parrocchia
san Gennaro all'Olmo - Napoli

2
la Bibbia
Vangelo festivo

Predicazione del 05/01/20

Seconda domenica dopo Natale /A -
 
 

Letture: Siracide 24, 1-2.12-16; Salmo 147; Efesini 1, 3-6.15-18; Giovanni 1, 1-18.

 

dal Vangelo di Giovanni 01, 01-18.

1 In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. 2Egli era, in principio, presso Dio: 3tutto è stato fatto per mezzo di lui e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste. 4In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini; 5la luce splende nelle tenebre e le tenebre non l'hanno vinta.

6Venne un uomo mandato da Dio: il suo nome era Giovanni. 7Egli venne come testimone per dare testimonianza alla luce, perché tutti credessero per mezzo di lui. 8Non era lui la luce, ma doveva dare testimonianza alla luce.

9Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo. 10Era nel mondo e il mondo è stato fatto per mezzo di lui; eppure il mondo non lo ha riconosciuto. 11Venne fra i suoi, e i suoi non lo hanno accolto. 12A quanti però lo hanno accolto ha dato potere di diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome, 13i quali, non da sangue né da volere di carne né da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati.

14E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come del Figlio unigenito che viene dal Padre, pieno di grazia e di verità. 15Giovanni gli dà testimonianza e proclama: «Era di lui che io dissi: Colui che viene dopo di me è avanti a me, perché era prima di me».

16Dalla sua pienezza noi tutti abbiamo ricevuto: grazia su grazia. 17Perché la Legge fu data per mezzo di Mosè, la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo. 18Dio, nessuno lo ha mai visto: il Figlio unigenito, che è Dio ed è nel seno del Padre, è lui che lo ha rivelato.


CRESCERE OGNI GIORNO COME FIGLI DI DIO


«E il Verbo si fece carne
e venne ad abitare in mezzo a noi »

Una riflessione su quanto abbiamo vissuto

Mentre nel giorno di Natale ci è stato raccontato come è nato Gesù, la chiusura che ha trovato a Betlemme, fino a dover nascere in condizioni di povertà, adagiato in una mangiatoia degli animali, perché «non c’era posto per loro nell’alloggio», oggi la liturgia ci accompagna a riflettere sull’evento del Natale.

Il Natale è Dio che viene sulla terra, che si fa uomo come noi, per fare di noi persone nuove, per coinvolgerci e chiamarci a vivere la sua stessa vita, con i suoi stessi sentimenti.

La prima pagina del Vangelo di Giovanni, detta Prologo, ci apre ad una riflessione teologica: Il Verbo, colui che era presso Dio, che era Dio, colui che ha creato il cielo e la terra, che è esistito da sempre, da prima della creazione del mondo, si è abbassato verso di noi, si è fatto uomo come noi.

Dio viene come luce che illumina

Ma perché «il Verbo, cioè il Figlio di Dio, si è fatto carne e venne ad abitare in mezzo a noi»? Per amore verso di noi, per riversare in noi il suo amore, perché noi potessimo diventare donne e uomini nuovi, abitati dai suoi stessi sentimenti: amore, bontà, misericordia, pazienza, tenerezza, dono di sé, accoglienza verso tutti.

È una luce che viene ad illuminare la storia di questo mondo, bisognoso di pace, di amore, bisognoso di imparare ad uscire da sé, a riconoscere gli altri uomini come nostri fratelli e sorelle. La luce illumina, riscalda, si diffonde, penetra nei luoghi bui. E lo fa in maniera delicata, lieve, non con la prepotenza di noi piccoli uomini, non con l’arroganza di chi si vuole imporre.

Dio rischia il rifiuto dinanzi alla nostra libertà

Egli viene nella mitezza, nella debolezza di un bambino, affidandosi alla nostra scelta libera di accoglierlo oppure no. E il Figlio di Dio fatto uomo ha conosciuto il rifiuto. «Veniva nel mondo la luce vera, eppure il mondo non lo ha riconosciuto». È venuto in mezzo al popolo che attendeva il Messia «eppure i suoi non lo hanno accolto».

Ma le tenebre di questo mondo non sono riuscite ad annullare questa luce, a spegnerla: «la luce splende nelle tenebre e le tenebre non l’hanno vinta». La luce del Natale l’abbiamo vista sul volto delle tante persone che sono venute ai pranzi dei Natale, sul volto dei poveri e dei tanti amici che sono venuti ad aiutarci, seduti attorno alla stessa mensa o impegnati a servire.

Riscoprire e vivere il nostro essere figli di Dio

Sono quelli che hanno accolto il Figlio di Dio fatto bambino e il Vangelo ci dice: «a quanti però lo hanno accolto ha dato potere di diventare figli di Dio». Diventare figli come Gesù. Natale, nel suo significato più vero, significa riscoprire di essere figli di Dio, sentirsi profondamente tali. E si può rinascere a tutte le età, anche quando si è vecchi. Come? La risposta è semplice: ascoltando il Vangelo!

Nella notte di Natale, e in questa domenica, ci è stata aperta la prima pagina del Vangelo, quella della nascita di Gesù. Da questa prima pagina possiamo ripartire; di qui possiamo iniziare a scrivere di nuovo la nostra vita. E cresceremo, giorno dopo giorno, come cresceva il bambino Gesù, se sfoglieremo pagina dopo pagina il piccolo libro del Vangelo, cercando di metterlo in pratica.

A Natale il Verbo si è fatto carne. Il Vangelo deve diventare la nostra vita, la nostra carne, in tutti i nostri giorni..

Intenzioni di preghiera

1) O Signore, oggi abbiamo ascoltato la tua divina Parola, creatrice del mondo e rivelatrice del tuo grande amore per noi. Aiutaci, giorno dopo giorno, a crescere nell’ascolto del Vangelo e a metterlo in pratica perché divenga carne della nostra vita.

2) Ti preghiamo, o Signore, per papa Francesco, per il nostro vescovo, Crescenzio e per tutta la Chiesa, perché diffonda nel mondo la tua Parola che svela agli uomini la loro dignità di figli di Dio.

3) Ti preghiamo, Signore, per le nostre Comunità, perché siano famiglia per i più poveri, accoglienti verso i migranti, amiche dei giovani e degli anziani, segno della tua misericordia che vuole raggiungere tutti.

4) Signore, ti preghiamo per il futuro dell’Europa, perché custodisca con saggezza il dono della Pace. Aiutaci a parlare alla nostra generazione e particolarmente ai più giovani, perché sappiano seguirti con gioia e senza paura nella missione di cambiare il mondo.

5) Ti preghiamo, Signore, per chi è sopraffatto dalle prove della vita, per chi non vede più un futuro innanzi a sé. Ti preghiamo perché il male non sia padrone della vita di tanti; perché le terre ridotte ad un deserto dalla violenza e dalla guerra possano rifiorire alla pace. Veglia sulla vita di quanti sono ancora sequestrati e in pericolo in tante parti del mondo.