parrocchia
san Gennaro all'Olmo Napoli

la Bibbia
Vangelo festivo

Predicazione del 17 giugno 2018

11ª domenica del tempo ordinario /B

 
 

Letture: Ezechiele 17, 22-24; Salmo 91; 2Corinzi 5, 6-10; Marco 4, 26-34.

 

Dal Vangelo di Marco capitolo 4, versetti da 26 a 34

26Gesù diceva [alla folla]: «Così è il regno di Dio: come un uomo che getta il seme sul terreno; 27dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce. Come, egli stesso non lo sa. 28Il terreno produce spontaneamente prima lo stelo, poi la spiga, poi il chicco pieno nella spiga; 29e quando il frutto è maturo, subito egli manda la falce, perché è arrivata la mietitura».

30Diceva: «A che cosa possiamo paragonare il regno di Dio o con quale parabola possiamo descriverlo? 31È come un granello di senape che, quando viene seminato sul terreno, è il più piccolo di tutti i semi che sono sul terreno; 32ma, quando viene seminato, cresce e diventa più grande di tutte le piante dell'orto e fa rami così grandi che gli uccelli del cielo possono fare il nido alla sua ombra».

33Con molte parabole dello stesso genere annunciava loro la Parola, come potevano intendere. 34Senza parabole non parlava loro ma, in privato, ai suoi discepoli spiegava ogni cosa.


DIO SCEGLIE LA VIA DELLA DEBOLEZZA
PER AFFERMARE LA FORZA DEL SUO AMORE


Così è il regno di Dio: come un uomo che getta il seme sul terreno;
il seme germoglia e cresce.

 

Venga il tuo regno!

C’è una preoccupazione di Gesù che emerge da tutti e quattro i vangeli, quella del regno di Dio da far venire sulla terra: «Sono venuto a gettare fuoco sulla terra e come vorrei che fosse già acceso» (Lc 12, 49). È il fuoco di amore del regno di Dio.

Sono molti quelli che in ogni tempo seminano fra gli uomini diffidenze, pregiudizi, divisioni che portano con sé violenze e guerre. Sono tutti quelli che in maniera più o meno consapevole si mettono a servizio del principe del male che mina le basi della pace, del vivere insieme in maniera umana, rispettosa della dignità di ogni persona.

Anche questo tempo ha le sue difficoltà e problemi, tanti sono confusi, smarriti e senza punti chiari di riferimento. Spesso non c’è il tempo di riflettere assorbiti da una vita piena di impegni, alcuni necessari, altri meno.

E Gesù mette dinanzi ai suoi discepoli e a tutti gli uomini di buona volontà la sua preoccupazione perché il regno di Dio venga e cresca sempre di più in mezzo agli uomini.

Seminare la parola del Vangelo

Dinanzi alle difficoltà che viviamo nel tempo presente è facile scoraggiarci e pensare che soluzioni energiche possano essere utili al bene comune. Ma Gesù ci sconvolge con le sue parole semplici, con gli esempi che porta con le parabole per chiamarci a lavorare perché si affermi il regno di Dio sulla terra.

Ci parla di un seme, un seme da piantare con fiducia e generosità. E aspettare con pazienza i frutti. Il seme è la sua parola, è lui stesso il seme da piantare e far crescere nella vita degli uomini.

Qualcuno ha seminato in noi la sua parola in tempi e occasioni diverse. All’inizio sembrava che tutto rimanesse uguale, ma era iniziato un processo di cambiamento poco visibile che faceva germinare nell’intimo una energia di bene inaspettata. Il seme – come la parola del Vangelo – è qualcosa di molto piccolo, debole che non sembra avere in sé alcuna forza, eppure ha in sé una energia che si sviluppa e si manifesta sempre di più.

Dio sceglie la via della debolezza

È il seme che ci fa crescere personalmente, ci indica un cammino comune, ci spinge verso gli altri e unisce. Così prende corpo la comunità dei discepoli, la famiglia del Signore presenza nel mondo che rende tutti più umani e affratella. Gesù ci chiama ad essere come lui, come un uomo o una donna che getta il seme nel terreno, nei luoghi e nei tempi dove passa, dove cammina. Da quella parola seminata con fiducia nascono grandi cose.

Nel mondo si pensa che per fare grandi cose bisogna essere potenti, ma non è così per il regno di Dio. Dio sceglie sempre la via della debolezza per manifestare l’energia dell’amore. Ci chiede l’apostolo Paolo: «Dio non ha forse dimostrato stolta la sapienza di questo mondo? … Quello che è debole per il mondo, quello che è ignobile e disprezzato, quello che è nulla, Dio lo ha scelto per ridurre al nulla le cose che sono» (1Cor 1, 20.27-28).

Dal seme del Vangelo viene misericordia e tenerezza

Perciò, pieni di fiducia, seminiamo il seme buono della Parola di Dio certi che germina, cresce fino ad arrivare al tempo dei frutti. Guardandoci intorno, ascoltando i discorsi che sono sulla bocca di tanti, avvertiamo il bisogno che c’è di una parola diversa, che non oppone gli uni agli altri, che non esclude, ma si apre a comprendere il bisogno dei più deboli, dei più piccoli, degli esclusi, manifestando la forza straordinaria della misericordia.

La misericordia e la tenerezza che il Signore ha manifestato verso di noi, raggiunga ora per mezzo nostro tanti altri perché anch’essi ottengano misericordia e ne sperimentino i frutti di pace, di amore, di convivenza e di consolazione per coloro che soffrono e aspettano che qualcuno si fermi accanto a loro.

Intenzioni di preghiera

1) Signore, concedici di camminare con rinnovata speranza per le strade degli uomini, annunciando il Vangelo con pazienza e benevolenza verso tutti, certi che farai germogliare e giungere a maturità il seme gettato.

2) Ti preghiamo, Signore, per la Chiesa, piccolo granello di senapa nel grande campo del mondo: donale forza con il tuo Spirito perché sia speranza per l’umanità intera e sia capace di accogliere all’ombra dei suoi rami tutti gli uomini. Proteggi e sostieni Papa Francesco e il nostro vescovo Crescenzio.

3) Signore, ti preghiamo per tutti coloro che fuggono dalla guerra e dalla miseria in cerca di pace e futuro. Proteggi le famiglie che, attraverso i Corridoi umanitari, sono giunte in sicurezza in Europa. Aiuta l’Italia e gli altri paesi Europei a rifiutare la cultura dell’indifferenza e dei muri e a prendersi cura di questi nostri fratelli.

4) Signore, tu che sei medico e liberatore, guarisci chi è malato e chi, nella sofferenza, si affida alla tua misericordia.

5) Mentre, Signore, rendiamo grazie per lo storico accordo sul disarmo nucleare tra gli Stati Uniti e la Corea del Nord, ti preghiamo perché il Vangelo, parola di pace, possa crescere dentro di noi e nel profondo delle vicende umane, per sconfiggere l’inimicizia e ogni spirito di contesa. Ricordati di quanti sono ancora sequestrati e in pericolo.