parrocchia
san Gennaro all'Olmo - Napoli

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la Bibbia
Vangelo festivo

Predicazione del 07/02/16

Domenica 5ª Tempo Ordinario /C
 
 

Letture: Isaia 6, 1-2.3-8; Salmo 137; 1 Cor. 15, 1–11; Luca 5, 1-11.

 

Dal Vangelo di Luca capitolo 5, versetti da 1 a 11

1 Mentre la folla gli faceva ressa attorno per ascoltare la parola di Dio, Gesù, stando presso il lago di Gennèsaret, 2vide due barche accostate alla sponda. I pescatori erano scesi e lavavano le reti. 3Salì in una barca, che era di Simone, e lo pregò di scostarsi un poco da terra. Sedette e insegnava alle folle dalla barca.

4Quando ebbe finito di parlare, disse a Simone: «Prendi il largo e gettate le vostre reti per la pesca». 5Simone rispose: «Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola getterò le reti». 6Fecero così e presero una quantità enorme di pesci e le loro reti quasi si rompevano. 7Allora fecero cenno ai compagni dell'altra barca, che venissero ad aiutarli. Essi vennero e riempirono tutte e due le barche fino a farle quasi affondare.

8Al vedere questo, Simon Pietro si gettò alle ginocchia di Gesù, dicendo: «Signore, allontànati da me, perché sono un peccatore». 9Lo stupore infatti aveva invaso lui e tutti quelli che erano con lui, per la pesca che avevano fatto; 10così pure Giacomo e Giovanni, figli di Zebedeo, che erano soci di Simone.

Gesù disse a Simone: «Non temere; d'ora in poi sarai pescatore di uomini». 11E, tirate le barche a terra, lasciarono tutto e lo seguirono.


PESCATORI DI UOMINI PER PORTARE MISERICORDIA

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Gesù disse a Simone:
«Prendi il largo e gettate le vostre reti per la pesca».

La possibilità di cambiare
La liturgia di oggi precede l’inizio di un tempo nuovo che la Chiesa ci chiama a vivere, mettendoci in cammino verso la Pasqua. È il tempo dei quaranta giorni della Quaresima che inizia con il segno delle ceneri poste sul nostro capo, mercoledì prossimo.

E l’episodio del Vangelo di oggi ci chiama a vivere l’esperienza di Simon Pietro, che da umile pescatore nel suo piccolo mondo della Galilea, diventerà l’uomo di tanti incontri, di tante amicizie, di tanta vicinanza agli affamati di parole vere, di vicinanza a tanti malati di solitudine e di abbandono, a tanti bisognosi di riprendere a sperare.

Gesù ci sorprende e sogna su ciascuno di noi

Quel giorno vede che tanta gente cerca Gesù sulla riva di quel lago, luogo quotidiano del suo lavoro. Pescava, a volte la pesca andava bene, altre volte male come nell’ultima notte. Poi lavava e riassettava le reti, a casa per riprendersi e riposare per ritornare di nuovo a sera per un’altra pesca.

Quel giorno è contento di mettere a disposizione di Gesù la sua barca perché egli potesse parlare alla folla che faceva ressa e finiva per spingerlo a mare. Ascolta le sue parole, forse un po’ distratto e contento di essere stato utile.

Non si aspettava quell’invito dopo una notte di pesca senza alcun risultato: «Prendi il largo e gettate le reti per la pesca». Non si pesca di giorno, ma di notte. Simone pensa che quelle parole sono di chi non sa il mestiere. E lo fa notare. Ma poi si lascia andare, anche se poco convinto: «ma sulla tua parola getterò le reti».

Riconoscere i propri limiti e fidarsi del Signore

Il risultato lo sorprende, lo stupisce, lo fa sentire in colpa per i pensieri e i giudizi avuti su Gesù. Si getta ai suoi piedi dicendo: «Signore, allontanati da me, perché sono un peccatore». Ma il riconoscere i suoi giudizi, i suoi limiti, gli apre orizzonti inaspettati e inimmaginabili. «Non temere – gli dice Gesù – d’ora innanzi sarai pescatore di uomini».

Parole che sul momento non comprende bene, non ne immagina la portata. Eppure si fida e inizia una fase nuova della sua vita che lo porterà lontano, gli aprirà nuovi spazi, farà nuovi incontri, nuove amicizie, scoprirà una forza che non viene da lui, toccherà con mano la forza del Vangelo, vedrà che è possibile liberare tanti uomini e donne dalla solitudine, dall’abbandono, dalla rassegnazione, dalla malattia, dall’indifferenza e dalla violenza.

Il Vangelo ci chiede di non accontentarci di qualche gesto di buona volontà, di disponibilità come fece Simone permettendo a Gesù di parlare dalla sua barca. C’è un invito, una chiamata, che il Signore fa anche a noi, che cambierà in profondità la nostra vita e anche il mondo a noi.

Oggi c’è molto bisogno di amicizia, di misericordia, di parole vere

Diventare pescatore di uomini significa diventare cultori dell’amicizia con tutti, farsi vicini a coloro che ci sono estranei o indifferenti, guardare gli altri non dall’alto in maniera distaccata ma con uno sguardo di tenerezza, di comprensione, di interesse a conoscere l’altro.

Oggi questo mondo ha bisogno più che mai di forti dosi di misericordia, di tessere rapporti, delle parole buone ed efficaci del Vangelo. Tutti possiamo lavorare per donare la misericordia che viene da Gesù. Lui è la porta della misericordia. Chi passa attraverso di lui riceve misericordia e dona misericordia: solo questa trasforma il mondo e ci riempie il cuore di gioia.

Questo intende dire Gesù a noi invitandoci a diventare con lui «pescatori di uomini».

Intenzioni di preghiera

1) Signore, ricco di bontà e di misericordia, ascolta la nostra umile preghiera: fa’ che sull’esempio degli apostoli, sappiamo seguirti anche noi con generosità e fiducia nella tua Parola.

2) Ti ringraziamo, o Signore, perché non smetti di parlare al nostro cuore. Donaci la forza di accogliere le tue parole e di amarti nei più poveri.

3) O Signore, ti preghiamo per la Santa Chiesa perché con fede sappia gettare di nuovo le reti nel mare del nostro tempo e sia un segno di speranza. Sostieni, accompagna e proteggi Papa Francesco e il nostro vescovo Crescenzio.

4) O Signore, ti preghiamo perché le ferite dell’abbandono nella vita di tanti poveri possano essere guarite. Ricordati dei carcerati, dei malati, dei tanti che non hanno un posto dove vivere.

5) Signore, dona al mondo intero la tua pace. Veglia sulla vita di Mar Gregorios Ibrahim e di Paul Yazigi, di Padre Paolo Dall’Oglio e di quanti sono ancora sequestrati e in pericolo.