parrocchia
san Gennaro all'Olmo - Napoli

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la Bibbia
Vangelo festivo

Predicazione del 09/02/20

5ª Domenica del Tempo Ordinario /A
 
 

Letture: Isaia 58,7-10; Salmo 111; 1ª Corinzi 2, 1-5; Matteo 5, 13-16.

 

dal Vangelo di Matteo 05, 13-16.

Gesù disse ai suoi discepoli: 13Voi siete il sale della terra; ma se il sale perde il sapore, con che cosa lo si renderà salato? A null'altro serve che ad essere gettato via e calpestato dalla gente.

14Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città che sta sopra un monte, 15né si accende una lampada per metterla sotto il moggio, ma sul candelabro, e così fa luce a tutti quelli che sono nella casa. 16Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al Padre vostro che è nei cieli.


SIATE LUCE DEL MONDO E SALE DELLA TERRA


Gesù disse ai suoi discepoli:
«Voi siete il sale della terra ... voi siete la luce del mondo».

Una nuova esperienza di vita

Gesù fin dall’inizio della sua predicazione ha chiamato uomini e donne comuni, non specialisti della religione, a stare con lui, ad apprendere da lui come spendere la propria vita. Gli esponenti più in vista della religione ebraica, i dottori della Legge, gli scribi che con i loro studi supportavano i farisei, rimanevano scettici e a volte schernivano questi compagni di Gesù che non avevano alcuna preparazione specifica per predicare.

Ma per quei primi discepoli era importante l’ascolto di quanto Gesù diceva a loro e alle folle e apprendere una nuova attenzione alle persone, specialmente a quelle che erano messe ai margini di quella società. Per loro era una esperienza di ascolto e una esperienza di vita. E sin dai primi momenti, dopo la proclamazione delle beatitudini, Gesù li chiama ad operare responsabilmente imparando da lui.

Camminare alla luce del Signore, che ci è donata

È per loro un cambiamento di prospettiva, è assunzione di responsabilità di fronte a quello che apprendono e vedono. E Gesù fa presto ad inviarli a due a due e portare ad altri quello che hanno appreso e compiere gli stessi gesti compiuti da Gesù, con lo stesso amore, verso i malati, i deboli, i poveri. La luce che è Gesù – «io sono la luce del mondo» dice ai discepoli – illumina la loro vita, li fa uscire dal buio dell’egoismo, della concentrazione su se stessi, del protagonismo e, liberati, li porta ad incontrare, ascoltare, ad essere partecipi della vita degli altri.

Oggi sentiamo queste parole del Signore rivolte a noi, manifestazione dell’amore che ha per noi, della fiducia che ripone in noi. E come ha fatto con quei primi discepoli, conduce anche noi a camminare per le strade, a guardare con attenzione le persone, a fermarci, ad ascoltarli e a coinvolgerci con loro. Così scopriamo tanti luoghi e tante persone che ci erano sconosciuti e portare la luce che viene da lui che illumina e riscalda i cuori freddi o rassegnati, fa ritornare alla vita, fa rialzare e riprendere a camminare quelli che giacevano senza forze.

Lampade vive che diffondono luce

La luce di Gesù emana il calore dell’amore di Dio che egli comunica largamente a quelli che si lasciano coinvolgere da Lui. E così piccoli uomini e piccole donne – come noi siamo – diventano diffusori di questo amore che viene da Dio, diventano tante lampade vive che moltiplicano questa luce per raggiungere un numero sempre maggiore di persone.

L’amore del Signore, come ce lo fa conoscere Gesù, è un fatto molto concreto, non sono belle parole buttate lì ma gesti concreti come ci spiega il profeta Isaia: «dividere il pane con l’affamato, introdurre in casa i miseri, vestire uno che vedi nudo» … Condividere il pasto, diventare loro amici, aiutare in maniera concreta con piccoli gesti, voler loro bene. «Se aprirai il tuo cuore all’affamato, se sazierai l’afflitto di cuore, allora brillerà fra le tenebre la tua luce» - continua ancora il profeta. È questa la luce di cui c’è bisogno anche oggi, nella nostra città e in tutte le città, specialmente dove ci sono guerre, fame e violenza.

La nuova città che si costruisce col Signore

Così nasce e cresce la città di Dio in mezzo agli uomini, senza muri, senza esclusioni, dove scopriamo la bellezza e la gioia della fraternità allargata a tutti. Le sofferenze diventano più leggere, ritorna il sorriso sui volti di quelli che erano tristi e sconsolati. Si vive la gioia vicendevole in maniera semplice, grati nel vedere che insieme si cambia: cambiano i rapporti, cambia il sapore della vita, cambia lo sguardo, ma soprattutto cambia il cuore perché l’amore di Dio ci cambia in maniera profonda.

Non siate timorosi – ci dice il Signore - non abbiate paura delle difficoltà, della forza del male che opera per dividere gli uomini, per separarli gli uni dagli altri in tanti modi. Siamo deboli se contiamo sulle nostre forze, ma siamo forti se ci apriamo a Lui, come ci esorta l’apostolo Paolo: «state saldi nella fede, comportatevi in modo virile, siate forti. Tutto si faccia tra voi nella carità» (1Cor 16,13-14).

Intenzioni di preghiera

1. Ti rendiamo grazie o Signore per le Comunità nate dalla predicazione del Vangelo in tanti luoghi del mondo: fa che siano sale della terra, luce che rischiara le tenebre e speranza per quanti cercano Dio e la sua salvezza.

2. Ti preghiamo Signore perché la Chiesa, strumento del tuo amore misericordioso che non dimentica nessuno e per il quale nessuno è straniero, sia - assieme a Papa Francesco - segno di unità della famiglia umana. Ti preghiamo per il nostro vescovo Crescenzio.

3. Ti ringraziamo, o Signore, per il dono del Vangelo, che a noi dona sogni grandi e l’entusiasmo dell’amore; perché ci rende fratelli e sorelle dei più poveri; perché è consolazione e speranza per gli anziani, famiglia per chi è solo. Aiutaci a liberare chi è più ferito dalla vita, perché possa prendere parte alla tua gioia.

4. Signore, aiutaci tutti a essere segno di concordia, di unità, di riconciliazione. Accogli ancora una volta la nostra preghiera per la Pace in Siria, in Iraq, in Medio Oriente, in Libia, in Sud Sudan, in Centrafrica e ovunque si soffre per la guerra. Veglia sulla vita di quanti sono ancora sequestrati e in pericolo.

5. Benedici, Signore, tutte le persone di buona volontà che accompagnano il nostro cammino, spezzando insieme il pane per gli affamati, sostenendo la nostra debolezza con la loro preghiera e la loro simpatia, spingendoci a nuova conversione, confidando nel tuo amore che trasfigura e apre al futuro.