sono tanti, sono più numerosi dei giovani e c’è bisogno di aprire con loro nuovi orizzonti: essi farsi vicino a quelli che sono più deboli e non lasciarli soli, andare a visitarli, dialogare con loro, unirsi a loro nella preghiera, renderli partecipi di quanto avviene nel mondo.

E poi ci sono anziani più validi che possono spendere le loro energie e fare della propria libertà un terreno per scoprire nuovi orizzonti. Essi stessi possono essere i primi a non lasciare soli quelli che sono più malati, che sono impediti ad uscire. Così si tesse una nuova rete di solidarietà e si scopre il senso e la bellezza della vecchiaia. Secondo papa Francesco le virtù profetiche della vecchiaia sono: libertà, dono, dialogo, gratuità, memoria, preghiera; virtù che possono rendere il mondo più umano e la Chiesa più evangelica.

«Nella vecchiaia daranno ancora frutti»

Quando si parla delle persone anziane ci si ferma agli aspetti demografici, medici ed economici; invece di pensare a come vivere la vecchiaia, a come dare ad essa il suo pieno valore, ci si ferma sui numeri, sui corpi, sui costi. Con passione e intelligenza possiamo scoprire che gli anziani sono una risorsa, che il tempo della vecchiaia può diventare il tempo dei rapporti gratuiti, dell’amore e dell’amicizia disinteressata, tempo in cui aiutare anche chi non è anziano a non averne paura.

Nella Bibbia la longevità è una benedizione. Luca nei primi capitoli del suo Vangelo ci parla di queste due coppie di anziani – Zaccaria ed Elisabetta e poi Simeone ed Anna – che svolgono un ruolo importante. Gli anziani non sono uno scarto. Essi per un verso ci mettono a confronto con la nostra fragilità, con la dipendenza reciproca, con i nostri legami familiari e comunitari, ma soprattutto con il nostro essere figli di Dio. Per altro verso possono fare tanto per gli altri.

C’è una profezia degli anziani che si realizza quando la luce del Vangelo entra pienamente nella loro vita e come dice il salmista (91,15) «nella vecchiaia daranno ancora frutti». Una anziana, che assieme alle sue amiche aveva cominciato a conoscere il Vangelo e a preparare dei pasto per le persone che vivono per strada mi diceva: «Ma il Vangelo è così bello, perché me l’avete fatto conoscere solo ora che ho ottanta anni?».

Intenzioni di preghiera

1) Signore Gesù, donaci di riconoscerti come nostro Salvatore, luce per il mondo intero. Fa’ che gli uomini e le donne possano prendersi cura gli uni degli altri, anche quando si è deboli, malati, più fragili; perché la vita sia sempre accolta come un dono prezioso, rispettata ed amata. Aiutaci ad essere all’origine di una nuova convivenza in cui ogni età abbia il suo posto, la sua missione e tutti siano testimoni della speranza.

2) Ti preghiamo, Signore, sostieni Papa Francesco, il nostro vescovo Crescenzio e tutta la Chiesa, perché si impegni nella comunicazione del Vangelo nel nostro tempo, soprattutto dove c’è dolore e sofferenza e porti la buona notizia della tua salvezza in ogni periferia del mondo. 3) Ti preghiamo, o Signore, per tutti gli anziani, perché come Simeone e Anna possano vedere il compimento della tua promessa e giungere al festoso incontro con Te.

4) Signore, riempi della tua luce i nostri cuori e le terre degli uomini. Scaccia il buio del male, dell’inimicizia, della guerra. Tu che sei Luce di tutte le genti, dona al mondo intero la tua pace e libera da ogni male chi è ancora sequestrato e in pericolo.

5) Signore, ti chiediamo di proteggere con il tuo amore chi è esposto al freddo di questo inverno. Dona a noi di continuare a vivere l’amicizia verso questi fratelli più poveri e più indifesi, come una benedizione per la nostra vita.