parrocchia
san Gennaro all'Olmo Napoli

2
la Bibbia
Vangelo festivo

Predicazione del 25/12/16

Natale del Signore /A
 
 

Letture: Isaia 52, 7-10; Salmo 95; Ebrei 1, 1-6Tito 2, 11-14; Luca 2, 1-14.

 

Dal Vangelo di Luca capitolo 2, versetti da 1 a 14

In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. Questo primo censimento fu fatto quando Quirinio era governatore della Siria. Tutti andavano a farsi censire, ciascuno nella propria città.

Anche Giuseppe, dalla Galilea, dalla città di Nàzaret, salì in Giudea alla città di Davide chiamata Betlemme: egli apparteneva infatti alla casa e alla famiglia di Davide. Doveva farsi censire insieme a Maria, sua sposa, che era incinta.
Mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia, perché per loro non c’era posto nell’alloggio.

C’erano in quella regione alcuni pastori che, pernottando all’aperto, vegliavano tutta la notte facendo la guardia al loro gregge. Un angelo del Signore si presentò a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande timore, ma l’angelo disse loro: «Non temete: ecco, vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia».

E subito apparve con l’angelo una moltitudine dell’esercito celeste, che lodava Dio e diceva: «Gloria a Dio nel più alto dei cieli e sulla terra pace agli uomini, che egli ama».


Da Betlemme viene la pace che da soli non sappiamo darci

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«Maria diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia, perché non c'era posto per loro nell'alloggio»

 

Gesù nasce in una stalla

Il Vangelo di Natale ci porta in un piccolo paese, Betlemme, accanto a un bambino nato da Maria, posto in una mangiatoia, in un luogo di riparo per gli animali. Perché Maria e Giuseppe non avevano trovato chi li accogliesse.

Quel bambino è Gesù, il Figlio di Dio fatto uomo. Egli viene dentro la nostra storia per cambiarla, per insegnarci a farci vicini gli uni agli altri, per fare posto a chi è povero e solo. Viene per portare pace. Egli stesso è la nostra pace.

C'è un forte bisogno di pace

Il Natale ci parla di pace, gli angeli lodano Dio cantando: «Gloria a Dio nel più alto dei cieli e pace sulla terra agli uomini che egli ama». Pace sulla terra …

Quanto c’è bisogno di pace, questo nostro tempo è segnato da troppa violenza e c’è un forte bisogno di pace. Il profeta Isaia esclama, canta e noi vogliamo cantare con lui: «come sono belli i piedi del messaggero che annuncia la pace, un messaggero di buone notizie!».

Da quel bambino viene la pace

Questa liturgia è immagine della pace che quel bambino ci porta. Egli mite e umile ci chiama a sé, come i pastori. Dalla sua mitezza, con la sua tenerezza, impariamo ad incontrarci, ad ascoltarci con attenzione, ad uscire incontro agli altri, a volerci bene, a perdonarci. Questo rende il nostro mondo migliore, questa è la luce che splende nelle tenebre, questa è la pace che egli viene a portare.

Dalla mangiatoia di Betlemme il Signore ci parla, quel bambino è il Figlio di Dio, come ci ricorda la lettera agli ebrei: «Dio, che molte volte e in diversi modi nei tempi antichi aveva parlato ai padri per mezzo dei profeti, ultimamente, in questi giorni, ha parlato a noi per mezzo del Figlio».

Il sogno del Signore: un mondo riconciliato e pacificato

Sono tanti quelli che attendono la pace, in mezzo a tante notizie brutte, di violenza di guerre, di abbandono. C’è bisogno di pace. Gesù è la nostra pace. La pace viene da Betlemme, incontrando quel bambino, che ci manifesta l’amore di Dio per noi, per tutti gli uomini, specialmente per quelli deboli e bisognosi come quel bambino.

Il pranzo di Natale che segue questa celebrazione è attuazione di quello che il Signore sogna per noi: una società e un mondo pacificato, dove gli uni stanno accanto agli altri, in pace, in amicizia. La pace viene dall’amore, dalla dolcezza con gli altri. E il Vangelo è messaggio di pace.

Il Vangelo, stella che ci guida ogni giorno

Il Vangelo accolto ricostruisce i rapporti fra gli uomini. Per questo c’è bisogno di seguire il Vangelo e farlo conoscere agli altri. Perché c’è troppo dolore, troppi poveri, troppe guerre, troppe luoghi di solitudine e tristezza, tanti luoghi periferici e ignorati, come era Betlemme.

Lasciamoci intenerire il cuore, accogliamo il debole bambino, lasciamoci condurre da lui, convertendo il nostro cuore alla pace. Con lui comincia una vita nuova, una storia di pace, di riconciliazione. Il Vangelo diventi la stella della nostra vita. Una stella che ci guidi ogni giorno immettendo in noi energie di amore, dell’amore di Dio che quel bambino viene a comunicarci.

Intenzioni di preghiera

1) Signore Gesù, che nasci in mezzo a noi come una nuova speranza per ciascuno e per il mondo intero, apri il nostro cuore e donaci di rinnovarci profondamente nel tuo amore.

2) O Signore, noi ti preghiamo per papa Francesco, per il nostro vescovo Crescenzio e per tutta la Chiesa, perché in questo anno della Misericordia, comunichi fino all’estremità della terra la gioiosa notizia della nascita del nostro Salvatore e tutta l’umanità partecipi alla lode del suo nome.

3) Ti preghiamo, o Signore, per tutti noi, perché testimonino nella gioia il tuo amore davanti a tutti gli uomini, nell’accoglienza ai poveri e ai diseredati della terra.

4) O Signore, davanti alla tua mangiatoia preghiamo per coloro che nel nostro mondo, come te, non trovano un posto: per i poveri, i senza fissa dimora, gli stranieri, i nomadi, per chi è solo, per i carcerati e i condannati a morte, per i prigionieri, per chi ha fame e sete e per i malati. Fa’ che questo Natale tutti possano essere consolati e, in te che nasci, trovare speranza.

5) Signore Gesù, principe della pace, fa’ che la pace annunciata a Betlemme percorra le strade di tutti i paesi del mondo, vinca ogni divisione e ogni inimicizia. Accogli la nostra supplica e fa tacere le armi in Siria, e in ogni luogo dove c’è guerra. Veglia sui vescovi Mar Gregorios Hibraim e Paul Yazigi, su padre Paolo Dall’Oglio e su tutti coloro che sono ancora sequestrati e in pericolo.