parrocchia
san Gennaro all'Olmo Napoli

la Bibbia
Vangelo festivo

Predicazione del 16 settembre 2018

24ª domenica del tempo ordinario /B

 
 

Letture: Isaia 50, 5-9a; Salmo 114; Giacomo 2,14-18; Marco 8, 27-35.

 

Dal Vangelo di Marco capitolo 8, versetti da 27 a 35

27Poi Gesù partì con i suoi discepoli verso i villaggi intorno a Cesarèa di Filippo, e per la strada interrogava i suoi discepoli dicendo: «La gente, chi dice che io sia?». 28Ed essi gli risposero: «Giovanni il Battista; altri dicono Elia e altri uno dei profeti». 29Ed egli domandava loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Pietro gli rispose: «Tu sei il Cristo». 30E ordinò loro severamente di non parlare di lui ad alcuno.

31E cominciò a insegnare loro che il Figlio dell'uomo doveva soffrire molto ed essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e, dopo tre giorni, risorgere. 32Faceva questo discorso apertamente. Pietro lo prese in disparte e si mise a rimproverarlo. 33Ma egli, voltatosi e guardando i suoi discepoli, rimproverò Pietro e disse: «Va' dietro a me, Satana! Perché tu non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini».

34Convocata la folla insieme ai suoi discepoli, disse loro: «Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. 35Perché chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia e del Vangelo, la salverà».


LA VERA IDENTITÀ DI GESÙ


Gesù rimproverò Pietro e gli disse: «Va' dietro a me, Satana!
Perché tu non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini»

 

«Chi sono io per voi?»

Il nostro incontro nella liturgia della domenica è un cammino di conoscenza e di comprensione del Signore che non smette di parlarci, di istruirci nelle scelte che compiamo ogni giorno perché non ci lasciamo guidare dalla mentalità e dai comportamenti di tanti attorno a noi. Le parole del profeta Isaia - «Il Signore Dio mi ha aperto l'orecchio e io non ho opposto resistenza, non mi sono tirato indietro» (Is 50,5) – ci spingono a lasciarci guidare dal Signore.

Sappiamo che Gesù assieme ai suoi discepoli percorre le strade della Palestina senza stancarsi, incontra persone di ogni condizione ed età, ma trova il tempo di fermarsi con i suoi discepoli per aiutarli a riflettere su quello che stanno vivendo con lui. «Chi sono io per voi?» - è la domanda che pone ai discepoli mentre si dirigono verso i villaggi attorno a Cesarea di Filippo, una cittadina all’interno di una regione quasi totalmente pagana.

Un Dio che soffre e muore in croce?

È una domanda che sentiamo rivolta anche a noi, che viviamo in una società che sembra dimenticare che la crescita vera, quella che non crea esclusi e scarti, è il risultato dell’aiuto reciproco, di relazioni sostenute dalla tenerezza e dalla misericordia e non dalla smania di successo che esclude chi ci vive accanto.

Dinanzi alle risposte che pure oggi tanti danno sulla identità di Gesù, Pietro risponde giustamente: «Tu sei il Cristo», cioè il Messia, l’inviato di Dio, il suo consacrato. Ma quando sente Gesù che comincia a parlare della sua passione, del rifiuto che verrà da parte delle autorità religiose e civili, della sua uccisone e resurrezione, non riesce ad accettare la “fine” che Gesù prospetta.

Parlare secondo gli uomini e non secondo Dio

Emerge anche in Pietro la concezione di un messia legato alla forza, al potere che vince, che si afferma sugli altri, mentre Gesù parla di abbassamento fino alla morte che terminerà, tuttavia, nella resurrezione. È quello che accade anche a noi quando – di fronte alla forza del male che si manifesta in tanti eventi – verremmo un intervento risolutore da parte di Dio. Quasi a voler correggere il comportamento di Dio, come cerca di fare Pietro che «prese Gesù in disparte d si mise a rimproverarlo» (v.32).

Gesù con una durezza impressionante gli dice: «Va' via, lontano da me, Satana! Perché tu ragioni come gli uomini, ma non pensi come Dio». Sono parole che richiamano quelle dette da Gesù alla fine delle tentazioni nel deserto. Era difficile per Pietro e lo è anche per noi accettare l’idea del Figlio di Dio che sceglie la via della croce e dell’abbassamento, ma questa è la via di Dio.

Anche noi possiamo percorrere la via del servizio al vangelo

A questo punto Gesù chiama la folla insieme ai suoi discepoli e dice loro: «Se qualcuno vuol venire dietro a me, smetta di pensare a se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Chi pensa soltanto a salvare la propria vita la perderà; chi invece è pronto a sacrificare la propria vita per me e per il Vangelo la salverà» (Mc 8, 34-35). Non spaventiamoci dinanzi a queste parole; con la forza dell’amore che viene da Dio saremo capaci anche noi di percorrere la via del servizio al Vangelo vivendo con pienezza la vita secondo Dio.

È una vita che si manifesta nei sentimenti di tenerezza, di vicinanza, di aiuto, di solidarietà verso gli altri, particolarmente con i più poveri. Così la nostra fede prende forma in maniera concreta come ci ricorda la lettera di Giacomo: «A che serve, fratelli miei, se uno dice di avere fede, ma non ha le opere? … io con le mie opere ti mostrerò la mia fede» (Gc 2, v.14 e 18).

Intenzioni di preghiera

1) O Signore, accresci la nostra fede e aiutaci davanti alle gioie, ai dolori e alle speranze dell’umanità, a confessare la signoria di Cristo.

2) Ti preghiamo, o Signore, perché l’invito a seguirti lungo la via della croce non ci spaventi. Rendici forti nell’amore e capaci di testimoniare a tutti il Vangelo della salvezza.

3) Ti preghiamo, o Signore, per Papa Francesco e per il nostro vescovo Crescenzio: sostienili nel loro ministero. Ti preghiamo anche per tutti i cristiani perché possano essere testimoni di comunione e di speranza e, ovunque vivono, possano dare un contributo alla pacifica convivenza.

4) Mentre ti preghiamo per la pace ti chiediamo, Signore: aiuta tutti a custodirla come il bene più prezioso. Ricordati di coloro che, cercatori di pace, sono stati sequestrati e sono ancora in pericolo.

5) Ti preghiamo, Signore, per chi testimonia il Vangelo a prezzo della vita, in situazioni difficili e dolorose e ti chiediamo: infondi anche in noi il coraggio di dare la vita per il Vangelo.