parrocchia
san Gennaro all'Olmo - Napoli

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la Bibbia
Vangelo festivo

Predicazione del 24/11/19

Domenica 34ª Tempo Ordinario /C - Festa di Cristo re
 
 

Letture: 2Samuele 5,1-3; Salmo 121; Colossesi 1,12-20; Luca 23,35-43

 

dal Vangelo di Luca 23, 35-43

35 In quel tempo [dopo che ebbero crocifisso Gesù] il popolo stava a vedere; i capi invece lo deridevano dicendo: «Ha salvato altri! Salvi se stesso, se è lui il Cristo di Dio, l'eletto». 36Anche i soldati lo deridevano, gli si accostavano per porgergli dell'aceto 37e dicevano: «Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso». 38Sopra di lui c'era anche una scritta: «Costui è il re dei Giudei».

39Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: «Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e noi!». 40L'altro invece lo rimproverava dicendo: «Non hai alcun timore di Dio, tu che sei condannato alla stessa pena? 41Noi, giustamente, perché riceviamo quello che abbiamo meritato per le nostre azioni; egli invece non ha fatto nulla di male».

42E disse: «Gesù, ricòrdati di me quando entrerai nel tuo regno». 43Gli rispose: «In verità io ti dico: oggi con me sarai nel paradiso».


IL REGNO DI DIO È IN MEZZO A VOI


«Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno».
Gesù gli rispose: «oggi con me sarai nel paradiso»

Il sogno di Gesù di arrivare a tutti

Con la festa di Cristo re, oggi si chiude l’anno liturgico della Chiesa. E si chiude mentre Gesù ci manifesta il suo sogno di arrivare a tutti, a non escludere nessuno dal suo amore. Il regno di Dio è un regno di amore e proprio per questo vuole includere tutti.

Lasciarci attrarre da Gesù è la scelta più bella e più saggia che possiamo fare, una scelta che ci fa entrare in un mondo nuovo, che ci libera dalla cultura dell’odio, ci libera dalla paura, dall’amore egoistico che è come un dogma da abbandonare: «pensa a te, pensa a salvare te stesso».

Ringraziamo con gioia il Signore

Ma lo sappiamo e lo sperimentiamo: tanti “io” confliggono gli uni con gli altri e non portano alla pace, all’aiuto, alla comunione, ma alla contrapposizione vicendevole e alla emarginazione dei più deboli. Alla conclusione di questo anno liturgico sentiamo il debito di gratitudine per quanto il Signore ci ha fatto vivere, nutriti della sua Parola, facendoci vivere dentro il suo popolo: «ringraziate con gioia il Padre – ci esorta l’apostolo Paolo – che ci ha liberati dal potere delle tenebre e ci ha trasferiti nel regno del Figlio del suo amore».

Abbiamo opposto tante volte resistenze, ma il Signore non ci ha lasciati, non si è stancato e ha continuato ad attirarci per farci crescere sempre di più alla scuola del suo amore: il vangelo è scuola di amore, un largo, universale, per imparare ad amare come ama Dio.

Gesù non smette mai di amare

Il Vangelo di oggi ci fa contemplare Gesù crocifisso deriso e insultato perché non salva se stesso. È inchiodato alla croce, non può muovere né le mani né i piedi. Ma il cuore non è inchiodato, non smette di amare. E uno dei due ladri che gli stava accanto ha capito qualcosa del suo amore e si è rivolto a lui: «Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno». E Gesù: «oggi con me sarai nel paradiso».

Il regno di Gesù è regno di amore, è spazio di amore che non smette di dilatarsi perché vuole salvare tutti. E noi la vediamo questa dilatazione. In mezzo a tanti dolori, tanti afflizioni, divisioni, guerre, solitudini, tanti spazi, tanti luoghi dove questo amore si installa e porta calore, affetto, sostegno.

Tanti focolai di amore

Il viaggio di questi giorni di papa Francesco in grandi paesi, come la Thailandia – il settimo paese più popoloso del pianeta – e il Giappone con più di 120 milioni di abitanti, ha una piccolissima presenza di cristiani cattolici. E papa Francesco è andato perché questi focolai di amore possano crescere, possano riscaldare sempre di più i cuori.

E la giornata mondiale dei poveri è stata una giornata in cui questi focolai di amore si potevano toccare con mani, nella nostra città, in tante citta e luoghi, piccoli e grandi: tante tavole imbandite, dove sedevano persone diverse per età, condizione, cultura, religione. Sono tante piccole immagini del regno di Dio che viene, che è presente in questo mondo, regno di pace, di giustizia, di amore, di convivenza pacifica.

Il regno di Dio è in mezzo a noi

Non sottovalutiamo queste piccole realtà di amore, ricordiamo che Gesù dice: il regno dei cieli è simile a un granello di senape (Mt 13, 31), è simile al lievito che una donna prese e mescolò in tre misure di farina ((Mt 13, 33), è simile a un tesoro nascosto nel campo (Mt 13, 44).

Queste realtà piccole e meno piccole ci invitano alla conversione «perché il regno dei cieli è vicino», dice Gesù (Mt 4,17), anzi, dove le divisioni sono cancellate, gli esclusi sono accolti, i deboli sono sostenuti, «allora è giunto a voi il regno di Dio» (Mt 12, 28).

La liturgia di oggi ci invita a crescere in questo regno di amore, per appartenere totalmente al Signore come membra vive di questo popolo e poter dire come dissero quelle tribù di Israele al giovane re Davide: «Ecco, noi siamo tue ossa e tua carne», un linguaggio della lingua semitica per dire: noi siamo totalmente tuoi, noi apparteniamo totalmente a te. È quello che Paolo dice con altre parole: «e non vivo più io, ma Cristo vive in me» (Gal 2,20).

Intenzioni di preghiera

1) Ti ringraziamo, Signore, Re della nostra vita, per averci nutrito, lungo quest’anno, della tua Parola. Aiutaci a farla crescere nel nostro cuore, perché diminuisca l’amore per noi stessi e cresca quello per te che sei venuto non per salvare te stesso ma per donare a tutti la salvezza.

2) Ti preghiamo, o Signore, per la santa Chiesa perché nel mondo testimoni la tua predilezione per i poveri e apra i cuori alla compassione e alla misericordia che tu hai usato al Buon Ladrone. Proteggi, Signore, Papa Francesco e il nostro vescovo Crescenzio.

3) Cristo Gesù, re degli uomini e delle donne di ogni tempo, proteggi tutta la nostra Comunità, perché cammini con fiducia verso il tuo Regno e comunichi con gioia il Vangelo.

4) Ti preghiamo, Signore, allontana lo spettro della guerra e dona al mondo la pace. Veglia sulla Siria, sul Mozambico su ogni popolo colpito dalla violenza e proteggi tutti coloro che sono ancora sequestrati.

5) Signore che hai esaudito la preghiera del buon ladrone ascolta l’invocazione che sale da questi tuoi figli, per i condannati a morte, per i peccatori, che vengono inchiodati alle loro colpe senza possibilità di riscatto, perché trovino in te crocifisso la speranza del perdono.