parrocchia
san Gennaro all'Olmo - Napoli

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la Bibbia
Vangelo festivo

Predicazione del 24/02/19

Domenica 7ª Tempo Ordinario /C
 
 

Letture: 1Samuele 26,2.7-9.12-13.22-23; Salmo 102; 1 Corinzi 15, 45-49; Luca 6, 27-38.

 

Dal Vangelo di Luca capitolo 6, versetti da 27 a 38

Gesù disse ai suoi discepoli: 27A voi che ascoltate, io dico: amate i vostri nemici, fate del bene a quelli che vi odiano, 28benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi trattano male. 29A chi ti percuote sulla guancia, offri anche l'altra; a chi ti strappa il mantello, non rifiutare neanche la tunica. 30Da' a chiunque ti chiede, e a chi prende le cose tue, non chiederle indietro.

31E come volete che gli uomini facciano a voi, così anche voi fate a loro. 32Se amate quelli che vi amano, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori amano quelli che li amano. 33E se fate del bene a coloro che fanno del bene a voi, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori fanno lo stesso. 34E se prestate a coloro da cui sperate ricevere, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori concedono prestiti ai peccatori per riceverne altrettanto. 35Amate invece i vostri nemici, fate del bene e prestate senza sperarne nulla, e la vostra ricompensa sarà grande e sarete figli dell'Altissimo, perché egli è benevolo verso gli ingrati e i malvagi.

36Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso. 37Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e sarete perdonati. 38Date e vi sarà dato: una misura buona, pigiata, colma e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi in cambio».


PER UNA SOCIETÀ NON COMPETITIVA MA INCLUSIVA


«A voi che ascoltate, io dico:
amate i vostri nemici, fatge del bene a quelli che vi odiano»

La scelta di un amore senza barriere

La pagina evangelica di Luca (6, 27-38) viene a sconvolgere l’impostazione della vita in questo mondo alla quale ci siamo rassegnati: una vita che si fonda sulla competitività, che porta alla contrapposizione all’altro che viene sentito come concorrente e che rende disumana la nostra società.

In modo molto diretto Gesù si rivolge ai discepoli e alla folla disposta ad ascoltarlo: «A voi che ascoltate, io dico: amate i vostri nemici, fate del bene a quelli che vi odiano, benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi trattano male» (vv. 27-28).

Un amore senza barriere, con la volontà di fare il bene a chi mi odia, non una semplice rassegnazione o sopportazione, ma una scelta che tende a fare del nemico un fratello.

Amare senza aspettare il ritorno

Come è possibile? È qualcosa di attuabile, che possiamo accettare e accogliere? Davanti a queste parole del Vangelo constatiamo quanto abbiamo addomesticato e svuotato il nostro essere cristiani. Amare i nemici è mettersi alla scuola di Dio stesso che ci insegna ad amare senza aspettare il ritorno; l’amore secondo il mondo vive di ricambio.

Gesù ci chiama ad entrare nella logica dell’amore di Dio, un amore aperto e gratuito come ce l’ha manifestato Gesù stesso. Fare del bene al nemico fa diventare figli di Dio, ci fa entrare in comunione con Lui. Accogliere le parole di Gesù – fare volutamente del bene a chi ti fa del male - rinnova profondamente il nostro cuore, fa sorgere in noi, dal cuore stesso di Dio, una forza nuova creativa, che unisce.

La comunità cristiana: spazio di vita veramente umana

È così che la comunità cristiana diventa uno spazio di vita veramente umana, dove si hanno rapporti diversi gli uni con gli altri, dove regna riconciliazione e fraternità e aiuta il nemico a riflettere, a fargli prendere coscienza dei desideri buoni che sono nel profondo del suo animo e che possono trasformarlo. Questo amore gratuito, che è il modo di amare di Dio, diventa attuazione del regno di Dio che già si è manifestato in Gesù: egli stava con tutti, accoglieva e perdonava, senza escludere nessuno dal suo amore.

Per Gesù l’unica grande legge è la misericordia, che implica tenerezza, compassione, come nei rapporti di una madre col suo bambino. Non giudicare ma perdonare, far prevalere la misericordia. La misericordia di Dio ci spinge ad essere misericordiosi con gli altri, ad essere generosi nei confronti degli altri, imitare il modo di donare di Dio nostro Padre.

Porci in sintonia col comportamento di Dio

«Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso». Gesù ci chiama ad essere in sintonia col comportamento di Dio stesso, a imitarlo nella sua bontà verso tutti che include anche i malvagi. Dio ama tutti e questo è il motivo per cui anche noi siamo chiamati a nostra volta a fare lo stesso.

Già nel Primo Testamento troviamo indicazioni che preparano a questo amore per il nemico: «Quando incontrerai il bue del tuo nemico o il suo asino dispersi, glieli dovrai ricondurre. Quando vedrai l'asino del tuo nemico accasciarsi sotto il carico, non abbandonarlo a se stesso: mettiti con lui a scioglierlo dal carico» (Es 23, 4-5).

Dal Signore la forza per essere lievito di amore in questo mondo

Poniamoci nel mondo come comunità che propone una società diversa, aprendogli una possibilità nuova di vita dove si vive una nuova reciprocità, quella di fare volutamente del bene a chi ti fa del male. Una società come la nostra ne ha un profondo bisogno. Non possiamo continuare a vivere con la logica della contrapposizione che porta alla violenza e alla guerra.

Il Signore ci chiama alla libertà dagli schemi competitivi di questa società, ci chiama a costruire una nuova famiglia umana con la sua forza di amore che genera compassione, genera una società compassionevole. Da uomini «simili all’uomo terreno – scrive l’apostolo Paolo – saremo simili all’uomo celeste» (1Cor 15, 49). Nella preghiera il Signore ci dona la forza per essere lievito in questa società, per continuare a compiere quello che egli ha iniziato: «In verità, in verità io vi dico: chi crede in me, anch'egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre» (Gv 14,12).

Intenzioni di preghiera

1) Signore, tu che vuoi allargare il cuore degli uomini perché vi possano ospitare la santità di Dio e la perfezione della misericordia, insegnaci a percorrere sempre la via del perdono e a non porre confini all’amore.

2) Ti preghiamo, Signore, per Papa Francesco, per il nostro vescovo Crescenzio e per la Chiesa, perché sia sempre madre e maestra di perdono e sorgente di speranza per l’umanità intera.

3) Ti preghiamo, Signore, per coloro che ci ostacolano. Insegnaci ad amare i nostri nemici, a non giudicare, a non coltivare mai nel nostro cuore rancore e spirito di rivalsa ma, secondo la tua Parola, a vincere sempre il male con il bene.

4) Signore, che guarisci l’uomo dai suoi mali, libera l’umanità oppressa dall’incubo della guerra e della violenza. Restituisci i cuori e le intelligenze di tutti al comandamento della pace. Veglia sull’Ucraina, sul Centrafrica e sulla Siria. Libera tutti gli ostaggi ancora sequestrati.

5) Ti preghiamo, Signore, per tutti i malati, perché siano guariti dalla loro sofferenza, consolati dal tuo amore e perché sia asciugata ogni lacrima e ogni tristezza sia mutata in gioia.