parrocchia
san Gennaro all'Olmo - Napoli

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la Bibbia
Vangelo festivo

Predicazione del 21/02/16

Domenica 2ª Tempo Quaresima /C
 
 

Letture: Genesi 15, 5-12.17-18; Salmo 26; Filippesi 3,17 - 4,1; Luca 9, 28-36

 

Dal Vangelo di Luca capitolo 9, versetti da 28 a 36

28Circa otto giorni dopo questi discorsi, Gesù prese con sé Pietro, Giovanni e Giacomo e salì sul monte a pregare. 29Mentre pregava, il suo volto cambiò d'aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante. 30Ed ecco, due uomini conversavano con lui: erano Mosè ed Elia, 31apparsi nella gloria, e parlavano del suo esodo, che stava per compiersi a Gerusalemme.

32Pietro e i suoi compagni erano oppressi dal sonno; ma, quando si svegliarono, videro la sua gloria e i due uomini che stavano con lui. 33Mentre questi si separavano da lui, Pietro disse a Gesù: «Maestro, è bello per noi essere qui. Facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». Egli non sapeva quello che diceva.

34Mentre parlava così, venne una nube e li coprì con la sua ombra. All'entrare nella nube, ebbero paura. 35E dalla nube uscì una voce, che diceva: «Questi è il Figlio mio, l'eletto; ascoltatelo!». 36Appena la voce cessò, restò Gesù solo. Essi tacquero e in quei giorni non riferirono a nessuno ciò che avevano visto.


CERCHIAMO IL SIGNORE CON INSISTENZA IN QUESTO TEMPO DI QUARESIMA

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«Questi è il Figlio mio, l'eletto; ascoltatelo!»

Tempo per riflettere sul nostro rapporto con Dio

Ci ritroviamo al cospetto del Signore, che ci accoglie, ci parla con affetto e ci domanda come stiamo vivendo questi giorni della Quaresima, in cammino verso la Pasqua. È questo il tempo per fermarci a riflettere sul nostro rapporto con Dio, con la sua Parola; e come le sue parole si traducono nella vita concreta di ogni giorno, quanto ci preoccupiamo dei poveri, specialmente di quelli che fuggono dalla guerra. E la preghiera fatta con fede giunge al Signore e produce frutti di pace.

Il Signore non si stanca di noi, non si rassegna, ci chiede di aver fede in lui, cioè di affidare la nostra vita a Lui sapendo che egli è fedele. L’esempio di Abramo di cui ci parla la prima lettura è eloquente. Abramo è diventato vecchio, eppure il Signore gli parla di una discendenza, di un popolo che nascerà da lui: “guarda in cielo e conta le stelle, se riesci a contarle; tale sarà la tua discendenza”. E Abramo “credette al Signore”.

Signore, aiuta la nostra poca fede

È la nostra poca fede che ci tiene fermi, che non ci fa mettere in cammino credendo che il Signore ci dona un futuro bello, il futuro di un popolo che cammina con la forza della sua Parola. E ogni domenica egli vuole ripetere con noi l’esperienza che fece con Pietro, Giacomo e Giovanni. La liturgia della domenica è salire con Gesù in alto. La preghiera di Gesù è così intensa da manifestarsi nel volto che diventa luminoso, di una luce che si riflette anche nelle sue vesti.

Quando anche noi preghiamo, cioè entriamo in dialogo con Dio, senza lasciarci distrarre da altri pensieri, cambia qualcosa dentro di noi che si riflette anche sul nostro volto. L’incontro col Signore nella liturgia ci chiama a diventare consapevoli della preziosità di questo spazio nel giorno del Signore e a ricavare un tempo anche nelle nostre giornate per continuare il nostro dialogo con lui.

Nel Signore riponiamo la nostra speranza

Nel dialogo col Signore, nella preghiera, si allargano i nostri orizzonti. Gesù – ci dice il Vangelo – parla anche con Mosè ed Elia su quello che andava a compiere a Gerusalemme, un amore che non si ferma dinanzi al tradimento di Giuda, all’abbandono degli apostoli.

La nube che avvolge i tre discepoli sul monte indica che si è alla presenza di Dio. Non c’è da aver paura, ma sentire le parole che indicano Gesù come colui nel quale riporre la nostra speranza, come colui da seguire come maestro della nostra vita.

Nonostante le debolezze e i tradimenti, quei poveri discepoli parteciperanno a realtà e sentimenti più grandi del loro piccolo mondo da cui provenivano. Anche a noi il Signore propone di uscire dal mondo dei nostri pensieri e preoccupazioni abituali, ci chiede di ascoltarlo, di seguirlo con fiducia, imparando assieme a lui a farci vicini a tutti, specialmente a quelli che invocano aiuto.

Impariamo ad amare come ama il Signore

Durante la settimana restiamo uniti al Signore; con lui non resteremo rinchiusi nel nostro egocentrismo. Egli ci fa uscire, ci comunica la sua passione per gli altri, per i poveri, per la gente, per il mondo. Non dimentichiamo la Siria, in guerra da quattro anni e distrutta dalle bombe. “Questa tragedia umana che è la migrazione – ha detto papa Francesco – si può misurare in cifre, ma noi vogliamo misurarla con nomi, storie, famiglie”.

Apriamoci a queste storie, preghiamo per queste persone prigioniere della guerra, private di tutto. Impariamo dal Signore la passione per il mondo, i poveri, gli altri. Preghiamo il Signore che riversi nei nostri cuori il suo amore e ci insegni ad amare come lui perché noi sappiamo amare poco. Se abbiamo fede il Signore ci farà dono abbondante del suo amore.

Intenzioni di preghiera

1) O Signore, noi ti preghiamo perché il tempo della Quaresima possa essere per noi un cammino di vera trasfigurazione: rinnova la nostra speranza e aiutaci a sognare e a lavorare per il cambiamento del mondo.

2) Ti preghiamo o Signore per Papa Francesco, per il nostro vescovo Crescenzio e per tutta la Chiesa, perché diffonda nel mondo la tua Parola, luce per quanti non trovano un senso nella loro vita, e ricordi a ciascuno la vocazione a figli di Dio.

3) Ti preghiamo, Signore, per la nostra Comunità perché sia luogo di pace e di riconciliazione dove la misericordia e il perdono sono più forti di ogni divisione.

4) O Signore, ti preghiamo per le persone che sono segnate in special modo dal dolore a causa della malattia e della povertà, perché trovino conforto, aiuto e solidarietà.

5) Ti preghiamo, o Signore, per Aleppo, stretta in una morsa di distruzione e per la Siria. Fa’ che tacciano le armi e i cuori, anche quelli più violenti, si convertano a progetti di pace. Veglia sulla vita di quanti sono ancora in pericolo, come chi è stato sequestrato.