parrocchia
san Gennaro all'Olmo - Napoli

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la Bibbia
Vangelo festivo

Predicazione del 14/04/19

Domenica delle Palme /C
 
 

Letture: Luca 19, 28-40; Isaia 50, 4-7; Salmo 21; Filippesi 2, 6-11; Marco 14,1 – 15,47.

 

Dal Vangelo di Luca capitolo 19, versetti da 28 a 40

28Gesù camminava davanti a tutti salendo verso Gerusalemme. 29Quando fu vicino a Bètfage e a Betània, presso il monte detto degli Ulivi, inviò due discepoli 30dicendo: «Andate nel villaggio di fronte; entrando, troverete un puledro legato, sul quale non è mai salito nessuno. Slegatelo e conducetelo qui. 31E se qualcuno vi domanda: "Perché lo slegate?", risponderete così: "Il Signore ne ha bisogno"».

32Gli inviati andarono e trovarono come aveva loro detto. 33Mentre slegavano il puledro, i proprietari dissero loro: «Perché slegate il puledro?». 34Essi risposero: «Il Signore ne ha bisogno». 35Lo condussero allora da Gesù; e gettati i loro mantelli sul puledro, vi fecero salire Gesù. 36Mentre egli avanzava, stendevano i loro mantelli sulla strada.

37Era ormai vicino alla discesa del monte degli Ulivi, quando tutta la folla dei discepoli, pieni di gioia, cominciò a lodare Dio a gran voce per tutti i prodigi che avevano veduto, 38dicendo: «Benedetto colui che viene, il re, nel nome del Signore. Pace in cielo e gloria nel più alto dei cieli!».

39Alcuni farisei tra la folla gli dissero: «Maestro, rimprovera i tuoi discepoli». 40Ma egli rispose: «Io vi dico che, se questi taceranno, grideranno le pietre».


LA VIA DEL BENE APERTA DA GESÙ


Mentre Gesù avanzava, stendevano i loro mantelli sulla strada.

Portare a tutti un segno e una parola di pace

Abbiamo iniziato questa liturgia mettendoci dietro al Signore che ci conduce incontro agli altri con un segno e una parola di pace. E noi vogliamo portare questo messaggio a tante persone, come amici suoi, amici di un re mite, umile, ma pieno di amore per tutti gli uomini.

Egli si abbassa fino ai più deboli, ai dimenticati che in tante parti del mondo soffrono, senza possedere più nulla, contenti di una visita, di un aiuto necessario perché possano continuare a sperare, ad attendere un futuro che ancora non arriva.

Pensiamo ai tanti dimenticati nei campi profughi, alle persone duramente colpite da un violento ciclone in Mozambico, e sono migliaia che hanno bisogno di aiuto.

Gesù ha una parola per tutti

Prima delle ore della passione Gesù si mette a tavola con i discepoli, offre loro il calice della comunione e si fa cibo per loro perché il suo amore li riempia dei suoi sentimenti. Sono deboli, fragili, ma Gesù continua a parlare loro, li invita a pregare.

Durante tutte le ore della sua passione e morte Gesù non si rassegna, ha una parola per tutti: per Pietro, orgoglioso e pieno di sé, per loro che non sanno pregare mentre lui lotta e prega intensamente.

Parla a Giuda, con i capi del Sinedrio, con Pilato. E il suo dialogo col Padre continua fin sulla croce, la richiesta di perdono per quelli che lo hanno crocifisso, la risposta che dà all’uomo crocifisso al sua fianco e le ultime parole sono rivolte al Padre suo: Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito.

Durante la passione Gesù continua a seminare la sua parola di pace

Dalla sua morte inizia da subito qualcosa di nuovo: il centurione che si lascia toccare il cuore, la folla che se ne torna battendosi il petto, le donne che lo hanno seguito dalla Galilea, Giuseppe membro del Sinedrio che si prende cura della sepoltura. Sono piccole luci che annunciano il nuovo giorno.

Sì, fratelli e sorelle, il male c’è e colpisce tanti, provoca lotte, divisioni, distruzioni e tanto dolore su quelli che vengono colpiti. Ma Gesù non si tira indietro, non smette di seminare la sua parola di pace, continua ad amare, a rispondere al male col bene. È questo quello vogliamo assimilare in questi giorni della santa settimana.

Da Gesù impariamo la convivialità, impariamo da lui a parlare con una lingua da discepolo, ad ascoltare le voci dei deboli, a portare pace, a pregare per quelli che sono nella sofferenza, a portare il nostro aiuto che dà speranza e sostegno.

Una storia di un popolo che continua con noi

Quelle donne che seguono Gesù, il cireneo che aiuta a portare la croce dietro Gesù, il centurione, Giuseppe di Arimatea, Pietro che si ricorda delle parole di Gesù e piange, sono già l’inizio di un piccolo popolo che inizia un cammino nuovo. E noi siamo dentro questo popolo, sentiamo la vicinanza e la comunione con tanti fratelli e sorelle che guardano e imparano dal Signore. Un popolo che cammina in mezzo agli uomini e donne del nostro tempo. E non si rassegna dinanzi a coloro che accusano, che deridono il Signore, dinanzi a coloro che pensano a difendere se stessi, come Pilato, ad Erode che vede Gesù nella sua superficialità.

Tanto male ha bisogno di tante risposte di bene. Quei primi discepoli, nella loro debolezza si sono lasciati coinvolgere dalla mitezza e dalla misericordia di Gesù e sono andati, hanno parlato a tanti, sono nate tante comunità in tantissimi luoghi. Una storia di un popolo che è giunto sino a noi. Consapevoli del dono che viene fatto alla nostra vita, viviamo con umiltà e generosità la vita di questo popolo a servizio della fratellanza umana, della pace.

Intenzioni di preghiera

1) O Signore, mentre entri a Gerusalemme e vai verso la tua Passione, aiutaci a stringerci a te, a seguirti con fedeltà ed amore nell’ora dolorosa della croce, per rinnovare profondamente la nostra vita.

2) Ti preghiamo, o Signore, per Papa Francesco proteggilo e guidalo nel suo ministero; ti preghiamo per il nostro vescovo Crescenzio e per tutta la Santa Chiesa, perché viva la Settimana Santa in unità e pace.

3) Ti preghiamo, o Signore: proteggi i cristiani perseguitati in tante parti del mondo. Fa’ che non dimentichiamo mai le loro sofferenze e siamo loro vicini nella preghiera e nell’amicizia.

4) Ti preghiamo, o Signore, per le tante periferie del nostro mondo, per i poveri, per gli emarginati e i disprezzati e ti domandiamo che nessuno sia più lasciato solo sotto il peso della sua croce.

5) Ti preghiamo, o Signore, per la Libia, il Sud Sudan, il Centrafrica, per tutti i paesi in conflitto o divisi perché mai, anche nelle ore più buie della violenza e della guerra, ci venga a mancare la speranza di poter raggiungere la pace. Proteggi e salva la vita di tutti quelli che ancora sono sequestrati in tanti luoghi del mondo.