parrocchia
san Gennaro all'Olmo Napoli

la Bibbia
Vangelo festivo

Predicazione del 10 dicembre 2017

Domenica 2ª Tempo Avvento /B
 
 

Letture: Isaia 40, 1-5.9-11; Salmo 84; 2 Pietro 3, 8-14; Marco 1, 1-8.

 

Dal Vangelo di Marco capitolo 01, versetti da 01 a 08

1 Inizio del vangelo di Gesù, Cristo, Figlio di Dio.

2Come sta scritto nel profeta Isaia: Ecco, dinanzi a te io mando il mio messaggero: egli preparerà la tua via. 3Voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri, 4vi fu Giovanni, che battezzava nel deserto e proclamava un battesimo di conversione per il perdono dei peccati.

5Accorrevano a lui tutta la regione della Giudea e tutti gli abitanti di Gerusalemme. E si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati. 6Giovanni era vestito di peli di cammello, con una cintura di pelle attorno ai fianchi, e mangiava cavallette e miele selvatico.

7E proclamava: «Viene dopo di me colui che è più forte di me: io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoi sandali. 8Io vi ho battezzato con acqua, ma egli vi battezzerà in Spirito Santo».


PREPARIAMO NEL NOSTRO CUORE LA STRADA AL SIGNORE CHE VIENE


«Voce di uno che grida nel deserto:
Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri»

 

Il Signore parla al nostro cuore per rinnovarlo

In un mondo che avanza nella tecnologia, che trova nuovi mezzi di comunicazione capaci di metterci in comunicazione con tutto il mondo, il Signore ci chiede e ci aiuta a preoccuparci piuttosto delle nostre relazioni umane, dei nostri rapporti con le persone.

Preoccuparsi di quelli che sono esclusi dai nostri orizzonti e ascoltare la sua voce, le sue parole. Sono parole antiche e sempre nuove anche se le abbiano ascoltate tante altre volte. Le sue parole ogni volta proiettano una nuova luce su quello che stiamo vivendo e su quello che accade attorno a noi.

Sono parole che parlano al cuore, che arrivano a toccare quelle zone tenute tante volte nascoste perché non ci va di affrontarle. Per questo c’è bisogno fare silenzio – un silenzio interiore - per poterle ascoltare, accoglierle e comprenderle. Per questo Giovanni Battista, il cugino di Gesù, riprende le parole del profeta Isaia e dice oggi a noi: «Nel deserto preparate la via al Signore, raddrizzate i suoi sentieri».

Il significato del deserto da dove il Signore parla

Il deserto indica la spazio del silenzio, della preghiera, della meditazione della parola di Dio, uno spazio da ritagliare nelle nostre giornate per poter sentire questa voce che parla al nostro cuore. E ascoltandolo nel raccoglimento siamo condotti a guardare un altro deserto, quello delle nostre città, dove vivono i dimenticati, quelli accanto ai quali nessuno si ferma. E il Signore ce li indica e ci spinge ad andare verso di loro.

Ma tornando a Giovanni Battista vediamo che egli ci parla anche con le sue scelte di sobrietà: «Giovanni era vestito di peli di cammello – leggiamo nel vangelo di Marco - con una cintura di pelle attorno ai fianchi, e mangiava cavallette e miele selvatico» (Mc 1, 6). È un invito a liberarci dalle tante cose che ci appesantiscono, che ci rendono avari nei confronti degli altri e ci spingono ad avere sempre di più.

La via piana del Signore

Ma la nostra vita diventa appesantita e Giovanni ci dice di accontentarci di poche cose essenziali per essere liberi di camminare in modo spedito nella strada che il Signore ci apre dinanzi. Siamo appesantiti da troppe cose e la figura di Giovanni che la Chiesa ci presenta in questo tempo è un richiamo alla essenzialità. La sua figura sobria ci invita a riflettere sul rischio dell’uomo moderno di possedere tante cose, avere tanti mezzi e strumenti a sua disposizione, e trovarsi ad essere povero di amicizia, di rapporti reali e non virtuali, di legami belli e profondi.

La via del Signore è una via piana, che tutti possiamo imboccare e percorrere, una strada che ci fa vicini a Dio, amanti delle sue parole, una strada che accorcia le distanze fra noi e gli altri, che addolcisce i nostri rapporti con gli altri eliminando ogni ruvidezza, una strada che ci fa percorrere assieme a quelli che sono esclusi e li fa diventare i nostri compagni di viaggio, i deboli, i poveri, i diversi per cultura e religione o stato sociale. La via del Signore è una via di pace, che porta alla pace.

Camminiamo con la forza dello Spirito verso il Signore che viene

Mentre percorriamo questa via, il clima si fa più freddo – come in questi giorni – e noi non restiamo indifferenti dinanzi alle persone che vivono per strada e raccogliamo qualcosa che li possa coprire e proteggere; sentiamo di nuove violenze scoppiate in Israele e la nostra preghiera perché venga la pace si fa più intensa; scopriamo di essere individualisti e pieni di giudizi e pregiudizi verso gli altri e chiediamo al Signore che ci aiuti a diventare miti e umili di cuore.

Giovanni è la voce dei profeti, è la voce di papa Francesco, è la voce di quelli che ci indicano il Signore verso cui alzare lo sguardo, verso cui indirizzarci. Egli non è un forte o un potente secondo le categorie degli uomini, la sua forza è quella dello Spirito del Padre suo che è amore, che tutti riconcilia, unisce e fa camminare insieme. Questa forza dello Spirito ci fa camminare, non ci fa temere nei momenti di debolezza, di difficoltà, di angoscia; l’apostolo Paolo arriva a dire: «quando sono debole, è allora che sono forte» (2Cor 12, 10).

È la forza dello Spirito che scende su Maria e la rende madre di Gesù, è la forza dello Spirito che guida i passi dei discepoli, dopo la Pentecoste, è la stessa forza guida la comunità e la Chiesa. Con la forza dello Spirito camminiamo verso il Signore che viene..

Intenzioni di preghiera

1) Ti preghiamo, o Signore, perché accogliendo la predicazione di Giovanni Battista, in questo tempo di Avvento sappiamo camminare nella via della conversione con umiltà per superare tutto quello che ci separa dai poveri.

2) Ti preghiamo, Signore, per Papa Francesco, per il nostro vescovo Crescenzio e per tutta la Chiesa, perché possa vivere la missione di prepararti la via, con una profezia umile e forte, che risuoni nel deserto di questo mondo. Accompagna e sostieni la chiesa della nostra città.

3) Ti preghiamo, Signore, per tutti gli uomini e le donne di buona volontà, per i giovani e per gli anziani perché tutti riscoprano in questo tempo la Parola di Dio come fonte di conversione e luce che orienta nel cammino della vita.

4) Signore Gesù, fonte di ogni consolazione, fa’ che la tua venuta inauguri un tempo nuovo di riconciliazione e di pace per tutta l’umanità e particolarmente per chi soffre, per chi è in guerra, per chi è affamato, per chi ha il cuore spezzato. Ricordati di chi è sequestrato, prigioniero e in pericolo.

5) In questi giorni di freddo intenso, ti preghiamo, Signore, per tutte le persone che vivono per strada, esposte al gelo e all’indifferenza e ti chiediamo di scaldarci il cuore perché possiamo aiutarli con generosità ed amicizia.