parrocchia
san Gennaro all'Olmo Napoli

la Bibbia
Vangelo festivo

Predicazione del 15 aprile 2018

3ª domenica di Pasqua /B

 
 

Letture: Atti 3,13-15.17-19; Salmo 4; 1Giovanni 2,1-5; Luca 24, 35-48.

 

Dal Vangelo di Luca capitolo 24, versetti da 35 a 48

35[I due discepoli che erano ritornati da Emmaus] narravano ciò che era accaduto lungo la via e come l'avevano riconosciuto nello spezzare il pane.

36Mentre essi parlavano di queste cose, Gesù in persona stette in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!». 37Sconvolti e pieni di paura, credevano di vedere un fantasma. 38Ma egli disse loro: «Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore? 39Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa, come vedete che io ho».

40Dicendo questo, mostrò loro le mani e i piedi. 41Ma poiché per la gioia non credevano ancora ed erano pieni di stupore, disse: «Avete qui qualche cosa da mangiare?». 42Gli offrirono una porzione di pesce arrostito; 43egli lo prese e lo mangiò davanti a loro.

44Poi disse: «Sono queste le parole che io vi dissi quando ero ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi». 45Allora aprì loro la mente per comprendere le Scritture 46e disse loro: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, 47e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. 48Di questo voi siete testimoni.


CON GESÙ POSSIAMO CAMBIARE LA NOSTRA VITA


«Sono proprio io! Toccatemi e guardate;
un fantasma non ha carne e ossa, come vedete che io ho»

 

È possibile cambiare

Guardandoci intorno, ascoltando le notizie che ogni giorno ci giungono dalle varie parti del mondo, specialmente dai luoghi avvelenati dalla guerra, sembra che tutto scorra sempre uguale e che nulla possa cambiare. Ma la parola di Dio ci dice che non è così che il Vangelo può trasformare le nostre vite, come avvenne per i primi discepoli e per tutti quelli che dopo di loro hanno continuato a credere in Gesù.

Quei primi discepoli – come abbiamo sentito nel brano evangelico di oggi – hanno paura, dinanzi a Gesù che ancora una volta si manifesta risorto pensano che sia un fantasma. E Gesù con pazienza si mette a dialogare con loro, mostra loro le ferite delle mani e dei piedi, chiede di avvicinarsi e toccarlo, chiede che gli diano qualcosa da mangiare per aiutarli a superare la loro incredulità. Chi ama per davvero ha sempre molta pazienza. E Gesù ama per davvero.

La forza di Dio è l’amore

Quei discepoli avevano bisogno di comprendere ancora tante cose di Gesù. E questo non è vero anche per noi? Gesù che si è lasciato arrestare, insultare, condannare a morte e finire sulla croce è stato uno scandalo per loro. E Gesù «aprì la loro mente per comprendere le Scritture» (v. 45), comprendere che la forza di Dio non è mai la violenza e la sopraffazione con la forza, ma piuttosto l’amore che vince ogni divisione ed ogni male. Anche i profeti venuti prima di Gesù erano stati rifiutati e alcuni anche uccisi.

È qualcosa che continua anche oggi. Tanti uomini e donne che chiamano ad agire secondo la Parola di Dio vengono rifiutati ed uccisi perché nulla cambi e tutto resti uguale a prima. Pensiamo a Martin Luther King ucciso 50 anni fa, nel 1968, perché voleva che gli afroamericani avessero gli stessi diritti dei bianchi. Pensiamo al vescovo Oscar Romero ucciso durante la messa, perché voleva che i ricchi del suo paese condividessero i loro beni con la maggioranza della popolazione che viveva in estrema miseria. Tanti sono ancora perseguitati come lo fu Gesù. Nella Chiesa di oggi ci sono alcuni che non accettano la predicazione evangelica di papa Francesco che invita alla conversione.

Chiamati ad una vita di comunione

Quei primi discepoli, dubbiosi, paurosi, che fanno fatica a credere e a riconoscerlo vivo e presente in mezzo a loro, si lasciano trasformare da quell’amore paziente del Signore. Lo cogliamo nelle parole di Pietro riportate dal libro degli Atti. Egli cerca di far comprendere ai suoi ascoltatori quello che lui per primo non era riuscito a comprendere ed accettare: Gesù, colui che è stato rifiutato dai capi ed è stato crocifisso è l’atteso fin dai tempi di Abramo. Pietro ora parla con coraggio e invita ad aprirsi alla vita nuova che viene da Gesù: «convertitevi e cambiate vita» - dice loro – perché possiate sperimentare la bellezza di una vita nuova di comunione e di apertura verso gli altri.

«Pace a voi!» è l’invito alla comunione, alla riconciliazione. La sua pace non è fatta di compromessi e accomodamenti, ma viene dall’amore che non si rassegna dinanzi alle divisioni, alle lotte e alle guerre. E l’amore porta a costruire giorno per giorno, con pazienza, a tessere tanti fili fatti di rapporti, di ascolto, di comprensione delle ragioni dell’altro, fatti anche di perdono per gli errori compiuti. Anche il perdono nasce dall’amore. Senza amore non si perdona. La pace è un lavoro paziente che nasce da cuori che amano. Gesù è la nostra fonte dell’amore, la sua parola accolta e fatta nostra porta pace e riconciliazione.

Il mondo ha bisogno di operatori di pace

Questo noi cristiani siamo chiamati vivere, a testimoniare e comunicare agli uomini. Lasciamoci avvicinare gli uni agli altri da questo amore del Signore che unisce, affratella e ci fa muovere insieme anche nel fare il bene, come un corpo unito, come una famiglia che vive gli stessi sentimenti che il Signore ci dona. Egli è la nostra pace, egli ci trasforma in donne e uomini di pace, egli ci rende operatori di pace, di quella pace di cui il nostro mondo ha grande bisogno.

Intenzioni di preghiera

1. Signore, che conosci la nostra debolezza ma non ti scandalizzi del nostro peccato e di quanto facilmente ci lasciamo turbare dal male, dall’incertezza della vita, dalle difficoltà, continua a parlarci e a comunicarci la forza della tua Resurrezione che ci libera da ogni chiusura e tristezza.

2. Signore apri la nostra mente al senso delle Scritture, rendici capaci di riconoscerti vivo e presente in mezzo a noi, per essere a nostra volta testimoni appassionati e gioiosi che vivono quello che comunicano.

3. Ti preghiamo Signore di proteggere e sostenere Papa Francesco, perché nella fedeltà al Vangelo, continui a illuminare con il linguaggio della misericordia e nella carità, il cammino di tutta la Chiesa. Accompagna il vescovo Crescenzio nel suo ministero.

4. Ti preghiamo Signore per i più giovani, perché non si scoraggino davanti alle difficoltà del tempo presente, cedendo alla rassegnazione, ma sappiano trovare speranza e senso pieno per la loro vita nel tuo Vangelo.

5. Ti preghiamo Signore per la pace e perché mai, anche nelle ore più buie in cui si profilano minacce di guerra, ci venga a mancare la speranza di poterla raggiungere. Veglia sul mondo intero. Proteggi e salva la vita di tutti quelli che ancora sono sequestrati in tanti luoghi del mondo.