parrocchia
san Gennaro all'Olmo - Napoli

2
la Bibbia
Vangelo festivo

Predicazione del 25/12/19

Natale del Signore /A -
 
 

Letture: Isaia 9, 1-6; Salmo 95; Tito 2, 11-14; Luca 2, 1-14 (o fino a 20).

 

dal Vangelo di Luca 2, 01-20

I1 In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. 2Questo primo censimento fu fatto quando Quirinio era governatore della Siria. 3Tutti andavano a farsi censire, ciascuno nella propria città. 4Anche Giuseppe, dalla Galilea, dalla città di Nàzaret, salì in Giudea alla città di Davide chiamata Betlemme: egli apparteneva infatti alla casa e alla famiglia di Davide. 5Doveva farsi censire insieme a Maria, sua sposa, che era incinta.

6Mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. 7Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia, perché per loro non c'era posto nell'alloggio.

8C'erano in quella regione alcuni pastori che, pernottando all'aperto, vegliavano tutta la notte facendo la guardia al loro gregge. 9Un angelo del Signore si presentò a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande timore, 10ma l'angelo disse loro: «Non temete: ecco, vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: 11oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore. 12Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia».

13E subito apparve con l'angelo una moltitudine dell'esercito celeste, che lodava Dio e diceva: 14«Gloria a Dio nel più alto dei cieli e sulla terra pace agli uomini, che egli ama». 15Appena gli angeli si furono allontanati da loro, verso il cielo, i pastori dicevano l'un l'altro: «Andiamo dunque fino a Betlemme, vediamo questo avvenimento che il Signore ci ha fatto conoscere».

16Andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia. 17E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro. 18Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. 19Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore. 20I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com'era stato detto loro.


ANCHE NOI ABBIAMO VISTO UNA GRANDE LUCE


«Giuseppe, non temere di prendere con te Maria, tua sposa.
Il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito santo»

Il Vangelo del Natale ci porta in un luogo povero

«Il popolo che camminava nelle tenebre ha visto una grande luce». È la parola del profeta che giunge anche a noi e ci comunica gioia. Sì, conosciamo le tenebre di questo mondo, conosciamo i tanti luoghi bui, freddi, dove si soffre e si spera in un giorno nuovo. Il Natale ci porta questo annuncio gioioso.

Ma il Vangelo del Natale non ci porta nei luoghi dei potenti di questo mondo, con il loro desiderio di aumentare il potere. Cesare Augusto, il potente di quel tempo, voleva conoscere su quanti egli esercitava il suo potere; un censimento che costringe tanta gente a fare dei viaggi. È così per Maira e Giuseppe che dalla povera Galilea devono andare in un’altra regione, in Giudea, a Betlemme dove c’erano i parenti di Giuseppe.

«Per loro non c'era èposto nell'alloggio»

Maria e Giuseppe, dopo un viaggio lungo e faticoso, speravano di essere accolti. Ma sappiamo quello che avvenne: Maria «diede alla luce il suo figlio, lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia, perché per loro non c’era posto nell’alloggio». Conosciamo bene le tante storie di inaccoglienza, di coloro che non hanno un posto dove passare la notte, di tanti stranieri che arrivano con speranza nelle nostre terre; quella di tanti anziani che dopo una vita laboriosa non pensavano di finire soli e abbandonati, quella di tanti bambini bisognosi di attenzione, di cure, di istruzione; quella di tanti malati bisognosi di assistenza e conforto.

Possiamo dire con le parole del profeta: sono coloro che sono oppressi da un giogo pesante, come un peso insopportabile sulle loro spalle, spesso trattati male, umiliati come apprendiamo dalle notizie di cronaca. Il Natale ci parla di pastori, di persone che di notte restano all’aperto per fare la guardia al loro gregge. Sono essi che accolgono l’annuncio dell’angelo. La luce viene da un bambino deposto in una mangiatoia. Da lui inizia un tempo nuovo, anche per noi che siamo venuti accogliendo l’invito della Chiesa, nostra madre, della Comunità che ci ha raggiunto.

Natale è la festa dell'accoglienza

Natale in mezzo al buio di tanti egoismi, di tante solitudini, è la festa dell’accoglienza, tutte le pagine dei vangeli di Natale ci parlano di accoglienza: Maria che accoglie in grembo il Figlio, i pastori che vanno nella notte verso di lui, il vecchio Simeone che lo prese tra le braccia nel tempio. E Giuseppe: è colui che accoglie, non temette di prendere con sé Maria e Gesù. Accogliere Gesù, il piccolo, il bambino, è il cuore dei Vangeli di Natale.

Gesù, piccolo, vuole entrare nella nostra vita, vuole che le parole del Vangelo le conosciamo, le assorbiamo, ci rinnovano profondamente, ci cambiamo i pensieri, i comportamenti, fanno nascere nuovi rapporti, nuove amicizie, creano legami con quelli che prima ci erano estranei. Ascoltando la Parola di Dio impariamo ad ascoltare gli altri, ad accoglierli. È Gesù stesso che ce lo dice: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui» (Gv 14,23). Facciamoci abitare da Gesù. Egli ricrea legami, fa nascere comunità dove c’erano tante solitudini.

Il pranzo di Natale assieme a tanti poveri

È l’immagine del pranzo di Natale, oggi, qui e in altre chiese di questa città, ma di tante città in Italia, in Europa, in tanti parti del mondo. È la grande luce che vede il profeta: «il popolo che camminava nelle tenebre ha visto una grande luce». Il pranzo di Natale è l’immagine del futuro, futuro di una umanità fraterna seduta alla tavola, che ha al centro il più povero. Dal bambino di Betlemme sgorga una energia di amore. Se lo accogliamo concretamente, se diventiamo amici dei poveri, veniamo trasformati, diventiamo persone con una energia di amore che riscalda i cuori di tanti, che moltiplica l’amore e fa crescere la fraternità. Accogliendo Gesù in noi potremo essere veri rinnovatori, fonti di cultura della vita, fiumi di acqua viva per gli assetati e i poveri.

Riferiamo anche noi, come i pastori, quelli che abbiamo ascoltato, quello che abbiamo visto, comunichiamolo perché tanti sono i cercatori di Dio, assetati di amore. Il piccolo Gesù grida a un mondo assetato: «chi ha sete venga a me e beva chi crede in me … fiumi di acqua viva sgorgheranno dal suo seno» (Gv 7, 38). Accogliamo questa voce, chi ha sete del Natale, non si preoccupi: venga e beva. Meditiamo nel nostro cuore, come Maria, quello che vediamo, che ascoltiamo e facciamoci voci del Natale, come i pastori, stupiti essi per primi, di quanto avevano visto con i loro occhi e avevano vissuto con gioia.

Intenzioni di preghiera

1) Signore Gesù, luce dal mondo che vieni ad illuminare le tenebre e nasci come nuova speranza per la nostra vita e per il mondo intero, apri il nostro cuore e donaci di rinnovarci profondamente nel tuo amore.

2) Signore, noi ti preghiamo per papa Francesco, per il nostro vescovo Crescenzio e per tutta la Chiesa, perché comunichi fino all’estremità della terra la gioiosa notizia della nascita del Salvatore e tutta l’umanità partecipi alla lode e alla gloria del suo nome.

3) Ti preghiamo, Signore, per tutte le nostre Comunità sparse nel mondo, perché testimonino nella gioia il tuo amore davanti a tutti gli uomini nell’accoglienza ai poveri.

4) Signore, davanti alla tua mangiatoia deponiamo le nostre invocazioni per coloro che nel nostro mondo, come te, non trovano un posto: per i poveri, i senza fissa dimora, gli stranieri, i rom, per chi è solo, per i carcerati e i condannati a morte, per chi ha fame e sete e per i malati. Fa’ che in questo Natale tutti possano essere consolati e, in te che nasci, trovare nuova speranza.

5) Signore Gesù, principe della pace, fa’ che la pace annunciata a Betlemme percorra le strade di tutti i paesi del mondo, vinca ogni divisione e ogni inimicizia. Accogli la nostra supplica e fa tacere le armi in ogni luogo dove c’è la guerra. Veglia su quanti sono ancora sequestrati e in pericolo.