parrocchia
san Gennaro all'Olmo - Napoli

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la Bibbia
Vangelo festivo

Predicazione del 10/02/19

Domenica 5ª Tempo Ordinario /C
 
 

Letture: Isaia 6, 1-2.3-8; Salmo 137; 1 Cor. 15, 1–11; Luca 5, 1-11.

Memoria di santa Scolastica (†547 ca.), sorella di san Benedetto. Con lei ricordiamo le eremite, le monache e le donne che seguono il Signore.

Dal Vangelo di Luca capitolo 5, versetti da 1 a 11

1 Mentre la folla faceva ressa attorno a Gesù per ascoltare la parola di Dio, Gesù, stando presso il lago di Gennesaret, 2vide due barche accostate alla sponda. I pescatori erano scesi e lavavano le reti. 3Salì in una barca, che era di Simone, e lo pregò di scostarsi un poco da terra. Sedette e insegnava alle folle dalla barca.

4Quando ebbe finito di parlare, disse a Simone: «Prendi il largo e gettate le vostre reti per la pesca». 5Simone rispose: «Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola getterò le reti». 6Fecero così e presero una quantità enorme di pesci e le loro reti quasi si rompevano. 7Allora fecero cenno ai compagni dell'altra barca, che venissero ad aiutarli. Essi vennero e riempirono tutte e due le barche fino a farle quasi affondare.

8Al vedere questo, Simon Pietro si gettò alle ginocchia di Gesù, dicendo: «Signore, allontanati da me, perché sono un peccatore». 9Lo stupore infatti aveva invaso lui e tutti quelli che erano con lui, per la pesca che avevano fatto; 10così pure Giacomo e Giovanni, figli di Zebedeo, che erano soci di Simone. Gesù disse a Simone: «Non temere; d'ora in poi sarai pescatore di uomini». 11E, tirate le barche a terra, lasciarono tutto e lo seguirono.


LA VOCAZIONE DEI CRISTIANI: ESSERE PESCATORI DI UOMINI


Gesù disse a Simone:
«Non temere; d'ora in poi sarai pescatore di uomini»

Gesù da inizio ad una comunità itinerante

Gesù aveva iniziato a manifestarsi e parlare agli altri partendo principalmente dalle sinagoghe dove si recava tutti i sabati. Ma ora allarga la sua attività uscendo all’aperto e recandosi in tutta la Palestina. Nella pagina del Vangelo di oggi vediamo che la barca di Simone il pescatore fa da pulpito per la sua predicazione.

Questa scelta di Gesù ha una valenza importante anche oggi per noi cristiani, chiamati ad essere una comunità che impara dal suo maestro ad uscire verso i luoghi dove si svolge la vita e annunciare la parola di Dio che abbiamo ricevuto.

Pietro e gli altri primi discepoli, come Giacomo e Giovanni, avevano già incontrato Gesù sulle rive del lago, luogo del loro lavoro di pescatori, erano rimasti colpiti dalle sue parole ma non ancora si erano decisi coraggiosamente a seguirlo.

I frutti che vengono dall’ascolto della parola di Gesù

Ed ora, dopo aver ascoltato assieme alla folla la sua predicazione, sono invitati a prendere il largo e gettare le reti per la pesca: un comando strano quello di gettare le reti di giorno, quando non si era ottenuto nulla nel tempo adatto della notte. Pietro e i suoi amici, dopo una prima obiezione - «Maestro abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla» - alla parola del Signore. La nuova forza nasce dall’ordine di Gesù. E l’obbedienza alla sua parola provoca una straordinaria pesca.

Anche il nostro mondo di oggi, segnato da una coscienza umana anestetizzata, dall’allontanamento dai valori religiosi e dal predominio dell’individualismo e del materialismo, ha bisogno di questa barca e di pescatori obbedienti al vangelo. Pietro ha sperimentato che l’obbedienza alla parola di Gesù ha portato enormi frutti, siinginocchia davanti a Lui riconoscendolo come vero signore della sua vita, ed esclama: «Allontanati da me, perché sono un peccatore».

Un nuovo lavoro: essere pescatori di uomini

Anche noi, tutti noi, abbiamo bisogno di ritrovare la fede di Pietro dinanzi a un Dio che è pieno di amore e di compassione. Non è questione di sentirsi puri o senza macchia. Dio non si allontana mai dal peccatore, anzi gli si avvicina, lo va persino a cercare. Egli non è andato incontro ai sani, ma va in cerca dei malati: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori» (Mc 2,17).

La parola di Gesù e il miracolo della pesca abbondante operano in Pietro e nei suoi compagni di lavoro un nuovo inizio: «Lasciarono tutto e lo seguirono». Così si chiude il brano del Vangelo di oggi. Possiamo dire che questo è il vero miracolo della pesca nel lago. Gesù è lui il primo «pescatore di uomini». Da lui impariamo un altro genere di vita, aperti ad un nuovo lavoro: essere anche noi pescatori di uomini.

Da Gesù impariamo a dialogare con tutti

Nei giorni scorsi papa Francesco si è recato in terra d’Arabia, nel cuore del mondo islamico, dove mai un papa era stato, ponendosi come l’uomo dell’unità, non solo dei cristiani ma di tutte le religioni, incarnando il sogno del Concilio Vaticano II: «tutto il genere umano ricondotto all’unità della famiglia di Dio». Nel documento sulla fratellanza umana per la pace mondiale firmato da papa Francesco e dal grande imam Al Tayyeb si afferma: «Tutti i popoli sono chiamati a convivere come fratelli tra di loro per popolare la terra e diffondere in essa i valori del bene, della carità e della pace».

L’uomo religioso è colui che dialoga. Da Gesù impariamo a dialogare con tutti, come lui ha fatto, anche con i nemici. Tutti siamo chiamati a scoprire che missione di ogni religione, non solo di quella cristiana, è far conoscere l’amore che irradia luce e vita, che fa recuperare la voglia di pace, di ospitalità, di bene.

Intenzioni di preghiera

1) Ti ringraziamo, Signore, perché ci hai chiamati a seguirti, a prendere il largo, a diventare pescatori di uomini; perché il tuo amore ci ha trasfigurati e ci ha aperti al futuro. Dona sempre a ciascuno di noi la grazia del rinnovamento.

2) Signore, custodisci la nostra comunità e tutta la Chiesa in ogni parte del mondo: fa’ che la sua vita sia sempre offerta gioiosa del Vangelo a ogni generazione e rendila partecipe del tuo amore che accoglie, guarisce, consola soprattutto chi è povero, solo, malato, prigioniero, straniero.

3) Ti preghiamo, Signore per Papa Francesco, che si è fatto pellegrino di pace negli Emirati Arabi. Sostienilo nel suo impegno e fa’ che lo Spirito di Assisi continui a suscitare e a rafforzare nelle religioni uomini che credono nel dialogo e nella pace. Ti preghiamo per il nostro vescovo Crescenzio.

4) Signore, disarma i disegni dei violenti: fa risorgere il mondo intero perché la morte, l’odio, le divisioni non dominino più sul cuore degli uomini. Aiutaci a essere instancabili operatori di pace. Libera chi è ancora prigioniero e in pericolo in tante parti del mondo.

5) Ti preghiamo, Signore, per chi è straniero, per i profughi, per chi, mentre fugge dalla guerra e dalla miseria, è respinto. Fa’ che tutte le nostre comunità offrano speranza e accoglienza e a ciascuno possa giungere il calore della tua misericordia.