parrocchia
san Gennaro all'Olmo Napoli

la Bibbia
Vangelo festivo

Predicazione del 1° aprile 2018

Pasqua di Resurrezione del Signore /B

 
 

Letture: Isaia 55, 1-11; Salmo 117; Romani 6, 3-11; Marco 16, 1-8.

 

Dal Vangelo di Marco capitolo 16, versetti da 1 a 18

1 Passato il sabato, Maria di Màgdala, Maria madre di Giacomo e Salome comprarono oli aromatici per andare a ungerlo. 2Di buon mattino, il primo giorno della settimana, vennero al sepolcro al levare del sole. 3Dicevano tra loro: «Chi ci farà rotolare via la pietra dall'ingresso del sepolcro?». 4Alzando lo sguardo, osservarono che la pietra era già stata fatta rotolare, benché fosse molto grande.

5Entrate nel sepolcro, videro un giovane, seduto sulla destra, vestito d'una veste bianca, ed ebbero paura. 6Ma egli disse loro: «Non abbiate paura! Voi cercate Gesù Nazareno, il crocifisso. È risorto, non è qui. Ecco il luogo dove l'avevano posto. 7Ma andate, dite ai suoi discepoli e a Pietro: «Egli vi precede in Galilea. Là lo vedrete, come vi ha detto»». 8Esse uscirono e fuggirono via dal sepolcro, perché erano piene di spavento e di stupore. E non dissero niente a nessuno, perché erano impaurite.


L’ANGELO DELLA PASQUA CI INVIA OVUNQUE NEL MONDO


Venendo al sepolcro le donne dicevano tra loro:
«Chi ci farà rotolare via la pietra dall'ingresso del sepolcro?»

 

Come è possibile vincere il male?

La Pasqua ci unisce a tutte le chiese del mondo come un solo popolo che - mentre accompagna il Signore Gesù - vede i tanti luoghi del mondo che ancora oggi continuano a raccogliere le vittime della violenza e della guerra. Uniti alle donne del Vangelo, come loro non ci rassegniamo alla morte del loro e nostro Maestro e alle tante morti di oggi, come le ultime di questi giorni proprio nella terra santa.

Quelle donne del Vangelo vanno con gli olii aromatici per compiere un ultimo gesto di amore per il loro Maestro. Noi vogliamo essere come quelle donne. C’è un interrogativo nel loro cuore: “Chi ci farà rotolare via la pietra dall’ingresso del sepolcro?” È anche il nostro interrogativo quando ci chiediamo: “Com’è possibile vincere il male, com’è possibile sconfiggere la violenza assassina che sembra dilagare e incrudelirsi sempre ancor più?”.

Pregare dinanzi a questi intgerrogativi

La Chiesa ci prende per mano e - domenica dopo domenica – ci unisce a Gesù, ci fa ascoltare le sue parole che ci aprono gli occhi sul dolore del mondo e ci chiamano a pregare dinanzi a questi interrogativi perché il Signore intervenga.

Davanti a quella tomba chiusa il Signore ha mandato il suo angelo a ribaltare la pietra pesante che sembrava impossibile togliere. Quelle tre donne - scrive l’evangelista - “alzando lo sguardo, osservarono che la pietra era già stata fatta rotolare, benché fosse molto grande” (Mc 16,5). E mentre, stupite, entrano nel sepolcro, ecco un giovane seduto sulla destra, vestito di una veste bianca, che dice loro: “Non abbiate paura! Voi cercate Gesù Nazareno, il Crocifisso”.

Una luce che va diffusa ovunque nel mondo

È l’annuncio della Pasqua! Era vero che cercavano Gesù e che volevano ritrovarlo ad ogni costo. E il giovane continuò: “È risorto non è qui!”. È la Pasqua. Anche a noi è stato fatto questo annuncio. Le parole dell’angelo ci sono giunte al cuore così come, nella veglia di Pasqua la fiamma del cero acceso è arrivata sin nelle nostre mani. Tutti l’abbiamo accolta e man mano la luce si diffondeva illuminando tutti e cresceva la gioia nel canto di tutta l’assemblea.

E la Pasqua ci chiede di uscire, come fecero quelle donne. La Pasqua è per il mondo. Uscire da subito perché questa luce si diffonda. Questa luce è come un fiume che scorre verso il mare, è una luce che va diffusa ovunque nel mondo, soprattutto nei luoghi dimenticati dagli uomini, là dove sono schiacciati dal buio del male, della guerra, della violenza, dell’ingiustizia, della fame, della solitudine, della dimenticanza, dell’attesa della condanna a morte.

Il regno di Dio viene dove la storia inizia a cambiare

L’angelo, senza porre tempo in mezzo, disse alle donne: “Ma ora andate, dite ai suoi discepoli e a Pietro che egli vi precede in Galilea. Là lo vedrete, come vi ha detto”. Andate “ora”, non dopo, non più tardi. I discepoli, come tante volte capita anche a noi, avevano dimenticate le parole di Gesù. Gesù invece si ricorda di loro appena risorto. E, attraverso quelle donne chiama ancora una volta i discepoli perché riprendano il cammino dalla Galilea. Lo ritroveranno lì, come la prima volta. È come un nuovo inizio.

La Galilea, luogo periferico, ci richiama alle tante periferie verso le quali il Signore ci conduce. Lì è più urgente che altrove, lì c’è bisogno che si affermi il regno di Dio. I luoghi del regno di Dio sono quelli dove la storia inizia a cambiare e diventa umana. Tanti sono gli esempi di questo regno che è già venuto e continua a venire: quando ci incontriamo con gli anziani in ospizio e diventiamo loro amici, quando andiamo a incontrare quelli che vivevano per strada ed hanno trovato un riparo e la loro vita comincia a cambiare. Così e con loro cambiamo anche noi.

Il dono di una luce che si custodisce solo se la diffondiamo

La Pasqua ci spinge a comunicare il Vangelo, è urgente annunciarlo ovunque per umanizzare questo mondo. La Pasqua è il regno di Dio che inizia nel mondo per rendere umana tutta l’umanità: perché i popoli abbandonino la guerra, gli odi, la violenza e venga un mondo ove i poveri sono amati e non più umiliati, ove i bambini possono crescere nella pace e gli anziani vivere in serenità gli ultimi anni della loro vita! È il grande sogno della risurrezione che in questa Pasqua ci viene consegnato.

E, come a quelle donne, il Vangelo della Pasqua ci esorta: “Ora andate!”. C’è fretta. Le tre donne si misero a correre. Da una parte c’è l’affermarsi della violenza e del dolore e dall’altra c’è bisogno che corra più in fretta l’amore perché si moltiplichino i luoghi del Regno. È vero, siamo poveri uomini e povere donne, e tuttavia ci viene consegnato il grande dono della Pasqua, il dono di una luce che si custodisce solo se la diffondiamo, se la comunichiamo. L’angelo della Pasqua ci invia ovunque nel mondo perché la luce di Cristo risorto vinca il male e illumini di luce nuova questo nostro mondo. Alleluia, Alleluia, Alleluia.

Intenzioni di preghiera

1) Signore, fa’ che, ricevendo in questa Pasqua la vita nuova che sorge dal tuo sepolcro, sappiamo vivere con nuovo entusiasmo la comunicazione del Vangelo e la passione di cambiare il mondo.

2) Signore di ogni consolazione, in questo giorno di esultanza noi ti preghiamo: dona ad ogni uomo la forza liberatrice della Pasqua, perché nessuno resti prigioniero del peccato, della morte, della tristezza.

3) O Signore, noi ti preghiamo per Papa Francesco, per il nostro vescovo Crescenzio e per la santa Chiesa perché sia comunità pasquale e annunci al mondo intero la buona notizia della salvezza.

4) Signore, tu che con la tua morte hai vinto la morte, ascolta la nostra preghiera per il mondo intero, perché il male sia vinto e la pace possa tornare a regnare tra i popoli. Proteggi la vita dei tuoi figli sequestrati e in pericolo.

5) Ti preghiamo, o Signore, rafforza la fede di questa tua famiglia, perché possa vivere l’amore senza limiti che tu hai mostrato sulla croce.