parrocchia
san Gennaro all'Olmo - Napoli

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la Bibbia
Vangelo festivo

Predicazione del 10/11/19

Domenica 32ª Tempo Ordinario /C
 
 

Letture: 2 Maccabei 7,1-2.9-14; Salmo 16; 2Tessalonicesi 2,16 – 3,5; Luca 20, 27-38.

 

Dal Vangelo di Luca capitolo 20 versetti da 27 a 38

27Si avvicinarono a Gesù alcuni sadducei - i quali dicono che non c'è risurrezione - e gli posero questa domanda: 28«Maestro, Mosè ci ha prescritto: Se muore il fratello di qualcuno che ha moglie, ma è senza figli, suo fratello prenda la moglie e dia una discendenza al proprio fratello.

29C'erano dunque sette fratelli: il primo, dopo aver preso moglie, morì senza figli. 30Allora la prese il secondo 31e poi il terzo e così tutti e sette morirono senza lasciare figli. 32Da ultimo morì anche la donna. 33La donna dunque, alla risurrezione, di chi sarà moglie? Poiché tutti e sette l'hanno avuta in moglie».

34Gesù rispose loro: «I figli di questo mondo prendono moglie e prendono marito; 35ma quelli che sono giudicati degni della vita futura e della risurrezione dai morti, non prendono né moglie né marito: 36infatti non possono più morire, perché sono uguali agli angeli e, poiché sono figli della risurrezione, sono figli di Dio.

37Che poi i morti risorgano, lo ha indicato anche Mosè a proposito del roveto, quando dice: Il Signore è il Dio di Abramo, Dio di Isacco e Dio di Giacobbe. 38Dio non è dei morti, ma dei viventi; perché tutti vivono per lui».


LA VITA CON DIO CONTINUA OLTRE LA MORTE


Si avvicinarono a Gesù alcuni sadducei, i quali dicono che non c'è risurrezione.

Una domanda che tutti ci portiamo dentro

Che ne è di ciascuno di noi dopo la morte? È una domanda che tutti ci portiamo dentro, anche se tante volte cerchiamo di non pensarci perché ci rattrista. Ai tempi di Gesù c’era un gruppo, i sadducei, che contestavano la resurrezione dopo la morte; essi più che negatori decisi erano agnostici.

Anche oggi, pur con nomi diversi, non sono pochi quelli che pensano non ci sia nulla dopo la morte. Un po’ come avvenne a Paolo quando parlò ad alcuni filosofi nell’Areopago di Atene: “quando sentirono parlare di resurrezione dei morti, alcuni lo deridevano, altri dicevano: «su questo ti sentiremo un’altra volta»” (At 17,32).

Dio non abbandona mai coloro che egli ama

Il Vangelo di oggi riferisce di una discussione di questo gruppo, i sadducei, che cercano di dimostrare con un esempio un po’ ridicolo, che la fede nella resurrezione dei morti è qualcosa di inaccettabile. I sadducei restano prigionieri di una visione materiale della vita. Ma Gesù spiega che la resurrezione dei morti non è la continuazione migliorata della vita sulla terra. La vita di resurrezione è una novità nella quale gli uomini sono come angeli. Per Gesù la morte non può essere più forte di Dio che mai abbandonerà coloro che egli ama.

La Parola di Dio ci illumina sul “dopo morte”

Da soli noi non siamo in condizione di dire nulla della vita oltre la morte, ma nei Vangeli troviamo varie affermazioni di Gesù che si riferiscono alla vita oltre la morte. Al buon ladrone che dice a Gesù «Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno» egli risponde: «In verità io ti dico: oggi con me sarai nel paradiso» (Lc 23,42-43). A Pietro che dice a Gesù: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito» egli risponde: «non c’è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o padre per causa mia e per causa del Vangelo, che non riceva già ora, in questo tempo, cento volte tanto in case e fratelli e sorelle e madri e figli e campi, insieme a persecuzioni, e la vita eterna nel tempo che verrà» (Mc 10, 28-30).

La testimonianza dell’apostolo Paolo

E l’apostolo Paolo che ha annunciato con forza il Vangelo, che ha speso la sua vita per il Signore e per le tante comunità nate dalla sua predicazione, a partire dall’annuncio di Gesù morto e risorto, afferma con forza scrivendo alla comunità di Corinto: «Ora, se si annuncia che Cristo è risorto dai morti, come possono dire alcuni tra voi che non vi è risurrezione dei morti?» (1Cor 15-12).

La nostra vita è stare col Signore, vivere con lui, sapendo che la vita con lui non finisce, ci fa entrare nella vita stessa di Dio che è amore infinito. E Paolo esorta i discepoli di Gesù di ogni tempo, esorta anche noi a restare quieti e sereni come un bimbo svezzato in braccio a sua madre (cfr Sal 131,2): «se noi viviamo, viviamo per il Signore, se noi moriamo, moriamo per il Signore. Sia che viviamo, sia che moriamo, siamo del Signore» (Rm 14,8).

Con Gesù abbiamo già iniziato a vivere la vita che non finisce

Lasciamoci attrarre dal Signore, come ha fatto Paolo e tanti altri dopo di lui, scopriamo sempre di più la gioia di spendere la nostra vita intimamente uniti al Signore: per avvicinare gli uomini gli uni agli altri, per svelenire tanti rapporti minati dall’odio, dalla violenza, dall’indifferenza; per ridare speranza agli sfiduciati, per dare affetto ai poveri, alle persone sole.

Così cominciamo a gustare sin da ora la vita di Dio, il vivere con lui, da lui ricevere amore e con lui riversare amore su quelli che il Signore ci indica come i suoi fratelli più piccoli. Così la nostra vita è già una vita risorta, che si apre agli altri con i sentimenti di misericordia, di compassione, di tenerezza che il Signore riversa nei nostri cuori. È un anticipo della vita eterna che il Signore ci promette.

Intenzioni di preghiera

1) Signore, tu che sei Dio dei viventi, donaci energie di bene perché la nostra vita brilli della luce della tua resurrezione e fa’ che le nostre parole, nutrite dal tuo Vangelo, possano accendere la speranza di un futuro nuovo in tanti cuori provati.

2) Signore, tu solo conosci la nostra fragilità e quanto facilmente cediamo alla tentazione della paura e della rassegnazione: aiutaci a vivere il tempo presente, vigilanti, amici dei poveri, cercatori di pace sempre fiduciosi nella tua promessa che non delude.

3) Ti preghiamo, Signore, per Papa Francesco, per il nostro vescovo Crescenzio e per la Chiesa della nostra città, perché sia fortificata dallo Spirito e sappia rendere viva testimonianza della tua misericordia, soprattutto nelle periferie della nostra città e nei luoghi di dolore.

4) Signore, tu che liberi dalla morte e non fai mancare la salvezza a chi ti invoca, ascoltaci mentre ti preghiamo di allontanare la guerra e ogni violenza dal nostro mondo. Veglia sulla Siria e proteggi tutti coloro che sono ancora sequestrati lì e in tanti altri luoghi.

5) Ti preghiamo, Signore, per chi è carcerato, per chi è prigioniero, per chi è ridotto in schiavitù, per chi è condannato a morte: perché tutti trovino la loro liberazione e la salvezza.