parrocchia
san Gennaro all'Olmo Napoli

la Bibbia
Vangelo festivo

Predicazione del 29 ottobre 2017

Domenica 30ª Tempo Ordinario /A
 
 

Letture: Esodo 22, 20-26; Salmo 17; 1Tessalonicesi 1, 5-10; Matteo 22,34-40

 

Dal Vangelo di Matteo capitolo 22, versetti da 34 a 40

34I farisei, avendo udito che Gesù aveva chiuso la bocca ai sadducei, si riunirono insieme 35e uno di loro, un dottore della Legge, lo interrogò per metterlo alla prova: 36«Maestro, nella Legge, qual è il grande comandamento?».

37Gli rispose: «Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente. 38Questo è il grande e primo comandamento. 39Il secondo poi è simile a quello: Amerai il tuo prossimo come te stesso. 40Da questi due comandamenti dipendono tutta la Legge e i Profeti».


DA GESÙ IMPARIAMO A PARLARE LA LINGUA DELL’AMORE


«Maestro, nella Legge, qual è il grande comandamento?».

 

La strada che conduce a Dio e agli uomini

I Vangeli ci parlano di tanti tentativi di fermare Gesù, di farlo tacere, di metterlo in difficoltà. Anche questo brano del Vangelo di oggi ci racconta che alcuni farisei si avvicinano a Gesù per metterlo alla prova.

E gli chiedono qual è il più grande comandamento dato da Dio. Essi sanno non è facile districarsi fra gli oltre 600 precetti che da loro codificati. Ma Gesù conduce loro e anche noi all’essenziale: amare Dio con tutto se stesso e amare il prossimo tuo come te stesso.

Questi due comandamenti erano ben conosciuti ma Gesù non solo li ricorda ma li collega fino ad unificarli. La strada per arrivare a Dio incrocia necessariamente quella che porta agli uomini. Ce lo ricorda l’apostolo Giovanni: «chi non ama il proprio fratello che vede, non può amare Dio che non vede … chi ama Dio, ami anche suo fratello» (1Gv 4,20-21).

Nell’amore non c’è paura

Tanti uomini oggi hanno perduto il rapporto con Dio, fanno fatica a comprendersi, sorgono facilmente conflitti, chiusure e cresce la paura degli verso gli altri, soprattutto quando ci si tiene lontani da loro, rimanendo nell’ignoranza che porta alla diffidenza.

Quando ci si apre agli altri cadono tanti veli che non ci facevano vedere, tanti pregiudizi e si scopre negli altri il volto di un fratello, di una sorella, si scopre l’immagine di Dio che è dentro ognuno di noi. «Nell’amore non c’è paura, anzi l’amore perfetto caccia via la paura» - ci ripete ancora l’apostolo (1Gv 4, 18). E questo noi lo abbiamo sperimentato, lo sperimentiamo e vogliamo farlo sempre di più.

I frutti dell’amore

Vivere per qualcun altro, vivere di più per gli altri ci fa crescere nell’amore e aiuta anche gli altri a liberarsi dalla paura. Ma soprattutto libera dalla solitudine, dalla tristezza coloro che sono avvicinati con lo sguardo amico, con attenzione e umiltà, con semplicità.

La parola di Dio accolta nel nostro cuore ci genera all’amore, ci avvicina gli uni gli altri, ci conduce nei luoghi dimenticati, separati e crea nuovi legami, riconnette un tessuto umano sfilacciato. L’amore che viene da Dio e che il Signore riversa abbondantemente nei nostri cuori ci chiede di accogliere questo dono e farlo agire dentro di noi, lasciando che produca i suoi frutti: amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé (Gal 5, 22).

Declinare il comandamento dell’amore nelle tante periferie

È il talento di Dio affidato a noi che ci trasforma nell’intimo e ci fa uscire da noi stessi, ci fa guardare non in maniera affrettata, ci fa ascoltare, capire, amare questi nostri fratelli. Dio stesso si mette dalla parte dei deboli e li difende e noi vogliamo imparare sempre di più a scegliere di stare dalla stessa parte di Dio.

Sono molti oggi quelli che hanno paura del futuro proprio perché hanno dimenticato il comandamento dell’amore, un comandamento che va declinato dinanzi alle tante periferie geografiche ed umane, dinanzi ai tanti angoli di povertà delle nostre città, ai nuovi poveri che chiedono di essere accolti e difesi.

La lingua dell’amore che tutti possono apprendere

Così il Signore ci conduce a costruire la nuova città, dove la lingua dell’amore unisce le tante lingue, le tante culture, accogliendo le diversità come una ricchezza per tutti. Con la parola di Dio ascoltata e meditata ogni giorno noi apprendiamo questa lingua che tutti possono conoscere, capire e parlare, anche quelli che non credono.

E mentre impariamo questa lingua e la parliamo con la nostra vita, tanti altri vengono attratti e con gioia si uniscono a questo popolo, il popolo di Dio sulla terra.

Intenzioni di preghiera

1) Signore Gesù, che ci hai donato il comandamento dell’amore di Dio e del prossimo, come strada per una vita buona e felice, donaci la grazia di viverli ogni giorno.

2) Ti preghiamo o Signore, per Papa Francesco, per il nostro vescovo Crescenzio e per tutta la Santa Chiesa, perché sappia suscitare in tutti il desiderio di cercare la tua sapienza.

3) Signore Gesù, ti preghiamo per coloro che hai chiamato a partecipare alla tua stessa missione, per noi e per quei cristiani che in tante parti del mondo, a rischio della propria vita, non rinunciano a testimoniare il Vangelo. Proteggili e sostienili.

4) O Signore, prendi nelle tue mani la vita di chi è misero, dà sostegno a chi è nel bisogno, libera dal peso della morte chi è condannato senza appello e dona libertà a chi è ancora sequestrato: concedi a tutti di godere della tua misericordia.

5) Guarda dall’alto, Signore, il mondo intero e trasforma il cuore e la mente di chi cerca il male. Che la tua pace scenda sui paesi feriti dalla violenza, dalla guerra e dalla divisione.